L’export italiano nel comparto nautico registra un nuovo primato nel 2024, con un valore complessivo di 4,3 miliardi di euro e un surplus con l’estero che tocca i 3,8 miliardi. Le statistiche più recenti, fornite dall’istat a febbraio, mostrano una tendenza di crescita robusta e confermano il ruolo chiave della nautica tra i settori di punta del made in Italy. Durante il Satec 2025, incontri e analisi si sono concentrati su questo risultato, mettendo in luce elementi chiave e prospettive future.
Il balzo dell’export nautico negli ultimi dodici mesi: crescita a 4,4 miliardi
I dati istat pubblicati a febbraio 2025 permettono di tracciare un quadro aggiornato sull’andamento delle esportazioni nel comparto nautico. Nell’ultimo anno, da marzo 2024 a febbraio 2025, il volume dell’export è cresciuto fino a 4,4 miliardi di euro, segnando un aumento di ulteriori 100 milioni rispetto ai dati precedenti. Questo aumento, seppur in apparenza contenuto, testimonia la solidità e la continuità di una crescita che si protrae ormai da diversi anni. Marco Fortis, vicepresidente di Fondazione Edison e presidente del comitato scientifico di Confindustria, ha evidenziato l’importanza di questo dato durante il convegno svoltosi al Satec 2025, che conferma la nautica come settore trainante per l’export italiano nel manifatturiero.
Un comparto in piena salute
L’industria nautica italiana si conferma così in piena salute, capace di consolidare un risultato che non si limita a un picco temporaneo. Riscontri positivi arrivano da tutte le principali categorie di imbarcazioni da diporto e sportive esportate, grazie anche a mercati esteri che continuano a mostrare interesse per i prodotti italiani. Questo successo è frutto di una combinazione di artigianalità e tecnologie avanzate, che permette al comparto di rispondere a richieste sempre più specifiche e complesse. L’evoluzione del mercato globale e la domanda crescente per imbarcazioni di qualità non hanno fermato la propensione italiana a consolidare la leadership internazionale.
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Dati decennali: una crescita costante
L’analisi dei dati di lungo periodo conferma una performance notevole del settore nautico italiano. Dal 2014 al 2024 l’export di imbarcazioni da diporto e sportive è quasi raddoppiato, con un aumento del 119% in valore. Questo incremento supera di gran lunga la crescita dell’export manifatturiero nazionale nel suo complesso, che nello stesso arco temporale si è attestato al 55%. La spinta propulsiva più intensa si è avuta dopo la pandemia, con un balzo del 88% tra il 2019 e il 2024, contro un aumento del 29% nel resto del manifatturiero italiano.
Contributo al surplus e confronto con altri settori
La forza di questo comparto emerge non solo in percentuali ma anche in termini di contributo al surplus commerciale italiano. Dal 2019 al 2024, la nautica ha portato un incremento di 1,8 miliardi di euro al saldo positivo nazionale. Su un totale di 12,5 miliardi della crescita complessiva nel settore manifatturiero, questo dato rappresenta il 14,3%. Lo rileva la stessa Confindustria Nautica tramite le parole di Fortis, sottolineando come le imbarcazioni da diporto si inseriscano tra i prodotti più richiesti a livello internazionale, confermando il made in Italy come sinonimo di qualità e design nel mondo.
Un pilastro dell’export italiano
Il settore nautico non è solo uno dei pilastri dell’export italiano ma si colloca tra i comparti che definiscono la forza commerciale del paese nel mondo. Le imbarcazioni da diporto e sportive sono tra i prodotti che trainano i nuovi surplus con l’estero insieme a alimentari e bevande, farmaceutica, cosmetica, ottica e navi da crociera. Questa posizione, segnalata da Confindustria e Fondazione Edison, disegna una mappa precisa delle eccellenze industriali italiane che trovano mercato all’estero.
Elementi caratteristici del successo nautico
Il valore aggregato della nautica emerge da un insieme di fattori: tecnologia, artigianalità, attenzione ai materiali e cura di design e funzionalità. Queste caratteristiche hanno permesso di stabilire relazioni commerciali durature su nuovi mercati e in quelli tradizionali. La contemporaneità delle richieste e la capacità di leggere i trend globali hanno consentito a questo comparto di competere con successo e di sostenere un export che supera le performance di altri settori manifatturieri.
Il ruolo del Satec 2025
Il Satec 2025 ha rappresentato un’occasione per discutere politiche industriali in grado di supportare questa crescita e per rafforzare sinergie tra aziende, istituzioni e centri studi. L’attenzione si è concentrata non solo sulle cifre ma anche sulle strategie per consolidare e mantenere la leadership italiana, valutando sfide e opportunità che il mercato internazionale presenta nel breve e medio termine. Gli operatori del settore guardano così con attenzione ai prossimi passi, consapevoli dell’importanza di non perdere terreno in una competizione globale sempre più serrata.