Il mondo del giornalismo italiano perde una voce importante con la scomparsa di ermanno corsi, morto nella notte al policlinico di Napoli dove era ricoverato da giorni. Corsi, nato a Carrara e cresciuto tra Torre del Greco e Napoli, ha raccontato per oltre cinquant’anni le vicende del sud Italia, lasciando un’impronta profonda nella cronaca e nell’informazione locale e nazionale.
La carriera giornalistica e gli inizi a napoli
Ermanno corsi è nato nel 1939 a Carrara e si è trasferito ancora giovane a Torre del Greco, per poi stabilirsi a Napoli dove ha conseguito la laurea in lettere moderne. È entrato nel mondo del giornalismo nel 1960 come professionista. Ha mosso i primi passi a Il Tempo, testata romana, prima di passare a Il Mattino, quotidiano di riferimento del mezzogiorno. Qui ha lavorato come inviato speciale e vice-capocronista, seguendo storie di cronaca, politica e società.
Collaborazioni e interessi culturali
Nel corso degli anni ha consolidato la sua esperienza collaborando con testate tra cui Il Giorno, La Repubblica, Roma e Il Denaro. Ha anche diretto la rivista Civiltà del Mediterraneo, dedicandosi alla cultura e alle dinamiche regionali, una testata che rifletteva il suo interesse per la storia e l’identità del sud italia.
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Il ruolo alla rai e la politica da vicino
Dal 1978 al 2004 ha guidato come caporedattore il TG Regione Campania, telegiornale regionale della Rai. In questa veste ha condotto diverse tribune politiche, analizzando e raccontando i cambiamenti politici e sociali locali con rigore e precisione. “La sua voce è diventata familiare a chi seguiva le vicende campane in televisione,” contribuendo a una copertura puntuale della cronaca e delle emergenze del territorio.
Parallelamente, corsi ha ricoperto un ruolo centrale nell’ordine dei giornalisti della Campania, di cui è stato presidente per 18 anni, dal 1989 al 2007. Qui ha promosso iniziative per la tutela del lavoro giornalistico e la diffusione di un’informazione etica, seguendo da vicino le trasformazioni della professione.
Riconoscimenti e eredità nel giornalismo del mezzogiorno
Ermanno corsi ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Tra questi la nomina a commendatore al merito della Repubblica italiana e diverse cittadinanze onorarie in sei comuni campani, segni tangibili della stima verso il suo impegno civile e professionale.
La sua attività si è distinta per l’attenzione costante al Mezzogiorno e alla società civile, raccontata con passione e rigore. La sua figura ha segnato profondamente il giornalismo italiano, specie nella regione Campania, diventando un punto di riferimento per chi ha cercato di raccontare le storie di una terra complessa.
Legami familiari e ultimo saluto
Corsi era anche cugino del violinista Salvatore Accardo, un legame familiare con un’altra forma d’arte e cultura italiana, un dettaglio che arricchisce il profilo del giornalista.
La decisione di non celebrare funerali è stata sua. Dopo la cremazione, le sue ceneri saranno sparse nel golfo di Napoli, un ultimo legame con il mare che ha sempre accompagnato buona parte della sua vita e della sua attività.
La comunità giornalistica regionale e nazionale si ritrova oggi a ricordare una voce che per decenni ha tenuto alta l’attenzione sulle vicende del sud, con racconti che hanno fatto la storia del giornalismo locale e nazionale.