Federalberghi promuove azione legale collettiva contro booking.com per clausole anticoncorrenziali

Federalberghi promuove azione legale collettiva contro booking.com per clausole anticoncorrenziali

La Corte di giustizia europea riconosce l’illegalità delle clausole di parity rate imposte da Booking.com, Federalberghi e associazioni europee lanciano una causa collettiva per risarcire gli hotel italiani entro il 31 luglio 2025.
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La sentenza della Corte di giustizia europea apre una causa collettiva contro Booking.com per clausole di parità tariffaria illegali, promossa da Federalberghi e associazioni europee, per tutelare gli hotel italiani e ottenere risarcimenti dalle commissioni pagate. - Gaeta.it

La recente sentenza della Corte di giustizia europea ha aperto la strada a una causa collettiva paneuropea contro Booking.com avviata da Federalberghi e altre associazioni europee degli albergatori. Questa iniziativa nasce in risposta alle pratiche di parity rate, ritenute illegali, che negli ultimi venti anni hanno penalizzato gli hotel, limitandone le opportunità di vendita diretta e provocando un danno economico considerevole. Da qui la richiesta di risarcimento per le commissioni pagate alla piattaforma, estendendo l’appello a tutti gli alberghi italiani interessati a far valere i propri diritti.

Clausole di parità tariffaria e impatto sugli hotel italiani

Negli ultimi venti anni, Booking.com ha imposto agli hotel clausole che vietavano offerte a prezzi più bassi o migliori condizioni rispetto a quelle presenti sulle sue pagine. Queste norme, note come parity rate, impedivano rappresentazioni differenziate tra canali di vendita, consolidando così la posizione dominante della piattaforma. La limitazione ha reso impossibile agli alberghi in Italia di competere sul prezzo o di incentivare le prenotazioni dirette, privando molte strutture di margini economici importanti. Parallelamente, le commissioni richieste da Booking.com sono risultate più alte rispetto a un mercato più libero. Secondo Federalberghi, questo ha prodotto effetti negativi sulle strategie di prezzo e sulla capacità di autopromozione degli hotel. La sentenza della Corte di giustizia europea del 19 settembre 2024 ha riconosciuto l’illegalità di queste clausole, evidenziando come ostacolino la concorrenza e ledano gli interessi degli operatori del settore turistico.

Una stangata per gli albergatori italiani

“Le clausole di parità tariffaria hanno limitato gravemente le opportunità di sviluppo per il settore alberghiero italiano,” sottolinea un rappresentante di Federalberghi.

La causa collettiva paneuropea e il diritto al risarcimento

Dopo la sentenza della Corte di giustizia, Federalberghi si è unita ad Htrec, associazione europea dell’ospitalità, e ad altre associazioni nazionali di 25 Paesi UE, promuovendo un’azione legale collettiva contro Booking.com. L’obiettivo è recuperare parte delle perdite subite dagli hotel italiani tra il 2004 e il 2024 a causa delle clausole anticoncorrenziali. Gli alberghi potranno chiedere il rimborso delle commissioni pagate maggiorate degli interessi, basandosi sui principi del diritto europeo della concorrenza. Il procedimento sarà seguito da un team di giuristi ed economisti esperti, già coinvolti nella causa che ha ottenuto la sentenza del 19 settembre 2024. Questa iniziativa offre agli hotel la possibilità concreta di tutelare i propri diritti e riacquisire autonomia nei rapporti con le piattaforme digitali. Gli associati sono invitati a registrarsi entro il 31 luglio 2025 sul sito dedicato, che coordina la partecipazione e gestisce le adesioni.

Come partecipare all’azione legale

Gli alberghi interessati possono iscriversi attraverso il portale dedicato, usufruendo della consulenza legale fornita dagli esperti coinvolti nella causa.

Effetto sulla concorrenza online e sul mercato turistico

La denuncia contro Booking.com intende aprire uno squarcio sul sistema delle vendite online nel turismo, che spesso limita la trasparenza e la concorrenza vera tra canali diversi. Le clausole di parity rate, implementate anche su altre piattaforme, hanno creato uno scenario dove la forza di un intermediario online si traduce in costi più elevati e determinazione dei prezzi alle condizioni del monopolista, a discapito dell’industria alberghiera. Una vittoria legale in questo ambito potrebbe liberare il mercato, consentendo agli hotel di offrire promozioni più competitive sui propri siti o di sviluppare canali di vendita diretta più efficaci. Inoltre, la riduzione delle commissioni impatterebbe favorevolmente sui bilanci delle strutture, potendo contribuire a migliorare l’offerta turistica italiana e la sua capacità di attrarre viaggiatori, oggi abituati a consultare molteplici canali online.

Un cambiamento atteso per il mercato digitale

“Finalmente un intervento che potrà ridare fiato agli albergatori nel confronto con le grandi piattaforme digitali,” commenta un esperto del settore turistico.

Adesione e implicazioni future per il settore alberghiero italiano

Federalberghi invita tutte le strutture alberghiere italiane a partecipare all’azione legale per non perdere la possibilità di accedere a un risarcimento. La scadenza per registrarsi è fissata al 31 luglio 2025, tramite la piattaforma www.mybookingclaim.com. La presenza numerosa degli hotel sosterrà il peso della richiesta legale e potrà influenzare positivamente le trattative con le piattaforme digitali in futuro. L’iniziativa potrebbe anche spingere a una regolamentazione normativa più chiara e a politiche di tutela più efficaci, che equilibriano gli interessi dei consumatori, dei fornitori di servizi e degli intermediari. Nel panorama del turismo digitale, questo caso rappresenta un passaggio importante per mettere freno a vincoli contrattuali che hanno limitato la libertà di mercato e hanno pesato sulle possibilità di sviluppo degli operatori italiani.

Federalberghi si muove quindi in una direzione che intende cambiare le relazioni tra albergatori e colossi della distribuzione online, ponendo al centro la difesa della concorrenza e la salvaguardia dell’autonomia commerciale degli hotel. Le prossime fasi della causa e la partecipazione degli operatori saranno cruciali per delineare nuovi equilibri nel sistema delle prenotazioni digitali.

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