Eurovision 2025, Israele prima nel televoto: tensioni sul sistema di voto e reazioni politiche

Eurovision 2025, Israele prima nel televoto: tensioni sul sistema di voto e reazioni politiche

Il voto popolare premia Yuval Raphael e Israele all’Eurovision in Svizzera, ma la vittoria finale va all’Austria; emittenti europee chiedono trasparenza e modifiche al sistema di voto tra televoto e giurie.
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L’edizione 2024 dell’Eurovision in Svizzera ha suscitato polemiche per la discrepanza tra televoto, vinto da Yuval Raphael per Israele, e il voto delle giurie che ha premiato l’Austria, con richieste di maggiore trasparenza nel sistema di voto. - Gaeta.it

L’ultima edizione dell’Eurovision song contest, ospitata quest’anno in Svizzera, ha acceso un dibattito acceso sulle modalità di voto. La cantante israeliana Yuval Raphael ha ottenuto il primo posto nel televoto con la ballata «new day will rise», ma è arrivata seconda nella classifica finale. Le diverse posizioni tra voto popolare e giurie nazionali hanno messo in luce divisioni profonde, sollevando dubbi sull’equità delle procedure. Molte emittenti europee chiedono trasparenza e possibili modifiche, mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha lodato la performance della sua rappresentante con parole forti e simboliche.

Il voto popolare premia israel, le giurie spostano la vittoria all’austria

La cantante Yuval Raphael ha conquistato il pubblico con una performance intensa e una ballata che ha raccolto consensi in gran parte d’Europa. Nel televoto la sua canzone si è aggiudicata il primo posto, ricevendo 12 punti da paesi come Belgio, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito, e 10 punti dall’Irlanda e dalla Finlandia. Malgrado questo risultato, le giurie nazionali – composte da esperti – l’hanno posizionata solo al quattordicesimo posto.

La vittoria finale assegnata all’austria

Questo squilibrio ha determinato che la vittoria finale andasse all’Austria, che ha bilanciato in modo più uniforme i voti tra pubblico e giuria. La decisione ha fatto nascere critiche, soprattutto perché il meccanismo finale pesa il voto delle giurie tanto quanto il televoto, e la disparità ha privato Israele di un successo che molti spettatori ritenevano meritato.

L’evento, tenutosi in Svizzera a maggio, ha confermato ancora una volta la complessità nel raggiungere un verdetto che rappresenti in modo condiviso l’opinione sia degli spettatori sia degli addetti ai lavori.

Dubbi e richieste di trasparenza da parte delle emittenti europee

Diverse emittenti pubbliche hanno espresso forti riserve sul sistema adottato. Paesi come Irlanda, Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Islanda e Finlandia hanno manifestato la necessità di chiarimenti ufficiali, con alcune che richiedono un’analisi dettagliata e un’eventuale revisione delle regole.

In particolare l’emittente irlandese RTÉ ha chiesto la pubblicazione dei dati completi del televoto. La radio televisione spagnola RTVE ha annunciato l’intenzione di proporre un adeguamento del sistema di voto popolare. Nel mirino c’è la procedura che permette a ogni spettatore di esprimere fino a 20 preferenze tramite telefono, sms o app. Questa possibilità, secondo critici come la deputata fiamminga Katia Segers, favorisce la manipolazione dei risultati e rende il voto meno rappresentativo.

La rete fiamminga VRT ha sottolineato la necessità di ottenere massima trasparenza dalla European Broadcasting Union , organizzatore dell’Eurovision. Il portavoce ha osservato che l’elemento chiave è capire se il sistema attuale rifletta l’opinione reale del pubblico. Senza anomalie accertate, restano perplessità sul meccanismo stesso.

Questioni geopolitiche nella manifestazione

Le emittenti finlandese YLE e olandesi AVROTROS e NPO, infine, hanno sollevato interrogativi sul crescente peso di motivazioni geopolitiche e sociali nella manifestazione. Questi fattori sembrano incidere sulla natura apolitica dell’Eurovision, soprattutto in ragione della partecipazione israeliana.

Risposta dell’european broadcasting union e il ruolo di martin green

L’organizzazione che cura l’Eurovision, la European Broadcasting Union , ha risposto alle preoccupazioni confermando il controllo rigoroso sui voti, affidato a enti indipendenti. Martin Green, direttore dell’evento, ha spiegato che sono in corso contatti con più emittenti per raccogliere osservazioni sull’edizione appena conclusa.

Green ha ribadito che il sistema di voto è «il più avanzato al mondo» e che una squadra dedicata, in collaborazione con un organismo terzo, verifica ogni risultato. Ha inoltre affrontato le polemiche nate dall’uso, da parte del governo israeliano, di campagne pubblicitarie e social network per favorire le preferenze verso il proprio rappresentante.

Secondo Green, tale azioni non violano il regolamento e fanno parte di normali attività di promozione. Il dibattito, però, resta aperto, anche perché cresce la pressione verso un aggiornamento che garantisca più equità e chiarezza, in uno spettacolo seguito da milioni di telespettatori in tutta Europa.

Netanyahu e l’elogio a yuval raphael

Benjamin Netanyahu ha voluto congratularsi direttamente con Yuval Raphael, ricordando la sua esperienza drammatica durante l’attacco di Hamas al festival Nova del 7 ottobre. Il primo ministro ha elogiato la cantante per la sua capacità di trasmettere un messaggio forte con la sua canzone, definendola «la vera vincitrice» basandosi sui dati del televoto.

Nel corso di una videochiamata, Netanyahu ha descritto il gesto di Raphael, che ha pronunciato «am yisrael chai» alla fine dell’esibizione, come un momento capace di toccare il cuore di moltissimi israeliani e spettatori europei. La cantante ha ribadito di aver voluto regalare al suo paese un’ora di sollievo in un momento difficile, con la priorità che rimane il ritorno e la sicurezza degli ostaggi prese da Hamas.

Il premier ha sottolineato il valore simbolico della performance, evidenziando come questa abbia conferito prestigio a Israele in un contesto di forte tensione politica e sociale. L’abbraccio tra politica e musica ha rappresentato uno degli aspetti più significativi di questa edizione dell’Eurovision.

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