Ex direttore del genio civile condannato per crollo diga porto privato di rapallo nel 2018

Ex direttore del genio civile condannato per crollo diga porto privato di rapallo nel 2018

Nel 2025 Alessandro Pentimalli, ex direttore del Genio civile, condannato per il crollo della diga Carlo Riva a Rapallo nel 2018 causato da difetti strutturali e mancata vigilanza.
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Nel 2025 Alessandro Pentimalli, ex direttore del Genio civile, è stato condannato per negligenza nel crollo della diga del porto Carlo Riva a Rapallo, causato dalla mareggiata del 2018 che ha danneggiato numerose imbarcazioni e infrastrutture. - Gaeta.it

Il 2025 porta una sentenza importante sulle responsabilità legate al crollo della diga del porto privato Carlo Riva a Rapallo, evento che risale alla mareggiata del 2018. Alessandro Pentimalli, ex direttore del Genio civile, è stato condannato a due anni di reclusione con la condizionale, in qualità di unico imputato nel processo che ha seguito quella drammatica notte tra il 29 e il 30 ottobre. Quelle onde, alte fino a dieci metri, hanno provocato danni permanenti alle infrastrutture e numerose imbarcazioni di lusso, segnando un capitolo importante nella cronaca locale di Genova e nel mondo della nautica.

La dinamica del crollo della diga e le conseguenze al porto Carlo Riva

La notte del 29-30 ottobre 2018 una violenta mareggiata ha colpito la costa ligure, interessando in modo particolare il porto privato Carlo Riva di Rapallo. Onde alte fino a dieci metri si sono abbattute sulla diga che protegge il porticciolo turistico, causando una rottura parziale della struttura. Questo cedimento ha provocato il crollo di un tratto della strada che collega Rapallo a Portofino, lasciando senza difesa un ampio tratto di costa.

La forza dell’acqua ha rotto gli ormeggi di numerosi yacht, causando collisioni contro moli e scogliere. Le imbarcazioni danneggiate sono state complessivamente 225, un numero che include diverse barche di grande valore economico come lo yacht di Pier Silvio Berlusconi. Il disastro ha coinvolto anche il tessuto economico locale basato sul turismo nautico, lasciando un segno visibile nel porto e sulle attività di diporto della zona.

L’indagine sulla progettazione e la mancanza di vigilanza del genio civile

Il processo che ha portato alla condanna di Alessandro Pentimalli si è focalizzato su almeno due aspetti chiave: la qualità dei lavori di rinforzo eseguiti sulla diga e il controllo del Genio civile sugli stessi. Per la procura, i lavori presentavano difetti strutturali importanti, con una progettazione che risultava carente rispetto agli standard tecnici richiesti. Inoltre, la mancanza di adeguate prescrizioni e scarsa vigilanza da parte dell’ente pubblico ha aggravato la situazione, mettendo in pericolo la stabilità della diga e la sicurezza delle persone e delle imbarcazioni.

L’ex direttore del Genio civile era responsabile della supervisione, ma secondo l’accusa non avrebbe adottato tutte le misure necessarie per prevenire il crollo. Un altro tecnico, Ernesto La Barbera, inizialmente indagato per il progetto, è stato escluso dal procedimento per problemi di salute, lasciando Pentimalli come unico imputato nel dibattimento.

La difesa e le prospettive legali dopo la sentenza

Alessandro Pentimalli si è difeso nel corso del processo con l’assistenza dell’avvocato Claudio Zadra. Quest’ultimo, a seguito della sentenza di condanna a due anni con la sospensione condizionale della pena, ha dichiarato che valuteranno attentamente le motivazioni del giudice per decidere se presentare ricorso in appello. La posizione della difesa è concentrata nel dimostrare che la responsabilità del crollo non sia unicamente attribuibile a Pentimalli o che eventuali responsabilità siano da attribuire ad altri fattori non considerati dal tribunale.

La condanna, benché con pena sospesa, pone un precedente significativo sul ruolo della vigilanza pubblica nelle opere di manutenzione e rinforzo strutturale sulle infrastrutture costiere. Nel contesto locale, questo caso viene seguito con attenzione dalle autorità e dagli operatori del settore, dato l’impatto sul porto di Rapallo e sulla sicurezza della navigazione turistica in Liguria.

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