Un’escursione sul monte Velino è finita con un intervento di soccorso questa mattina. Un uomo ha perso l’orientamento a quasi 1800 metri di quota e non è riuscito a scendere da solo. La sua posizione è stata segnalata tramite l’app Georesq, che ha allertato i soccorritori. L’intervento si è concluso senza danni, ma ha dimostrato ancora una volta l’importanza della tecnologia e della prontezza del soccorso alpino per salvare vite in montagna.
La situazione critica: smarrimento e impossibilità di discesa in autonomia
L’escursionista si trovava sul versante sud del monte Velino, tra la Cima del Cafornia e la vetta principale, a circa 1760 metri. Durante la salita, probabilmente dopo aver perso i riferimenti sul terreno, ha capito di non riuscire più a trovare la strada per tornare indietro. Nonostante fosse in condizioni di salute buone e senza ferite apparenti, non era in grado di proseguire da solo. La difficoltà a orientarsi in quota ha rappresentato il problema principale, rischio che in montagna può trasformarsi in emergenza in poche ore soprattutto con il cambio del tempo.
In questa condizione ha deciso di attivare l’app Georesq, uno strumento che consente di comunicare la propria posizione GPS ai soccorritori in tempo reale. L’allarme è stato quindi inviato tramite il centro operativo del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo. Il dispositivo ha permesso di localizzare con precisione la posizione sulla montagna, cosa fondamentale per un intervento rapido in un ambiente impervio come quello montano.
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La risposta tempestiva del soccorso alpino e l’intervento dell’elicottero
Dopo la ricezione dell’allarme, il TCO del Soccorso Alpino Abruzzo ha attivato subito l’elicottero di soccorso. Le coordinate fornite da Georesq hanno guidato il pilota fino all’area indicata, riducendo notevolmente i tempi di ricerca. A bordo dell’elicottero è salito anche un tecnico di Elisoccorso del CNSAS, pronto a intervenire direttamente sul luogo del ritrovamento.
Intervento diretto sul posto
Giunto nei pressi dell’escursionista, il tecnico ha valutato le sue condizioni fisiche sul posto confermando che non c’erano ferite gravi. Vista la difficoltà della discesa e la zona impervia, si è preferito procedere con il recupero tramite verricello, una tecnica che consente di sollevare in sicurezza la persona bloccata e portarla a bordo senza rischiare ulteriori incidenti.
Il soccorso aereo si è rivelato determinante per completare l’operazione in sicurezza e senza complicazioni dovute al terreno scosceso e alle condizioni meteorologiche di alta quota.
Il recupero e le cure presso il rifugio casale da monte
Una volta imbarcato sull’elicottero, l’escursionista è stato trasportato al campo base presso il Rifugio Casale da Monte, un punto di riferimento per emergenze e assistenza in quota. Qui, l’equipe medica ha effettuato le necessarie verifiche sullo stato di salute, assicurandosi che non ci fossero conseguenze legate allo smarrimento e alla permanenza a quella quota per un periodo prolungato.
Dopo le visite e gli accertamenti, l’uomo ha potuto tornare in autonomia alla sua auto, chiudendo così un episodio altrimenti rischioso. L’intervento ha segnato un esempio pratico di come l’uso di strumenti digitali e la prontezza degli operatori sul campo possano salvare vite sulle montagne abruzzesi.
Questa esperienza conferma la necessità di preparazione e cautela durante le escursioni in ambienti difficili. Anche escursionisti esperti possono trovarsi in situazioni complicate, e sapere di poter contare su servizi di soccorso tempestivi fa la differenza.