Il tema dell’accesso ai farmaci non riguarda solo il progresso medico, ma apre un dibattito su equità, sostenibilità e diritti sociali. Un farmaco efficace non basta se arriva in ritardo o resta fuori dalla portata di molte persone. A questo proposito, l’intervento di Giovanni Migliore, presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere , al convegno alla Camera nel 2025 ha posto l’accento sulla necessità di una svolta normativa e organizzativa per la sanità italiana.
Riformare la legislazione farmaceutica per superare la frammentazione
Migliore ha spiegato che il sistema regolatorio attuale è obsoleto perché si basa su oltre 500 provvedimenti sparsi, che complicano governance e gestione. Questo, secondo lui, limita la capacità di anticipare esigenze e risposte sanitarie. La proposta è di mettere mano a un testo unico della legislazione farmaceutica che accorpi regole e iniziative in un quadro coerente e moderno.
Una riorganizzazione complessiva può migliorare la programmazione, la distribuzione e l’efficienza, evitando le tensioni create da decisioni sparse e interventi emergenziali. L’obiettivo è installare una governance capace di leggere i segnali in anticipo, non solo reagire a problemi già emersi. Questo approccio consentirebbe di intervenire in modo più puntuale e di ridurre le disuguaglianze legate all’accesso ai farmaci.
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Il settore farmaceutico, dunque, va inserito in una cornice normativa che dia chiarezza e stabilità, e anche strumenti per affrontare nuove sfide. La sfida non riguarda solo l’innovazione tecnologica, ma anche la gestione concreta delle risorse e dell’accesso alle cure.
Intelligenza artificiale e sanità: un aiuto concreto per contenere le disuguaglianze
Tra gli elementi su cui puntare, Migliore ha indicato l’intelligenza artificiale come strumento decisivo per una sanità “intelligente”. Secondo lui l’IA permette di sfruttare i dati disponibili per programmare meglio e monitorare sia le forniture di farmaci sia la spesa pubblica.
L’uso dell’IA aiuta a prevedere i bisogni di salute della popolazione, evitando carenze eccessive o sprechi. Questo si traduce in un miglioramento dell’appropriatezza terapeutica e in un accesso più equo ai medicinali su tutto il territorio nazionale. In effetti, senza una lettura costante e precisa delle informazioni, diventa difficile garantire cure tempestive ovunque.
L’intelligenza artificiale può sostenere anche la prevenzione, segnalando tempestivamente cambiamenti nelle condizioni di salute della popolazione, o evidenziando zone con bisogno crescente. In questo modo, l’attenzione alle persone si basa su dati concreti, non su emergenze improvvise.
Il ruolo strategico delle farmacie e dell’industria per il sistema sanitario nazionale
Migliore ha anche sottolineato come le farmacie debbano essere viste come presidi di prossimità, capaci di fungere da punti di riferimento intelligenti per i cittadini. La presenza capillare delle farmacie può integrare la rete di servizi sanitari, portando assistenza più vicina alla popolazione.
Parallelamente, l’industria farmaceutica resta un attore fondamentale che deve lavorare in sinergia con la sanità pubblica. Migliore l’ha definita un “alleato strategico” per il sistema sanitario nazionale , capace di fornire innovazioni terapeutiche e sostegno alla gestione delle cure.
Il vero nodo politico è scegliere se continuare a gestire la sanità rincorrendo emergenze o adottare una visione sistemica che metta al centro la persona, valorizzi l’industria farmaceutica e rafforzi il Ssn. La scelta operata dal governo con il convegno rappresenta un passo verso una visione più organica e strategica.
Fiaso si è detta pronta a collaborare in quest’ottica, ribadendo che la salute è un diritto ma anche un impegno civile da difendere e valorizzare con scelte concrete e a lungo termine.