Exxonmobil e Rosneft trattano un possibile ritorno nel progetto Sakhalin dopo anni di gelo politico

ExxonMobil e Rosneft riavviano i negoziati per Sakhalin dopo anni di stallo. - Gaeta.it

Sofia Greco

26 Agosto 2025

Sono emersi dettagli su incontri riservati tra ExxonMobil, la major petrolifera americana, e Rosneft, la compagnia energetica russa di Stato, con l’obiettivo di riprendere la collaborazione nel progetto Sakhalin-1, un giacimento di petrolio e gas nell’estremo oriente russo. Questa iniziativa segue anni di interruzioni legate alla guerra in Ucraina e alle sanzioni occidentali.

Le trattative si sarebbero svolte in gran segreto, con pochi vertici di Exxon a conoscenza dei colloqui. Il contesto è quello di un possibile allentamento delle tensioni geopolitiche che hanno segnato i rapporti tra Russia e Stati Uniti dopo l’invasione russa nel 2022. Il progetto Sakhalin, bloccato dalle misure restrittive, potrebbe tornare al centro di un’intesa più ampia tra le due potenze energetiche.

Colloqui riservati tra ExxonMobil e Rosneft: i dettagli

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, i colloqui segreti tra ExxonMobil e Rosneft indicano la volontà di riesaminare un’intesa interrotta bruscamente nel 2022, quando la compagnia statunitense ha lasciato la Russia in seguito all’attacco a Kiev. Solo una ristretta cerchia di manager Exxon è stata informata dei negoziati, con il vicepresidente senior Neil Chapman che ha guidato le trattative per conto del gruppo.

Le discussioni si sono concentrate sulla riapertura del progetto Sakhalin-1, uno dei maggiori impianti energetici offshore russi. Chapman avrebbe incontrato il CEO di Rosneft, Igor Sechin, noto per la sua vicinanza a Vladimir Putin e per essere inserito nelle liste di sanzioni statunitensi. Questi incontri si sono tenuti in Qatar, Paese che funge da mediatore neutrale e che, attraverso il suo fondo sovrano, ha legami diretti con Rosneft.

La delicatezza della situazione ha imposto una gestione riservata, con Exxon pronta a tornare in Russia solo a fronte di una soluzione diplomatica stabile tra Mosca e Kiev. Si tratta di una mossa che potrebbe modificare le prospettive di approvvigionamento energetico globale.

Il progetto Sakhalin-1 tra blocchi politici e interessi economici

Il progetto Sakhalin-1 si trova nello stretto di Okhotsk e rappresenta un importante giacimento offshore di petrolio e gas naturale. ExxonMobil vi operava in partnership con Rosneft prima della crisi del 2022. L’abbandono della compagnia americana ha lasciato un vuoto significativo nella gestione tecnologica e negli investimenti sull’impianto.

Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dagli alleati occidentali hanno bloccato ulteriori sviluppi e operazioni nel sito. La ripresa della cooperazione tra Exxon e Rosneft, se confermata, segnerebbe un cambiamento rispetto alla linea dura degli ultimi anni, spinta dall’intenzione di creare condizioni più favorevoli per la pace nel conflitto ucraino.

Dal punto di vista del mercato energetico, un eventuale ritorno di Exxon nel progetto porterebbe a una ripresa della produzione di greggio e gas da un bacino strategico. Ciò influirebbe sulle forniture globali, soprattutto in un momento in cui i prezzi dell’energia restano volatili e la domanda è in crescita.

Il ruolo del Qatar come mediatore e hub di incontri geopolitici

Il Qatar si è confermato come terreno neutrale per la diplomazia energetica tra Washington e Mosca, ospitando numerosi meeting tra dirigenti e leader. L’incontro tra Neil Chapman di ExxonMobil e Igor Sechin è avvenuto nella capitale Doha, dove il fondo sovrano qatariota detiene quote nella compagnia russa.

Il Qatar ha assunto un ruolo di ponte tra potenze in conflitto, offrendo un ambiente stabile e sicuro per colloqui delicati che difficilmente avrebbero potuto svolgersi altrove. La presenza di Sechin, figura chiave di Mosca e soggetta a restrizioni americane, nelle trattative rappresenta un segnale importante sull’apertura a negoziazioni dirette.

L’intermediazione del paese arabo favorisce un dialogo volto a individuare soluzioni concrete, soprattutto nel settore energetico, dove i flussi commerciali e finanziari sono oggi fondamentali per gli equilibri internazionali. Le interlocuzioni tra ExxonMobil e Rosneft, in questo contesto, potrebbero preparare la strada a un ritorno degli investimenti e a un rilancio di attività ferme da anni.

Le prossime settimane saranno decisive per capire se i colloqui riservati porteranno a un accordo formale. In gioco ci sono non solo interessi economici, ma anche le tensioni di uno scenario internazionale ancora complesso.