Eurocamera approva aumento del 50% dei dazi ue su prodotti agricoli russi e bielorussi non tassati

Eurocamera approva aumento del 50% dei dazi ue su prodotti agricoli russi e bielorussi non tassati

L’europarlamento approva l’aumento del 50% dei dazi su prodotti agricoli russi e bielorussi, con imposta sui fertilizzanti, mentre in Italia emergono divisioni politiche sulle sanzioni contro Mosca e Minsk.
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Il Parlamento europeo ha approvato un aumento del 50% dei dazi su prodotti agricoli russi e bielorussi, includendo anche un'imposta sui fertilizzanti, in un contesto di sanzioni economiche contro Mosca e Minsk che ha diviso le forze politiche italiane. - Gaeta.it

L’europarlamento ha approvato una proposta che prevede un incremento del 50% dei dazi doganali su prodotti agricoli di provenienza russa e bielorussa, finora esenti da tariffe aggiuntive. L’iniziativa della Commissione europea mira a rafforzare le misure economiche contro Mosca e Minsk, estendendo i provvedimenti a nuove categorie di merci. Questo voto ha messo in luce tensioni politiche all’interno delle diverse forze italiane rappresentate nell’assemblea europea.

Il voto dell’eurocamera e le cifre del risultato

Il Parlamento europeo ha espresso la sua posizione con 411 voti favorevoli, 100 contrari e 78 astensioni. La maggioranza netta testimonia un sostegno ampio, sebbene non unanime, alla proposta avanzata dalla Commissione europea. L’obiettivo principale è l’aumento delle tariffe su determinati prodotti agroalimentari di origine russa e bielorussa che, fino a oggi, non erano sottoposti a dazi ulteriori rispetto a quelli ordinari. Questa misura si inserisce nel contesto delle sanzioni economiche adottate dall’Unione europea nel tentativo di esercitare pressione su Mosca e Minsk, in particolare dopo l’invasione dell’Ucraina.

Il documento prevede, accanto all’incremento del 50% sui dazi, anche l’introduzione di un’imposta pari al 6,5% sui fertilizzanti provenienti dalla Russia. Questo aspetto colpisce un settore strategico per l’agricoltura e sottolinea la volontà di ampliare il fronte delle restrizioni economiche ad altri materiali essenziali per l’attività produttiva.

Le divisioni interne al parlamento europeo, con particolare attenzione all’Italia

La decisione di Bruxelles ha diviso la rappresentanza italiana. La delegazione della Lega ha votato contraria, mentre Fratelli d’Italia si è astenuta. Forza Italia invece ha sostenuto la proposta, collocandosi nel gruppo di quelli favorevoli. Lo scenario italiano riflette tensioni anche all’interno della maggioranza di governo, con differenze evidenti tra i partiti sui temi delle sanzioni e delle relazioni con Russia e Bielorussia.

L’opposizione italiana si è mossa in modo frammentato. Il Movimento 5 Stelle si è astenuto, evitando dunque una posizione chiara, mentre Articolo Uno e il Partito Democratico hanno votato a favore, allineandosi con la linea della Commissione europea e del Parlamento europeo nei loro gruppi più ampi.

Questi voti riflettono anche le diverse sensibilità sul ruolo economico e geopolitico che l’Unione europea deve assumere, ma sottolineano anche la complessità del dibattito interno all’Italia, paese con forti interessi commerciali in relazione al mercato russo e bielorusso.

Impatti economici e implicazioni per il settore agricolo europeo

L’aumento dei dazi sui prodotti agricoli avrà probabilmente conseguenze dirette sui commerci tra Europa, Russia e Bielorussia. Tra le merci interessate si trovano materie prime e prodotti finiti che rappresentano una fetta significativa degli scambi bilaterali. La maggiorazione delle tariffe potrà influire sui prezzi al consumo in Europa e sulla competitività degli agricoltori europei, soprattutto quelli che si riforniscono da queste aree o che si trovano a competere con prodotti soggetti ora a nuove imposte.

Anche il settore dei fertilizzanti subirà l’effetto delle nuove tariffe, con un aumento dei costi per chi dipende da materie prime russe. Questo si traduce in una possibile tensione sui costi di produzione agricola che potrebbe ripercuotersi nelle campagne europee. La decisione mette dunque in luce quanto i fattori geopolitici incidano sul sistema agroalimentare e sui relativi mercati.

Non mancano le preoccupazioni per la filiera agricola e per le aziende che potrebbero dover fronteggiare nuove difficoltà economiche. Le associazioni di categoria e le organizzazioni agricole europee stanno monitorando attentamente queste novità, valutando strategie per limitare gli impatti sull’attività produttiva.

Il contesto geopolitico e le strategie dell’ue contro Mosca e Minsk

La decisione della Commissione si inserisce in un quadro di crescente tensione politica tra l’Unione europea e i governi di Russia e Bielorussia. Le sanzioni rappresentano uno strumento di pressione per tentare di scoraggiare azioni militari o interventi che Bruxelles considera dannosi per la stabilità europea e internazionale.

Bruxelles continua a espandere l’elenco degli strumenti economici per colpire segmenti chiave dell’economia russa e bielorussa, considerando anche eventuali reazioni a breve o medio termine da parte di Mosca e Minsk. Le nuove tariffe sui prodotti agricoli e fertilizzanti contribuiscono a chiudere varchi che finora erano stati sfruttati per mantenere intatti certi scambi commerciali.

Questa scelta politico-economica testimonia la strategia di Bruxelles orientata a isolare ulteriormente i due paesi, rafforzando la coesione interna all’Ue tra gli Stati membri, anche se le tensioni politiche interne tra deputati italiani dimostrano che le posizioni restano differenziate.

In effetti l’azione dell’europarlamento e della Commissione segue una linea di fermezza che coinvolge diversi settori produttivi, mettendo in evidenza le relazioni complesse che si intrecciano tra politica, economia e sicurezza nel contesto europeo del 2025.

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