Ferma carte di onice scomparso dal luogo del delitto: svolta nel caso soracco secondo la pm gabriella dotto

Ferma carte di onice scomparso dal luogo del delitto: svolta nel caso soracco secondo la pm gabriella dotto

L’indagine sull’omicidio di Soracco si complica per la sparizione del fermacarte in onice, arma chiave senza impronte digitali, con incongruenze nella conservazione dei reperti e nuove verifiche in corso.
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L’indagine sull’omicidio di Soracco si complica per la sparizione e l’assenza di impronte sul fermacarte in onice, presunta arma del delitto, mentre emergono incongruenze nella conservazione degli oggetti di scena. - Gaeta.it

L’indagine sull’omicidio di Soracco presenta sviluppi importanti grazie alla testimonianza della pm Gabriella Dotto. L’accusa punta su un fermacarte in onice, sparito dalla scena del crimine e mai trovato con impronte. Ne emerge un quadro complesso sull’esatta dinamica dei fatti e sul materiale sequestrato, con risvolti inattesi legati alla conservazione degli oggetti d’ufficio. Vediamo nel dettaglio la vicenda degli elementi spariti e la ricostruzione fornita dalle autorità.

Il ruolo del fermacarte in onice nell’aggressione a nada cella

Secondo la ricostruzione dell’accusa guidata dalla pm Gabriella Dotto, Nada Cella è stata aggredita subito appena entrata nell’ufficio di Soracco con un fermacarte in onice. Questo oggetto faceva parte del set da scrivania appartenente a Soracco, presente sul tavolo al momento del crimine. Tuttavia, subito dopo l’omicidio il fermacarte è stato ritrovato in modo anomalo dentro un armadietto nella stanza della segretaria.

Lo strano è che su quel fermacarte non c’era nemmeno un’impronta digitale, situazione che desta sospetti sull’effettivo spostamento o personaggi coinvolti nella vicenda a posteriori. L’assenza di tracce è particolarmente strana proprio perché l’oggetto è ritenuto l’arma con cui Cella è stata colpita.

Spiegazione della pm su ruolo e assenza di prove tattili

Il fermacarte riveste un ruolo chiave nella dinamica dell’aggressione come spiega la pm, e proprio quell’assenza di prove tattili ha complicato la ricostruzione del processo. In casi di delitto di questo genere, l’oggetto del delitto dovrebbe “parlare” attraverso le impronte lasciate, ma qui il silenzio di tali elementi ha acceso dubbi e interrogativi tra gli investigatori.

La conservazione degli oggetti di soracco fino al 2021 e le incongruenze emerse

Il set da scrivania in cui era contenuto il fermacarte è stato mantenuto da Soracco per anni, almeno fino al 2021 quando la polizia ne ha chiesto la restituzione per gli accertamenti scientifici. Quel set comprendeva, oltre al fermacarte in onice, anche un portapenne e un portaombrelli. Tuttavia, quando gli agenti sono andati a recuperare gli oggetti nel 2021, si sono trovati davanti a una situazione diversa da quanto atteso.

Dalle testimonianze e dai documenti emerge che alcuni articoli di quel set erano stati già restituiti nel 1997, su richiesta di Soracco. In particolare, mancano il fermacarte in onice, il portapenne e il portaombrelli, mentre sono stati consegnati solo un portapenne di forma quadrata e un posacenere. Questi ultimi, pur facendo parte del medesimo set, non rispondono al dettaglio dell’elenco originario. Le scatole destinate ai reperti erano vuote al momento della riconsegna.

Impatto della discrepanza sulle indagini

Questa discrepanza ha creato un problema investigativo, perché la mancanza di alcuni oggetti chiave rallenta l’analisi chimica e biologica. Senza il fermacarte in onice attualmente introvabile, la possibilità di confermare o escludere determinate piste si riduce drasticamente. Le ragioni della sparizione e il momento in cui è avvenuta rimangono ancora oggetto di verifica da parte delle forze dell’ordine.

Testimonianze e dichiarazioni ufficiali sul caso e sulla gestione dei reperti

Gli approfondimenti sull’adempimento della fase investigativa hanno messo in luce i dettagli esposti da Scimmi, incaricato di seguire la gestione dei reperti. Scimmi ha spiegato chiaramente che il fermacarte, il portapenne e il portaombrelli erano stati richiesti e restituiti nel 1997, un fatto che giustifica parzialmente la loro assenza al momento della riconsegna del 2021.

Interrogativi aperti sulla conservazione del materiale probatorio

Nonostante questo chiarimento, le autorità devono ancora chiarire perché le scatole dei reperti relative a questi oggetti fossero vuote. Ciò apre interrogativi sulla possibile perdita o sottrazione del materiale durante gli anni. In casi di omicidio, la conservazione del materiale probatorio deve seguire protocolli rigorosi per evitare contaminazioni o smarrimenti che compromettano il lavoro giudiziario.

La procura continua a monitorare la situazione nella speranza di recuperare ulteriori indizi o testimonianze. Alcuni passaggi dell’inchiesta ruotano attorno a questi particolari oggetti rimasti fuori dalla disponibilità degli investigatori. Le autorità rigettano ogni supposizione senza riscontri e attendono gli sviluppi derivanti dall’approfondimento scientifico e burocratico.

Implicazioni investigative e prospettive future del caso soracco

La sparizione del fermacarte in onice complica la ricostruzione del delitto di Soracco, che resta una vicenda sotto stretta osservazione da parte della procura di Gabriella Dotto. Gli investigatori devono fare i conti con oggetti chiave che appaiono e spariscono senza tracce certe, rendendo il lavoro più faticoso e pieno di incertezze.

L’attuale situazione impegna gli inquirenti a rivisitare i passaggi precedenti della catena di custodia degli oggetti sequestrati. Ulteriori verifiche sui flussi di conservazione e sui documenti ufficiali sono al centro delle verifiche per recuperare possibili alternative o nuovi elementi utili.

La mancanza di impronte digitali sul fermacarte ritrovato introduce una sfida diretta nel capire chi possa aver effettivamente compiuto l’aggressione. Al momento le ipotesi rimangono aperte e ogni elemento può risultare decisivo per avanzare nell’istruttoria. Il caso Soracco, quindi, mantiene alta l’attenzione della cronaca giudiziaria in vista di prossimi sviluppi.

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