Esondazione del torrente Ravone a Bologna: una notte di paura e devastazione

Esondazione del torrente Ravone a Bologna: una notte di paura e devastazione

L’esondazione del torrente Ravone a Bologna ha causato ingenti danni e paura tra i residenti, ma ha anche evidenziato la solidarietà della comunità nel fronteggiare l’emergenza.
Esondazione del torrente Ravon Esondazione del torrente Ravon
Esondazione del torrente Ravone a Bologna: una notte di paura e devastazione - (Credit: www.ansa.it)

L’esondazione del torrente Ravone a Bologna ha colpito duramente la cittadinanza, portando la situazione a livelli di emergenza e generando attimi di grande paura. Le testimonianze di chi ha vissuto questa tragedia raccontano di una notte caratterizzata da un’inondazione che ha messo a rischio la sicurezza di molti e causato ingenti danni alle abitazioni.

La forza distruttrice dell’acqua

Il Ravone ha bucato dappertutto ed è uscito“. Con queste parole una residente, poco distante da via Andrea Costa, descrive l’intensità dell’alluvione che ha colpito la zona. I garage, racconta, sono stati riempiti d’acqua fino al soffitto in pochi minuti, rendendo la situazione critica per le famiglie coinvolte. Le buche nel terreno, evidenti segni del passaggio dell’acqua che ha invaso le abitazioni, rappresentano un chiaro allarme per la stabilità delle strutture circostanti. Un cartello affisso nei pressi mette in guardia da rischi di crollo, sottolineando quanto la situazione fosse già nota al pubblico: “Pericolo di crollo, vietato attraversare questo limite“.

Un’esperienza intensa di paura e distruzione

Marina, una residente da trentasei anni, condivide la sua esperienza: “Il torrente è coperto e in tutto questo tempo non era mai accaduto nulla“, afferma preoccupata. Tuttavia, la serata di sabato ha stravolto questa percezione. Mostrando le buche nel terreno che sembravano geyser, Marina descrive la scena: “È stato devastante, al buio, un rumore assordante, terribile“. La sua testimonianza è solo una delle tante: l’allerta era alta e i residenti hanno cercato rifugio come meglio potevano.

Nei pressi di via Zoccoli, la situazione si è aggravata ulteriormente quando il torrente ha iniziato a esondare: “Il nostro cortile ha fatto da bacino di contenimento“, racconta Fulvia Sidoli. L’acqua ha raggiunto il piano ammezzato delle abitazioni circostanti, causando blackout e disagi alle linee telefoniche. La resistenza è stata necessaria e la preoccupazione crescente ha convinto alcuni residenti a rifugiarsi nei piani superiori. “Verso le 5 del mattino l’acqua ha cominciato a defluire, lasciando un fango che arrivava fino al ginocchio. Abbiamo perso la macchina e gli scooter. Un disastro“, aggiunge.

Attimi di ansia e solidarietà tra vicini

Le notti di angoscia non sono state solamente una questione di forti piogge e smottamenti. Angela Oleandri, impegnata a garantire la sicurezza della madre anziana che non cammina più autonomamente, racconta di momenti intensi vissuti durante l’emergenza. “L’abbiamo portata in braccio ai piani alti“, spiega, mentre il panico era palpabile. Le comunità, però, si sono unite in un gesto di solidarietà: “Ci hanno ospitato dei vicini,” aggiunge Angela, evidenziando come, nonostante la paura, le persone si siano unite per aiutarsi reciprocamente e superare la crisi.

Dopo le prime ore di terrore, le squadre di volontari e soccorritori sono giunte in soccorso, contribuendo a liberare le abitazioni dal fango accumulato. Gli sforzi collettivi hanno portato un raggio di speranza in un contesto altrimenti devastato. La collaborazione tra vicini e aiuti esterni ha dimostrato la forza della comunità bolognese di fronte alle avversità.

Il torrente Ravone ha mostrato tutta la sua potenza, lasciando segni indelebili nelle vite dei residenti, ma la loro determinazione e solidarietà continueranno a risaltare anche nei momenti difficili.

Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Elisabetta Cina

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