Eurovision 2025, seconda semifinale: protagonisti insoliti e esibizioni tra trash e emozioni forti

Eurovision 2025, seconda semifinale: protagonisti insoliti e esibizioni tra trash e emozioni forti

La seconda semifinale dell’Eurovision 2025 su Rai 2 ha visto esibizioni variegate tra omaggi a Toto Cutugno, performance poco convincenti di Australia, Montenegro e Georgia, e momenti intensi da Austria e Grecia.
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La seconda semifinale dell’Eurovision 2025, trasmessa su Rai 2, ha visto esibizioni variegate ma spesso poco coinvolgenti, con diverse eliminazioni e un toccante omaggio a Toto Cutugno. - Gaeta.it

La seconda semifinale dell’Eurovision 2025 ha mostrato una serata meno vivace rispetto al debutto, con performance che spesso hanno faticato a coinvolgere il pubblico. Tra artisti fuori dagli schemi e omaggi intensi, si sono alternati brani dalla qualità discutibile ma anche momenti capaci di colpire. La trasmissione su Rai 2, con i commenti in italiano di Gabriele Corsi e Big Mama, ha dedicato spazio a una memoria speciale per Toto Cutugno mentre alcune nazioni non sono riuscite a superare il turno.

Australia: un’esibizione giocosa ma poco convincente con go-jo e la figura del milkshake man

L’Australia ha puntato su Go-Jo, alias Marty Zambotto, il cui nonno era italiano. La sua performance ha avuto un taglio elettro-pop demenziale con una canzone dedicata a “milkshake man”, un personaggio ironico legato a doppi sensi espliciti. La coreografia e l’atteggiamento ricordavano da vicino lo stile disco degli anni 70, in particolare i Village People. L’artista ha attirato più l’attenzione per la forma fisica, infatti gli spettatori hanno notato soprattutto i suoi addominali, piuttosto che la qualità musicale. La canzone ha faticato a lasciare una traccia duratura, risultando piuttosto leggera e priva di struttura solida. Soprattutto, in confronto ad altre proposte, questa performance è sembrata poco incisiva. Alla fine l’australia non ha superato la semifinale.

Montenegro e irlanda: prove vocali con risultati moderati, senza lasciare molta impronta

Il Montenegro ha schierato Nina Zizic per la seconda volta all’Eurovision. Lei ha scelto un abito bianco inconsueto, che tra il fiore di calla e la mozzarella ha generato qualche curiosità visiva. La sua canzone aveva un’atmosfera epica, gradualmente crescente, ma il brano era privo di uno snodo memorabile capace di fissarsi nella memoria. Nina ha comunque mostrato capacità vocali apprezzabili, il suo tentativo di alzare il ritmo e la tensione del brano meritava riconoscimento, anche se non è bastato per avanzare. La valutazione resta di media qualità.

Per l’Irlanda si è presentata Emmy, una cantante norvegese, che ha portato un pezzo elettro-pop molto standardizzato. Indossava un costume argentato da majorette, ma la musica non è riuscita a offrire nulla di originale o particolare. La voce ha mostrato qualche richiamo allo stile delicato di Vanessa Paradis, ma il brano, semplice e piatto, non ha fatto risaltare l’irlanda, paese noto per produzioni di maggiore spessore musicale. Anche qui il risultato è stato debole e l’esibizione non ha convinto.

Lettonia e armenia: sperimentazioni vocali ed espressioni sceniche controverse

Le Tautumeitas, gruppo etno-pop della Lettonia, si sono esibite con sei cantanti vestite da fatine dorate. La loro esibizione ha ruotato attorno a un mantra corale, con un’atmosfera che alcuni hanno trovato inquietante. La musica si avvicina al folk contaminato da elettronica, ma l’effetto finale è sembrato poco accessibile e persino fastidioso per alcuni spettatori, tanto da valere un voto bassissimo. L’impatto emotivo non è riuscito realmente a decollare.

Dalla Armenia, Parg ha portato una carica diversa, molto più energica. Si è presentato a petto nudo, con pantaloni di pelle, tatuaggi ben in vista, su un tapis roulant tra fumo e fiamme. La sua esibizione era una canzone metal con un ritmo sostenuto, accompagnato da un ritornello martellante. La scena rimandava a performance intense, simili allo stile di artisti come Rkomi, ma senza riuscire a ottenere grande presa dal pubblico. L’energia fisica è stata senza dubbio l’aspetto più evidente.

Austria e gran bretagna: contrasti tra lirica elettronica e spettacolo da musical

L’Austria ha puntato su JJ, un controtenore che ha mescolato parti in falsetto a inserti techno. La performance è stata complessa e ipnotica, evidenziando una produzione di alto livello e costosa, con effetti scenici studiati. La voce singolare ha attirato l’attenzione, riuscendo a muovere emozioni anche con una messa in scena ricercata. Alla fine JJ è scoppiato in lacrime, gesto che ha colpito la giuria e il pubblico, trascinando anche il commento degli osservatori.

Invece la Gran Bretagna ha portato sul palco il trio femminile Remember Monday, caratterizzato da voci da musical e costumi ispirati alle Winxs, le celebri fatine animate. La performance è stata precisa sul piano tecnico e musicale, perfetta per chi ama il genere dei musical, ma forse poco adatta a chi cerca qualcosa di più originale o pop contemporaneo. La canzone comunque ha raccolto voti positivi per l’interpretazione vocale e per la scenografia colorata.

Grecia e malta, tra pathos e trash estremo sul palco dell’eurovision

Klavdia, cantante greca, si è distinta per la presenza scenica e l’impatto emotivo. La sua canzone, “Asteromata”, ha affrontato il tema dell’immigrazione e della relazione con la terra d’origine. L’esibizione è iniziata con un abito nero lungo, simbolo di dolore o riflessione, per poi trasformarsi in un peplo bianco che richiama purezza o rinascita. Davanti a un albero ardente ha catturato l’attenzione perché ha unito musica e narrazione visiva potente.

Malta ha invece puntato su Miriana Conte, soprannominata la “Rihanna di Malta”. La sua performance ha oscillato tra il trash e lo spettacolo pop. Ha cantato all’interno di una bocca gigante, alternando un abito settecentesco, una tutina leopardata e infine zatteroni vistosi. La scena comprendeva anche un momento in cui simulava un rapporto lesbo con una ballerina e una palla rossa gigante su cui si muoveva con movimenti sgambettanti. La canzone, riconducibile a generi pop-soul standard, non ha convinto, risultando ripetitiva e poco originale.

Georgia e francia: bellezza, emozioni e storie personali che non bastano per la qualificazione

La Georgia ha schierato Mariam Shengelia, un’artista che ha ottenuto consensi per la voce, la bellezza e la presenza sul palco. La sua performance era elegante e raffinata, tuttavia non ha superato il televoto, un risultato sorprendente dato il suo talento evidente. Inaspettatamente Mariam è stata una delle eliminate, un caso che ha suscitato discussioni tra gli appassionati.

La Francia invece ha scelto una strada più semplice e sentimentale con Louane. La canzone “Maman” parla di una madre scomparsa e del legame nostalgico tra madre e figlia. Louane interpreta il brano mentre è sdraiata sulla sabbia, evocando immagini di perdita e speranza. Nel finale si sente la voce della figlia di Louane, un richiamo diretto alla continuità tra generazioni. Il pubblico in sala stampa ha accolto con entusiasmo il pezzo, apprezzando la purezza del messaggio.

Israele e finlandia: speranze e provocazioni in un’eurovision variegata

Yuval Raphael, per Israele, è sopravvissuta al massacro di ottobre 2024 nascondendosi nel caos del Nova Festival. La sua canzone “A new day will rise” è cantata in tre lingue: francese, inglese ed ebraico. Il brano vuole trasmettere una speranza pacata, educata, in un mondo che cerca di ripartire. L’esibizione è passata senza intoppi nonostante qualche fischio dal pubblico. Durante le prove, sei persone che disturbavano sono state allontanate per garantire il regolare svolgimento.

In Finlandia, Erika ha scelto una proposta provocatoria. Si è tatuata sui bracci l’immagine di Cicciolina e il suo brano, intitolato “Ich komme” , punta su un mix di provocazione visiva e musica pop provocante. La performance si è chiusa con l’artista sospesa su un microfono a razzo gigante, scelta scenografica spettacolare ma che non ha convinto dal punto di vista musicale. Il voto finale riflette una valutazione bassa, in linea con le critiche.

Omaggio a toto cutugno e bilancio della serata tra eliminati e sorprese

Nel corso della serata è stato dedicato un omaggio a Toto Cutugno, icona italiana che ha legato parte della sua carriera proprio all’Eurovision e alla canzone europea. È stato un momento di ricordo intenso, capace di stemperare la frustrazione di una serata definita da molti deludente. Tra le nazioni che non hanno passato il turno ci sono Australia, Montenegro, Georgia, Serbia e Repubblica Ceca, a conferma di un confronto serrato in questa seconda semifinale. Al tempo stesso alcune performance hanno mostrato idee fuori dal comune, pur senza riuscire a far breccia del tutto nel gradimento.

L’Eurovision 2025 continua a mostrare spaccati diversi dell’Europa e oltre, con le nazioni che tentano di emergere con scelte diverse e talvolta estreme. La sfida resta aperta, in attesa della finale che completerà il quadro di questa edizione.

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