Ermònela Jaho con la Kosovo philharmonic orchestra a Pristina, gala “all the love of the world” l’8 giugno 2025

Ermònela Jaho con la Kosovo philharmonic orchestra a Pristina, gala “all the love of the world” l’8 giugno 2025

ermònela jahò torna a esibirsi a pristina con la kosovo philharmonic orchestra diretta da jacopo sipari di pescasseroli, proponendo arie d’opera italiane e verdiane che uniscono culture e giovani talenti italiani nel progetto erasmus
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La cantante Ermònela Jahò si esibisce a Pristina con la Kosovo Philharmonic Orchestra in un concerto dedicato all’amore, unendo culture e giovani talenti italiani in un evento lirico emozionante e simbolico. - Gaeta.it

La cantante lirica ermònela jaho torna a esibirsi nel cuore dei balcani, a Pristina, in un evento che unisce musica e culture diverse. Il concerto, ospitato nella piazza Skënderbeu domenica 8 giugno, vedrà la partecipazione della Kosovo philharmonic orchestra diretta dal maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli. Il tema centrale sarà l’amore declinato attraverso arie d’opera famose, creando un concerto speciale per la comunità locale e per chi segue il melodramma italiano.

Un ritorno emotivo tra albania e kosovo per ermònela jaho

Ermònela jahò racconta le sensazioni profonde provate nel tornare a esibirsi tra Albania e Kosovo, terre da cui proviene e dove portare il canto è ben più che un semplice spettacolo. Definisce questa esperienza come un momento spirituale, quasi un dialogo con la propria anima che si riflette nel teatro della musica. La collaborazione con il maestro Sipari e la Kosovo philharmonic orchestra è stata intensa, basata su un’empatia che si traduce in armonia durante il concerto. Questo lavoro ha permesso di creare un repertorio su misura, che rispecchia la personalità artistica di jahò e la sfida con brani impegnativi.

Il legame personale con l’italia

Non manca un legame personale con l’Italia, seconda patria per la cantante, dove ha studiato e maturato la propria arte vocale. La presenza di musicisti italiani nell’orchestra aggiunge valore alla serata, soprattutto perché il repertorio lirico è nella lingua italiana, con particolare cura al suono e all’espressione.

Il programma musicale e i personaggi lirici principali

Il concerto comprende arie che rappresentano varie eroine dell’opera lirica, scelte da ermònela jahò per la loro importanza nel suo percorso artistico. Le protagoniste sono Liù, Desdemona, Suor Angelica, Adriana Lecouvreur, Manon, Cio-Cio-San e Violetta. Ogni brano riflette momenti di forte carica emotiva e drammaturgica, dalle arie di Puccini alle pagine verdiane più toccanti.

Arie d’apertura e momenti salienti

L’apertura del programma spetta a Le Villi, opera di Giacomo Puccini, con l’aria tratta dal secondo atto. La precisione vocale e l’intensità con cui verrà eseguito “Signore ascolta!” da Turandot lasceranno emergere la dedizione e il sacrificio del personaggio di Liù. Segue la Desdemona dell’Otello verdiano, con il suo “Ave Maria” che esprime tenerezza e la disperazione di fronte alla gelosia del moro. La musica accompagna dolcemente una scena di tragica malinconia, segnata da orchestrazioni delicate e cromatismi che sottolineano l’angoscia.

La collaborazione con la kosovo philharmonic orchestra e il progetto erasmus

La Kosovo philharmonic orchestra è al centro di un progetto che coinvolge giovani musicisti italiani selezionati dai conservatori, come quelli del G. Martucci di Salerno. Tra i componenti emergono il flautista Andrea Ronca, i percussionisti Simone Parisi e Domenico Donatantonio e il clarinettista Manuel Magurno. Questi giovani talenti hanno la possibilità di confrontarsi con un’orchestra guidata dal maestro Sipari, scoprendo oltre alla musica, un’importante esperienza culturale.

Un dialogo generazionale e linguistico

La presenza di studenti italiani nell’orchestra offre un dialogo generazionale e linguistico, dimostrando come la musica possa superare confini geografici e culturali. Il sostegno di programmi europei come Erasmus si traduce in scambi concreti e nella creazione di eventi come questo, che collegano Salerno, Pescasseroli e Pristina in un’unica dimensione artistica.

Pagine significative del repertorio e coinvolgimento emotivo

Il concerto tocca momenti fondamentali del repertorio operistico, come l’aria “Senza mamma” da Suor Angelica di Puccini, suonata con delicatezza dall’orchestra e interpretata da jahò con intensità. La drammaticità dell’opera trova espressione attraverso l’orchestrazione che crea luci e ombre, preparate a far emergere il tragico epilogo del personaggio.

Altre arie e intermezzi

Adriana Lecouvreur, altro capolavoro incluso, propone arie liriche che mescolano elementi della tradizione francese con l’arte musicale italiana. Il maestro Sipari si concentra anche sugli intermezzi orchestrali, bilanciando le sonorità e gli accenti emotivi per valorizzare la parte vocale. Le pagine di Manon Lescaut e Madama Butterfly approfondiscono il contrasto tra speranza e disillusione. In particolare, “Un bel dì vedremo” è eseguita tra momenti sospesi, che creano un’atmosfera fragile e ricca di sentimenti tra sogno e realtà.

Chiusura con la traviata e l’intensità verdiana

Il finale del programma è affidato a Verdi, con La Traviata e il preludio dell’ultimo atto. Il primo violino conduce l’introduzione con frasi che sembrano raccontare la fragilità della vita e la fine di ogni speranza. Jahò interpreta “Addio del passato”, aria che richiama i temi della malinconia e della rassegnazione. Il canto prosegue con un fraseggio libero, come un viaggio interno nel ricordo e nella perdita.

Un finale carico di emozioni

L’orchestrazione si fa lieve, con il suono dell’oboe a sottolineare la tristezza della scena. Gli applausi chiudono una serata carica di emozioni, nella quale la cantante ringrazia umilmente, lasciando trasparire quanto il canto rappresenti il fulcro della sua esistenza artistica. La musica, in questo contesto, si rivela ancora un linguaggio potente per connettere persone e culture anche in momenti difficili come quelli che il Kosovo sta vivendo.

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