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L’andamento delle entrate tributarie in Italia ha mostrato segnali positivi nel primo semestre del 2024, con un notevole incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo i dati riportati dalla Banca d’Italia, le entrate tributarie hanno superato i 248,8 miliardi di euro, rappresentando un aumento del 7,5% rispetto al 2023. In questo contesto, sarà importante analizzare le variabili che hanno contribuito a questi risultati e come le istituzioni intendano gestire la situazione fiscale e i proventi.
Analisi dell’assestamento di bilancio
La recente assestamento di bilancio ha messo in evidenza una stima sorprendente: 24,7 miliardi di euro come maggiori entrate. La Banca d’Italia ha ufficializzato che nel mese di giugno 2024, le entrate tributarie hanno raggiunto quota 42 miliardi, mostrando un incremento del 9,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Nel complesso, nel primo semestre di quest’anno, il governo ha registrato 248,8 miliardi di euro di entrate tributarie, evidenziando un aumento di 17,5 miliardi rispetto allo scorso anno.
Le dichiarazioni della Ragioneria dello Stato confermano che esiste una crescita pari a 13,1 miliardi di euro rispetto al periodo gennaio-giugno 2023, frutto di un aumento delle entrate tributarie e di quelle contributive . È importante notare che il confronto con il 2023 non risulta del tutto omogeneo: la mancata contabilizzazione delle entrate da autotassazione, legate alle dichiarazioni dei redditi, ha influito sul dato. Infatti, il termine per i versamenti delle imposte è slittato al 1 luglio 2024.
Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha espresso un approccio cauto riguardo a un presunto “tesoretto” che il governo potrebbe avere a disposizione, sottolineando l’importanza di valutare attentamente questi dati in vista delle future manovre fiscali.
Incremento degli incassi da accertamento e controllo
Una delle voci che ha contribuito a questi risultati è l’incremento degli incassi derivanti da attività di accertamento e controllo. Secondo i dati forniti, questi incassi sono aumentati di 1,707 miliardi di euro, registrando un notevole +31,2%. Questa crescita è legata agli sforzi svolti dall’Agenzia delle Entrate, i cui controlli hanno incluso anche i proventi delle prime tre rate della rottamazione quater.
Tuttavia, solo a fine anno si avrà una visione completa dell’effettivo impatto di queste entrate accertate nella lotta all’evasione fiscale. Ad oggi, le stime indicano che l’evasione fiscale si attesta attorno a 84 miliardi di euro, un dato che evidenzia la necessità di un impegno maggiore per combatterla. Le strategie implementate per aumentare il grado di adempimento spontaneo al pagamento delle imposte sono essenziali per ottenere risultati significativi. Inoltre, il potenziamento della semplificazione dei processi tributari rappresenta un ineludibile passo verso la riduzione del fenomeno dell’evasione.
Tendenze nel gettito dell’IRPEF
Un’altra voce importante delle entrate tributarie è rappresentata dall’IRPEF, che nel primo semestre 2024 ha raggiunto un ammontare di 112,883 miliardi di euro, un incremento di 7,219 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa crescita è principalmente attribuita alle ritenute sul lavoro dipendente, che hanno visto un aumento di 8,543 miliardi di euro . Questo trend indica che il lavoro dipendente continua a rappresentare una fonte preziosa di gettito per le finanze pubbliche.
Nonostante questi numeri positivi, è opportuno considerare che il gettito non tiene conto delle entrate derivanti dalle autotassazioni delle dichiarazioni dei redditi, il cui termine di versamento slittato potrebbe aver influito sull’ammontare finale delle entrate. Secondo il senatore del PD, Antonio Misiani, oltre l’80% del maggior gettito accertato è riconducibile alle ritenute sui salari, con l’ulteriore complicazione del fiscal drag che riduce gli effetti degli aumenti salariali.
Evoluzione delle entrate IRES e contributive
Anche l’andamento dell’IRES ha mostrato dinamiche differenti, con un calo significativo di 7,463 miliardi . È interessante notare come le ritenute sugli utili delle persone giuridiche abbiano registrato un incremento di 708 milioni di euro a causa dell’aumento degli utili e dei dividendi. Inoltre, l’imposta sostitutiva sui redditi e sulle ritenute su interessi e altri redditi di capitale ha vissuto una crescita impressionante di 5,403 miliardi , favorita dall’aumento dei tassi di interesse.
Tra le imposte indirette, l’IVA ha raggiunto 80,094 miliardi, con un aumento di 3,585 miliardi , segno di un’economia in espansione. Le entrate contributive per il mese di giugno 2024 ammontano a 129,121 miliardi, evidenziando un incremento di 2,140 miliardi rispetto all’anno precedente, sostenuto da una crescita delle entrate INPS.
Prospettive future per le entrate tributarie
Le attese si concentrano ora sui risultati dell’autoliquidazione delle imposte, che avranno luogo a settembre. Sarà solo da quel momento che sarà possibile avere un quadro chiaro riguardo le maggiori entrate calcolate sulle ultime stime del governo. Questi risultati avranno un impatto significativo sui conti pubblici del 2024 e potranno influenzare anche le previsioni per il 2025.
Prenderanno forma anche le manovre fiscali durante la preparazione del nuovo bilancio. Saranno esaminati attentamente anche i proventi attesi dalla quinta rata della rottamazione e i fondi derivanti dal concordato preventivo biennale per le partite IVA. Questo concordato prevede di iniziare con un gettito stimato di 780 milioni di euro, una cifra preliminare che potrebbe crescere con le successive intese.
Con l’analisi dettagliata di questi aspetti, è fondamentale che le istituzioni si preparino a gestire con saggezza le ricadute delle presunte maggiori entrate e a utilizzare al meglio le risorse disponibili per garantire stabilità e crescita economica nel paese.