L’avvocato Lorenzo Rizzuto, rappresentante legale della famiglia Campagna, ha rivolto una richiesta ufficiale alla stampa in merito alla vicenda dell’omicidio-suicidio avvenuto a Castelvetrano, in provincia di Trapani. La tragedia ha coinvolto i coniugi Mary Bonanno e Francesco Campagna e ha scosso profondamente la comunità locale e oltre. Attraverso una lettera aperta, Rizzuto ha chiesto ai media di moderare la copertura giornalistica, evitando dettagli non necessari e mantenendo il focus sul rispetto per le vittime e per i loro cari. Le sue parole sottolineano la fragilità del momento, soprattutto per le figlie e i familiari diretti, invitando a una riflessione sull’impatto della comunicazione mediatica in casi delicati come questo.
Richiesta di riservatezza per tutelare la memoria delle vittime
Nel documento rivolto ai giornalisti, l’avvocato Lorenzo Rizzuto ha evidenziato l’importanza di proteggere la memoria dei coniugi Campagna e la dignità della loro famiglia. La richiesta di usare la massima discrezione si basa sulla volontà di evitare una spettacolarizzazione che, oltre ad essere irrispettosa, rischia di ledere la dignità delle vittime. Rizzuto ha specificato che non si tratta di ostacolare il lavoro dei cronisti, ma di gestire con attenzione la quantità e la natura delle informazioni diffuse. L’obiettivo è evitare che si diffondano particolari non essenziali, non accertati o sensation, che non fanno che creare sofferenza inutile.
Gli avvocati delle famiglie coinvolte chiedono, quindi, sensibilità particolare, perché il dolore è ancora molto vivo. La famiglia, infatti, si trova a dover affrontare un momento segnato dalla perdita improvvisa e lacerante, con una platea numerosa di persone che a Castelvetrano hanno conosciuto e stimato Mary Bonanno e Francesco Campagna. In sostanza la richiesta è di mantenere un approccio rispettoso e sobrio, senza inseguire scoop o dettagli morbosi.
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Impatto della pressione mediatica sulle famiglie
Uno dei punti più delicati sottolineati da Rizzuto riguarda l’effetto che la pressione mediatica può avere sulla serenità delle figlie e degli altri familiari rimasti a elaborare l’accaduto. La continua esposizione sui media, spesso accompagnata da notizie ancora incerte o parziali, rischia di aumentare la sofferenza personale di chi ha perso una persona cara in modo così tragico. Di fatto la rincorsa a particolari privati, racconti non confermati e indiscrezioni può trasformarsi in un peso emotivo supplementare.
Impatto mediatico su famiglie e indagini in corso
In più, la diffusione di informazioni non completamente verificate può interferire con il lavoro degli inquirenti. Le indagini sull’omicidio-suicidio sono delicate e richiedono riserbo, in particolare su aspetti che potrebbero essere oggetto di approfondimenti o ancora non chiariti. L’eccessiva pubblicità delle fasi investigative può complicare il lavoro degli operatori della giustizia e rallentare la raccolta di elementi utili a ricostruire quanto accaduto con precisione.
Il legale ha quindi chiamato a un senso di responsabilità condiviso, invitando la stampa a rispettare il limite tra diritto di cronaca e tutela della dignità umana e giudiziaria.
Raccomandazioni durante la cerimonia funebre
Il legale della famiglia Campagna ha rivolto anche una richiesta specifica per il momento dei funerali che si sono svolti a Castelvetrano. Ha chiesto a giornalisti e operatori video di astenersi dalla registrazione di filmati o scatti fotografici all’interno del luogo di culto, durante la funzione religiosa. Questa indicazione nasce dalla necessità di garantire il rispetto per la dimensione privata e intima del lutto, escludendo intrusioni che possano turbare ulteriormente i familiari e gli amici presenti.
Norme sulla privacy e deontologia giornalistica
Rizzuto ha ricordato che le norme vigenti sul trattamento dei dati personali impediscono di superare certi limiti in assenza di autorizzazioni. Questo quadro normativo sostiene i principi deontologici che regolano la professione giornalistica, ribadendo che il diritto di cronaca non deve mai ledere la dignità delle persone coinvolte. Un equilibrio che fa da confine tra il racconto dei fatti e la tutela delle sensibilità coinvolte.
Sostenere questi principi, in casi come questo, significa rispettare chi sta vivendo un momento di dolore profondo, oltre a rispettare la legge italiana.
Le richieste della famiglia Campagna, portate avanti dal legale Lorenzo Rizzuto, si inseriscono in un dibattito più ampio sul ruolo dei media nelle tragedie private, soprattutto quando le risposte non coinvolgono solo cronaca ma anche vite umane in serio lutto.