Fabrizio corona condannato a un anno per evasione dopo il controllo della guardia di finanza a genova

Fabrizio corona condannato a un anno per evasione dopo il controllo della guardia di finanza a genova

Fabrizio Corona condannato a un anno di carcere per evasione dagli arresti domiciliari dopo una deviazione non autorizzata a Genova durante un viaggio tra Milano e Roma per motivi televisivi.
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Fabrizio Corona è stato condannato a un anno di carcere per aver violato gli arresti domiciliari nel 2021, allontanandosi senza autorizzazione durante un viaggio tra Milano e Roma. - Gaeta.it

L’ex re dei paparazzi Fabrizio Corona ha sconfitto il periodo di arresti domiciliari con una condotta che gli è costata un anno di carcere. I fatti risalgono a ottobre 2021, quando la guardia di finanza ha fermato Corona durante un controllo a Genova. Era autorizzato a spostarsi tra Milano e Roma per partecipare a una trasmissione televisiva, ma si è allontanato per una cena con amici, violando i termini della detenzione. La vicenda si è conclusa con la sentenza emessa nei giorni scorsi in tribunale.

Il viaggio autorizzato tra milano e roma e l’episodio di evasione a genova

Fabrizio Corona si trovava agli arresti domiciliari nel 2021 e aveva ottenuto un permesso limitato, che gli consentiva spostamenti specifici tra Milano e Roma. Il motivo del viaggio era la partecipazione al programma televisivo Non è l’Arena, condotto da Massimo Giletti su La7. Durante il viaggio, a Genova, la guardia di finanza ha fermato l’ex paparazzo. Le autorità accertarono che Corona si era fermato a cena con amici, oltre il percorso consentito, configurando così un caso di evasione. Il permesso ufficiale non prevedeva ulteriori deviazioni o soste non autorizzate. La guardia di finanza ha così segnalato l’accaduto agli inquirenti. Nel processo la procura ha chiesto la condanna a un anno di reclusione per la violazione dei domiciliari.

La difesa: un errore d’interpretazione e l’assenza di intenzione a fuggire

L’avvocato di Fabrizio Corona, Ivano Chiesa, ha sostenuto che l’ex paparazzo non aveva l’intenzione di evadere dalla custodia. Secondo la difesa, Corona avrebbe interpretato male le condizioni del permesso. Ha riferito che Corona era uscito circa tre ore prima dall’abitazione per svolgere delle visite mediche, prima di dirigersi a Roma. L’avvocato ha sottolineato come quest’uscita anticipata non fosse una fuga, ma una necessità medica accompagnata da disattenzione sul rispetto dei limiti del permesso. Nel tribunale, durante la fase dell’udienza, l’avvocata Cristina Morrone ha chiesto l’assoluzione, ricordando la mancanza di dolo e volontà di eludere le restrizioni. Il difensore ha chiesto al giudice di tener conto del contesto e del comportamento non evasivo di Corona.

Testimonianze chiave e collegamenti con indagini precedenti a milano

Prima della sentenza, il tribunale ha ascoltato due testimoni che hanno fornito dettagli rilevanti. Il primo è l’autista personale di Fabrizio Corona, mentre il secondo è Francesca Persi, amministratrice di Atena srl, società coinvolta in un’inchiesta milanese. Nel 2016, nella casa di Persi a Milano, gli investigatori avevano scoperto un controsoffitto contenente circa un milione e 700 mila euro in contanti. Le autorità ritenevano quei soldi provenienti da pagamenti in nero, legati alle ospitate di Corona in discoteche e altri eventi. Per questo motivo Persi e Corona erano stati arrestati in passato. Nel corso delle dichiarazioni, Persi ha spiegato che Corona, in quel periodo, non stava bene e seguiva cure a Roma. Ha aggiunto che si era fermato a Genova durante il viaggio verso la visita medica, senza comprendere l’entità del problema creato dalla deviazione fuori dai termini degli arresti domiciliari.

Il contesto giudiziario e la misura detentiva per evasione

Il tribunale di Genova ha valutato gli elementi raccolti e, dopo l’udienza, ha emesso una condanna a un anno di reclusione per evasione, come richiesto dal vice procuratore onorario Fabrizio Calamaro. L’episodio è isolate ma chiaro: Corona ha violato i domiciliari per una deviazione non autorizzata, nonostante fosse al corrente dei limiti imposti dal permesso. L’esito del processo segna un momento importante nel percorso giudiziario dell’ex re dei paparazzi, ripreso più volte dai media per la sua condotta legale. Nonostante le spiegazioni fornite dalla difesa, il tribunale ha assegnato una pena detentiva, confermando la gravità della violazione.

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