Un’aggressione con arma da fuoco ha coinvolto due operai dell’Enel impegnati in un intervento notturno a Ariano Irpino, in provincia di Avellino. L’episodio, avvenuto la sera del 13 maggio 2025, ha portato all’arresto di un uomo di 80 anni e a denunce per lui e suo figlio per reati legati alle armi. L’accaduto ha scosso la comunità locale e sollevato nuove questioni sulla sicurezza durante i lavori pubblici.
Il contesto dell’intervento e la dinamica del fatto
La notte tra il 13 e 14 maggio, i due operai dell’Enel stavano effettuando un intervento urgente per riparare un guasto alla linea elettrica nel centro di Ariano Irpino. Durante le operazioni, un’auto con a bordo un uomo anziano e suo figlio si è avvicinata al luogo del lavoro. Dal finestrino del veicolo è stato esploso un colpo di fucile in direzione degli operai, che per fortuna non hanno riportato ferite gravi. L’azione è stata immediatamente segnalata alle forze dell’ordine, che hanno avviato le indagini sul posto.
Le motivazioni che hanno spinto all’aggressione sembrano legate a un equivoco: l’anziano ha scambiato i tecnici per ladri. Il gesto ha provocato forte sconcerto e paura, considerando che si trattava di un intervento autorizzato e necessario per la comunità locale. L’episodio sembra riflettere tensioni sociali ancora presenti, ma soprattutto evidenzia i rischi che i lavoratori affrontano in casi di malintesi o sospetti errati durante servizi pubblici.
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Le attività investigative e il sequestro delle armi
La polizia di Ariano Irpino ha proceduto nelle ore successive al fermo dell’uomo di 80 anni, trovando nella sua abitazione non solo fucili regolarmente denunciati ma anche un’arma clandestina realizzata in modo artigianale. Si tratta di un tre piede in legno sul quale era stata montata una canna di fucile priva di numero di matricola, con all’interno una cartuccia a palle inesplosa. Quest’arma è stata definita particolarmente pericolosa perché fuori da ogni controllo legale.
I controlli hanno coinvolto anche il figlio dell’anziano, che era presente durante l’episodio e viaggiava con lui in auto. Entrambi sono stati denunciati per esplosioni pericolose e porto abusivo di armi. L’arma clandestina è stata sottoposta a sequestro, mentre i fucili regolarmente registrati sono stati acquisiti per verifiche ulteriori. Le autorità hanno evidenziato come la presenza di armi non registrate rappresenti un serio rischio per la sicurezza pubblica nella zona.
Le conseguenze giudiziarie e la sicurezza sul territorio
L’arresto dell’ottantenne ha aperto un procedimento penale per detenzione illegale di arma da fuoco, mentre le denunce a lui e al figlio riguardano anche l’uso improprio dell’arma e l’esplosione pericolosa. Le forze dell’ordine di Ariano Irpino hanno ribadito l’importanza di rispettare le norme sul porto e la detenzione delle armi, soprattutto in aree urbane. Episodi di violenza come questo possono compromettere interventi essenziali e mettere a rischio la vita di chi lavora nel settore pubblico.
Questo caso evidenzia inoltre le tensioni che possono nascere tra cittadini e operatori durante servizi urgenti. La comunità locale ha mostrato preoccupazione per l’accaduto, sperando in un rafforzamento delle misure di prevenzione sul territorio. Le indagini proseguono per accertare tutte le responsabilità e verificare se vi siano altri coinvolti o elementi nascosti dietro l’aggressione.
Sollecitazioni delle autorità
Le autorità invitano cittadini e lavoratori a collaborare per evitare fraintendimenti e garantire un ambiente più sicuro durante interventi pubblici. La vigilanza sulla detenzione delle armi rimane alta, specialmente dopo la scoperta di dispositivi artigianali capaci di causare gravi danni. Le sanzioni previste dal codice penale nei confronti di chi detiene armi senza autorizzazione possono arrivare fino a pene custodiali significative.