Festa della bruna 2025 a Matera, presentata la 636ª edizione con proposta di legge per riconoscimento Unesco

Festa della bruna 2025 a Matera, presentata la 636ª edizione con proposta di legge per riconoscimento Unesco

La festa della bruna di Matera, con oltre 600 anni di storia, si prepara all’edizione 2025 e punta al riconoscimento Unesco per valorizzare fede, cultura e identità della Basilicata.
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La festa della Bruna di Matera, evento religioso e culturale con oltre 600 anni di storia, si prepara alla 636ª edizione del 2025, con la proposta di inserirla nel patrimonio immateriale dell’UNESCO per valorizzarne il forte legame con la comunità e il territorio. - Gaeta.it

La festa della bruna di Matera, evento tradizionale e religioso che richiama migliaia di persone ogni anno, si prepara a vivere la sua edizione numero 636. La manifestazione del 2025 riprende antiche radici di devozione, consolidando un legame profondo fra fede, cultura e identità locale. La presentazione ufficiale è avvenuta a Roma, in un contesto istituzionale che ha rilanciato l’idea di inserire la festa tra i patrimoni immateriali dell’umanità.

Una festività con radici antiche e un forte valore spirituale

La festa della bruna si celebra a Matera ogni anno, con il culmine delle celebrazioni fissato il 2 luglio. Questo appuntamento racconta una storia di oltre seicento anni, un marchio indelebile della devozione popolare verso Maria Santissima della Bruna, protettrice della città. La manifestazione è molto più di un evento religioso: rappresenta un momento di aggregazione che richiama persone da tutta Italia e da fuori confine.

Nel 2025, anno giubilare, la festa assume una dimensione ancora più speciale. L’aspetto spirituale viene messo in primo piano dal programma che si articola in molteplici momenti, con riti tradizionali capaci di commuovere e coinvolgere. Tra questi spicca il cosiddetto “strazzo” del carro trionfale, gesto simbolico che ogni anno attira una folla numerosa, pronta a testimoniare fede e partecipazione.

Il rapporto tra sacro e profano

Il rapporto tra sacro e profano si intreccia nell’evento, dove la devozione si manifesta anche attraverso la festa popolare, i cortei, le musiche e le migliaia di visitatori che animano il centro storico di Matera.

Presentazione a Roma e proposta di legge per candidatura Unesco

La presentazione dell’edizione 2025 ha avuto luogo nella sala stampa della Camera dei deputati a Roma. Un palco istituzionale scelto per sottolineare la rilevanza nazionale e internazionale della festa. Marcello Pittella, presidente del consiglio regionale della Basilicata, ha colto l’occasione per annunciare una proposta di legge che mira a inserire la festa della bruna nel patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco.

Questo progetto si inserisce in un filone più ampio che riguarda la valorizzazione del territorio lucano. Matera è già riconosciuta dall’Unesco per i suoi rioni Sassi e l’habitat rupestre, testimonianza unica della storia e dell’architettura antica della città. La proposta di legge vuole ampliare quel riconoscimento a un evento culturale e religioso che declina in modo autentico la tradizione lucana.

Tutela e promozione

Il coinvolgimento delle istituzioni punta a rafforzare la tutela della festa, considerando non solo l’aspetto religioso ma anche il suo ruolo sociale e turistico. La candidatura Unesco potrebbe aprire scenari importanti per la promozione internazionale e la conservazione di un patrimonio che, seppur immateriale, rappresenta un’identità forte e radicata.

L’importanza culturale ed economica per la regione Basilicata

Vito Bardi, presidente della giunta regionale della Basilicata, ha ricordato il ruolo centrale della festa della bruna sul piano economico e dell’immagine del territorio. La manifestazione non è soltanto un evento religioso: è un richiamo per i visitatori, un’occasione per conoscere Matera e la sua storia millenaria.

Matera ha vissuto una forte crescita di visibilità negli ultimi anni, soprattutto dopo essere stata capitale europea della cultura nel 2019. La fama della città continua ad attrarre un pubblico internazionale, affascinato dai Sassi e dalla particolarità del suo patrimonio urbanistico e culturale. La festa della bruna contribuisce a questo flusso, offrendo una esperienza che mescola sacro e folklore in modo unico.

Impatto economico e sociale

La manifestazione stimola l’economia locale, sostiene attività commerciali e ristorative e rafforza il senso di comunità tra i cittadini. Per la regione, la festa è un asset fondamentale per la promozione non solo di Matera ma della Basilicata nel suo complesso.

Festa della bruna, un evento di democrazia e partecipazione collettiva

Marcello Pittella ha espresso l’idea che la festa della bruna abbia un valore che va oltre i confini regionali. Si tratta, ha detto, di una grande manifestazione nello spazio della democrazia, un momento in cui religione e convivialità si fondono per unire la comunità.

Il carattere profano della festa è imprescindibile, perché nasce dal cuore della gente, dai suoi desideri, dalla sua storia. La festa coinvolge ogni anno diverse generazioni, tradizioni artigiane, musicisti, organizzatori e semplici cittadini. Questo intreccio crea un tessuto di relazioni e un clima di partecipazione che alimenta la vita sociale della città.

Patrimonio immateriale e comunità

Riconoscere la festa della bruna come patrimonio immateriale significa, quindi, valorizzare una tradizione che vive solo grazie alle persone che la animano. Senza quel legame vero con la comunità, ogni tentativo di tutela rimarrebbe incompleto. La festa è un rito collettivo, una festa popolare che richiama antichi valori e continua a rinnovarsi ogni anno grazie all’impegno quotidiano di Matera.

Il 2 luglio 2025 sarà un’occasione per vivere questa realtà nel suo cuore più autentico, tra sacro, spettacolo e memoria storica.

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