Europarlamento approva piano per rafforzare le aree rurali europee contro lo spopolamento e le difficoltà economiche

Europarlamento approva piano per rafforzare le aree rurali europee contro lo spopolamento e le difficoltà economiche

Il parlamento europeo approva strategie per contrastare lo spopolamento nelle aree rurali dell’Unione europea, puntando su investimenti in trasporti, digitale, servizi essenziali e sostegno all’economia locale.
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Il Parlamento europeo ha approvato una relazione con strategie e investimenti per contrastare lo spopolamento delle aree rurali, migliorando servizi, infrastrutture e sostenendo l’economia locale per rilanciare questi territori. - Gaeta.it

Il parlamento europeo ha dato il via libera a una relazione che indica strategie concrete per sostenere le aree rurali dell’Unione europea. Il testo, approvato con una larga maggioranza, punta su investimenti nei trasporti, nella rete digitale, nelle attività economiche e negli strumenti di assistenza pubblica. L’obiettivo è affrontare le difficoltà demografiche, soprattutto l’emorragia di giovani, e rilanciare lo sviluppo di queste zone spesso marginalizzate.

La sfida dello spopolamento nelle aree rurali dell’ue

Le aree rurali europee registrano un preoccupante calo demografico. Molti giovani scelgono di lasciare questi territori per motivi legati al lavoro, ai servizi e alle opportunità che le città garantiscono. Il parlamento europeo definisce questa situazione un vero e proprio “esodo rurale”. La perdita di giovani potrebbe compromettere il futuro di queste comunità, minacciando la loro sopravvivenza territoriale e socioeconomica.

La relazione approvata chiede alla Commissione europea di adottare un piano d’azione specifico contro la fuga dei cervelli. Tra le misure suggerite ci sono incentivi mirati come agevolazioni fiscali, programmi di formazione professionale ad hoc, un accesso facilitato al credito e fondi per favorire l’acquisto e la ristrutturazione di immobili. Questi interventi puntano a creare un ambiente più attrattivo e a garantire un’effettiva possibilità di vita nelle zone rurali, tutelando così il cosiddetto “diritto di soggiorno”.

Investimenti nei servizi essenziali: istruzione e assistenza sanitaria

Un punto cruciale riguarda la qualità dei servizi di base. La relazione sottolinea che istruzione e assistenza sanitaria devono essere garantite con standard adeguati anche nelle zone più isolate. Per migliorare l’accesso alle cure e rispondere alle esigenze di una popolazione spesso anziana e dispersa, si propongono investimenti in strutture mobili di cura, telemedicina e un potenziamento del ruolo degli infermieri di comunità.

Il testo specifica che queste azioni consentirebbero di superare le difficoltà legate alla scarsità di personale medico e alle distanze territoriali. Il relatore della relazione, l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Denis Nesci, ricorda che i fondi europei, in particolare quelli di coesione e agricoli, devono essere resi più accessibili alle amministrazioni locali. Un’assistenza tecnica migliore, e semplificazioni burocratiche, potrebbero aumentare le capacità di spesa e di realizzazione di progetti in questi ambiti.

Strategie economiche per una nuova vitalità rurale

Il parlamento europeo individua diversi ambiti in cui intervenire per sostenere l’economia delle aree rurali. Tra questi spicca l’attenzione alle filiere agroalimentari corte, come la fornitura di prodotti locali alle mense scolastiche. Questa pratica aiuta a valorizzare i prodotti del territorio, a ridurre sprechi e consumi di trasporto e a mantenere le risorse economiche nelle comunità rurali.

Parallelamente, la relazione considera fondamentale sostenere un ricambio generazionale in agricoltura. Si incoraggia la transizione verso una nuova generazione di agricoltori con politiche di supporto che valorizzino le aziende familiari. Questo modello, secondo il parlamento, garantisce non solo la sicurezza alimentare europea ma rappresenta anche la forma più diffusa di attività agricola, capace di mantenere vivi i territori.

Politiche pubbliche per identità e ambiente

Il testo evidenzia poi l’importanza di politiche pubbliche che salvaguardino l’identità rurale, preservando i piccoli insediamenti e promuovendo uno sviluppo rispettoso dell’ambiente e delle comunità. Questa strategia punta a evitare la concentrazione eccessiva in poche aree urbane, mantenendo viva la diversità del tessuto sociale europeo.

Impatto politico e prossimo sviluppo delle misure

L’approvazione con 622 voti favorevoli indica un forte consenso sul tema nelle istituzioni europee. Il voto evidenzia l’urgenza di passare dalle dichiarazioni alle azioni concrete per arrestare lo spopolamento e rilanciare le economie rurali. Le proposte dovranno essere tradotte in programmi operativi e coinvolgeranno, oltre a Bruxelles, le autorità nazionali e locali.

L’eurodeputato Denis Nesci, firmatario del testo, ha più volte sottolineato la necessità di semplificare l’accesso ai finanziamenti e potenziare il sostegno tecnico. Allo stato attuale, molte amministrazioni rischiano di non riuscire a beneficiare pienamente dei fondi disponibili, soprattutto in assenza di competenze adeguate nella gestione dei progetti.

Il futuro di queste politiche dipenderà anche dalla capacità delle istituzioni di mantenere l’attenzione pubblica sul tema e di monitorare costantemente i risultati ottenuti. Per le aree rurali europee ogni passo verso il rafforzamento dei servizi e dell’economia rappresenta un’occasione concreta di rilancio nel contesto di una Unione che continua a confrontarsi con profonde sfide sociali ed economiche.

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