Ferrara intitola il parco di via porta catena a nando orfei, icona del circo italiano

Ferrara intitola il parco di via porta catena a nando orfei, icona del circo italiano

Il parco di via Porta Catena a Ferrara è stato riqualificato e intitolato a Nando Orfei, celebre artista circense legato alla città e al circo Orfei, valorizzando memoria storica e cultura locale.
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Il parco di via Porta Catena a Ferrara è stato riqualificato e intitolato a Nando Orfei, celebre artista circense legato alla città, valorizzando la memoria storica del circo e creando uno spazio culturale e di comunità. - Gaeta.it

Il parco di via Porta Catena a Ferrara ha assunto un nuovo volto e un nuovo nome: è stato dedicato a Nando Orfei, tra i più noti artisti circensi italiani nel Novecento. La scelta richiama la storia del luogo, che per anni ha ospitato il tendone del circo Orfei, legando fortemente la memoria del circo alla città estense. La cerimonia ufficiale si è svolta a maggio del 2025, coinvolgendo familiari dell’artista e istituzioni pubbliche.

Il parco di via porta catena tra riscatto urbano e memoria circense

Nel cuore di Ferrara il parco di via Porta Catena ha attraversato una lunga fase di abbandono prima di essere recuperato. Lo spazio verde, ora intitolato a Nando Orfei, rappresenta una parte importante del patrimonio urbano, non solo per il lavoro di riqualifica ma per il forte valore simbolico. Negli anni passati, infatti, proprio qui si innalzava il grande tendone del circo Orfei, luogo frequentato durante le tournée sul territorio ferrarese. La struttura itinerante trovava in questo spazio un punto di riferimento stabile, per più di una stagione.

Un legame profondo con il territorio

Il legame tra il parco e il circo è ancora più significativo se si considera che Nando Orfei era originario di Portomaggiore, comune della provincia di Ferrara. Qui crebbe e visse parte della sua giovinezza, mantenendo una profonda connessione con queste terre fino alla sua scomparsa nel 2014. Il recupero del parco ha reso possibile ridare vita a un luogo che, per molti abitanti, era rimasto legato a un passato di spettacoli, eventi e socialità.

La scelta di intitolare il parco a Orfei si lega dunque non solo alla memoria di un personaggio famoso, ma alla capacità di riannodare fili storici forti tra comunità e ambiente urbano, valorizzando una dimensione culturale che si esprimeva attraverso il circo. Il nuovo volto di questo spazio pubblico invita a riflettere su quanto la tradizione itinerante possa lasciare tracce stabili e radicate.

La cerimonia di intitolazione: partecipazione e riconoscimenti

Sabato 17 maggio 2025 ha preso forma la cerimonia pubblica che ha ufficializzato l’intitolazione del parco a Nando Orfei. All’evento hanno partecipato la famiglia Orfei, con i figli Ambra, Gioia e Paride, e rappresentanti del Comune di Ferrara. L’iniziativa si è svolta in collaborazione con il Cedac, Centro educativo di documentazione delle arti circensi di Verona, realtà che si impegna nella conservazione e promozione della cultura circense in Italia.

La cerimonia ha diviso le attività tra lo spazio verde e la sala espositiva del Palapalestre Training Center, adiacente al parco, creando un evento multidimensionale. La presenza della famiglia Orfei ha dato un tocco personale alla celebrazione. Ambra, Gioia e Paride hanno raccontato il valore affettivo del luogo, sottolineando come il parco sia stato scenario di momenti familiari legati al lavoro del padre e alla tradizione circense.

Nel corso dell’incontro, l’assessore alla cultura di Ferrara, Marco Gulinelli, ha ricordato l’importanza di Nando Orfei per il legame con il territorio e la rete culturale del circo italiano. Ha evidenziato il ruolo del maestro, che non soltanto ha attraversato la scena circense nazionale e internazionale ma ha anche preso parte a produzioni cinematografiche di rilievo, come Amarcord di Federico Fellini. L’intitolazione si configura come omaggio a una presenza storica, tra arte e vita quotidiana.

Nando orfei e il valore storico del circo nella cultura italiana

Nando Orfei nasce a Portomaggiore nel 1934 e diventa una figura centrale nella storia del circo italiano del Novecento. La sua carriera è stata caratterizzata da una forte mobilità, tipica del circo, ma anche da un radicamento emotivo e culturale nelle terre ferraresi dove ha mosso i primi passi. La famiglia Orfei ha rappresentato per lungo tempo un punto di riferimento nel panorama circense, contribuendo a diffondere tradizioni e spettacoli importanti.

Orfei è ricordato per la sua abilità artistica e la capacità di innovare nell’ambito circense, ma anche per la sua partecipazione al mondo del cinema. Il ruolo in Amarcord, film che ha segnato la storia del cinema italiano, testimonia le sue doti di interprete e la sinergia tra spettacolo dal vivo e arti visive. Questo legame con Fellini arricchisce la sua figura oltre il puramente spettacolare.

Fu istituito un premio internazionale intitolato a Nando Orfei, che conferma la sua influenza e il rispetto guadagnato nel settore circense. Le iniziative culturali che portano il suo nome puntano a valorizzare non solo l’arte del circo ma anche la sua dimensione sociale e umana. Orfei, con la sua carriera, ha lasciato un’eredità importante, celebrata ora da Ferrara attraverso un luogo pubblico simbolico.

Il recupero del parco come spazio di comunità e cultura a ferrara

Il restauro e la riapertura del parco di via Porta Catena hanno portato un segnale chiaro per la cittadinanza: un’area degradata può tornare a svolgere un ruolo sociale, ricreativo e culturale. L’intervento ha permesso di sistemare spazi verdi, percorsi e aree dedicate al gioco o al ristoro, restituendo uno scenario accogliente nel cuore della città.

Questa opera di recupero non ha solo valore estetico ma promuove l’uso pubblico di uno spazio che racconta la presenza storica del circo a Ferrara. Il parco, intitolato a un artista legato a questa tradizione, si trasforma in punto d’incontro tra passato e presente. La comunità potrà ritrovarsi dentro uno spazio che evoca immagini di spettacoli, trasferte e raduni.

Collaborazione tra istituzioni e cultura circense

L’iniziativa nasce anche da un lavoro congiunto tra amministrazione pubblica e realtà culturali, come il Cedac di Verona, ponendo l’attenzione sulla salvaguardia della memoria circense. In questo modo, il parco diventa anche centro di educazione e conoscenza sul circo, aperto a tutte le generazioni. I cittadini possono qui scoprire pagine meno note della storia locale e nazionale, attraverso un racconto fatto di arte e vita vissuta.

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