Escursionista francese salvato in alta valle Gesso dopo maltempo e rischio ipotermia

Escursionista francese salvato in alta valle Gesso dopo maltempo e rischio ipotermia

Un escursionista francese bloccato nella notte tra lago Bianco dell’Agnello e Colle dell’Agnello viene salvato dal Soccorso Alpino e dall’elisoccorso in alta valle Gesso, Cuneese, dopo un temporale estivo improvviso.
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Un escursionista francese è stato recuperato in sicurezza dal Soccorso Alpino e dall’elisoccorso dopo essere rimasto bloccato di notte tra lago Bianco e Colle dell’Agnello a causa di un temporale estivo in alta valle Gesso (Cuneese). - Gaeta.it

Un’escursione tra lago Bianco dell’Agnello e Colle dell’Agnello si è trasformata in un’emergenza per un escursionista francese, bloccato nella notte a causa di un temporale estivo. L’intervento del Soccorso Alpino e dell’elisoccorso ha permesso il recupero in sicurezza nonostante le condizioni proibitive. Il fatto è avvenuto in alta valle Gesso, nel Cuneese, zona nota per i suoi percorsi impegnativi e il clima spesso mutevole anche a fine primavera.

L’allarme lanciato dai compagni al rifugio Pagari dopo il temporale improvviso

L’escursionista faceva parte di un gruppo che stava affrontando un percorso impegnativo tra i 2600 e i 2800 metri di quota, in un’area caratterizzata da ghiaccio residuo e pendii ripidi. Durante l’avvicinamento al Colle dell’Agnello, il maltempo si è abbattuto improvvisamente. Il temporale, con pioggia forte e scariche elettriche, ha costretto il gruppo a cercare riparo al rifugio Pagari, il più alto delle Alpi Marittime situato a 2497 metri.

Gli altri escursionisti, al sicuro nel rifugio, hanno subito segnalato l’assenza del compagno che si era allontanato temporaneamente verso il Lago Bianco. Lo hanno dato per disperso dopo qualche tentativo di contatto tramite telefono, impossibile per via della zona isolata. Da quel momento, è partita una richiesta di soccorso urgente alle autorità locali.

Il primo tentativo di soccorso sospeso per maltempo e visibilità ridotta

I tecnici del Soccorso Alpino si sono mobilitati tempestivamente, ma la prima operazione di recupero si è dovuta interrompere a causa delle condizioni meteorologiche avverse. Il buio della notte si è sommato al vento e alla pioggia, rendendo pericolose le manovre di elisoccorso sulle zone alpine impervie. Inoltre, il terreno scivoloso e la presenza di residui nevosi hanno aggravato la situazione sul percorso dove si presumeva si trovasse il disperso.

L’area è conosciuta per le sue difficoltà tecniche e per i repentini cambiamenti di clima, soprattutto in alta quota. Senza il supporto visivo e con il rischio di incidenti, gli operatori hanno deciso di sospendere l’intervento, consapevoli dell’urgenza ma attenti a non mettere a rischio ulteriormente le squadre in azione.

Il recupero con il verricello durante la seconda sortita in notturna

Nonostante il primo stop, il soccorso è ripartito con determinazione poche ore dopo. Con l’ausilio dell’elisoccorso dotato di verricello, i tecnici sono riusciti a individuare l’escursionista in difficoltà vicino al Lago Bianco. L’uomo presentava segni di ipotermia lieve causata dall’esposizione alle temperature basse notturne e dall’umidità provocata dal temporale.

L’operazione di recupero, avvenuta durante la notte, ha richiesto precisione e calma da parte di piloti e operatori. L’utilizzo del verricello ha permesso di sollevare l’escursionista senza forzare lo sbarco su terreno instabile. Una volta a bordo dell’elicottero, l’uomo è stato trasportato verso un centro medico nel Cuneese per accertamenti. Le condizioni sono risultate non gravi e non necessitavano di ricovero prolungato.

L’importanza degli interventi di soccorso nella montagna tra rischi e imprevedibilità

Questo episodio ricorda come la montagna mantenga condizioni potenzialmente pericolose anche in primavera inoltrata o all’inizio dell’estate. Le alte quote tra lago Bianco e colle dell’Agnello contengono ancora neve, pendii scoscesi e tratti esposti, insidie spesso sottostimate da escursionisti con esperienza media.

I tecnici del Soccorso Alpino confermano che ogni anno si registrano decine di interventi per persone sorprese da maltempo improvviso o esaurimento fisico, spesso in zone difficili da raggiungere senza elicottero. Avere un piano di emergenza e mantenere la comunicazione con il gruppo risulta fondamentale nei casi di allerta. Spostarsi in montagna senza considerare i cambiamenti climatici, in particolare in zone che richiedono preparazione adeguata, può portare a situazioni di pericolo come quella che si è verificata nella valle Gesso.

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