Emilia-romagna conferma accesso gratuito e universale ai servizi digitali tramite Spid gestito da Lepida

Emilia-romagna conferma accesso gratuito e universale ai servizi digitali tramite Spid gestito da Lepida

Emilia-romagna conferma la gratuità dell’accesso ai servizi digitali sanitari tramite Spid gestito da Lepida, garantendo pari opportunità e senza barriere economiche per tutti i cittadini.
Emilia Romagna Conferma Access Emilia Romagna Conferma Access
L’Emilia-Romagna garantisce l’accesso gratuito allo SPID regionale, gestito da Lepida, per assicurare a tutti i cittadini l’uso senza barriere economiche dei servizi digitali, soprattutto sanitari. - Gaeta.it

L’Emilia-romagna conferma che l’accesso ai servizi digitali regionali, soprattutto quelli sanitari, rimarrà gratuito tramite Spid gestito da Lepida. La decisione arriva dopo il dibattito sull’introduzione di possibili costi per l’identità digitale. L’assessora all’Agenda digitale, Elena Mazzoni, ha precisato che la regione si impegna a mantenere l’accesso senza barriere economiche, garantendo pari opportunità a tutti i cittadini.

Come la giunta regionale assicura la continuità del servizio digitale

La giunta della regione Emilia-romagna ha annunciato un impegno deciso per garantire che lo Spid rimanga gratuito e accessibile a tutti, senza interruzioni. La tutela riguarda tutte le fasce della popolazione, evitando che l’accesso ai servizi digitali possa diventare un problema economico per utenti che fanno principalmente riferimento ai servizi sanitari e amministrativi regionali.

Tale impegno si traduce anche in un costante monitoraggio del sistema pubblico di identità digitale, in modo da rispondere tempestivamente a qualsiasi cambiamento normativo o tecnico. La Regione vuole essere pronta ad aggiornare strategie e approcci per mantenere lo Spid come un bene collettivo, senza costi, che sappia adattarsi agli sviluppi futuri.

La posizione della regione sull’accesso gratuito allo spid

Nel corso della seduta in assemblea legislativa del 2025, l’assessora Elena Mazzoni ha preso posizione sulla questione degli eventuali costi per l’accesso allo Spid. Ha definito “inaccettabile” la possibilità di introdurre tariffe che limiterebbero l’accesso al sistema digitale regionale. Il rischio, ha spiegato, è quello di creare una barriera economica che va contro il principio di universalità, diritto che il sistema di identità digitale deve assicurare a tutti i cittadini senza distinzioni.

Questa dichiarazione ha messo in chiaro l’intento della regione di difendere lo Spid come strumento di accesso ai servizi pubblici. La scelta è chiara: evitare discriminazioni e mantenere un sistema aperto a chiunque ne abbia bisogno, anche alle fasce più deboli della popolazione che non potrebbero sostenere costi aggiuntivi.

Il ruolo di lepida nella gestione dello spid regionale

Il sistema Spid regionale è gestito da Lepida, società partecipata che coordina le infrastrutture digitali in Emilia-romagna. La scelta di affidare a Lepida la gestione dell’identità digitale permette un controllo diretto e locale del servizio, offrendo risposte rapide e vicine alle esigenze della popolazione.

Lepida garantisce la sicurezza e l’efficienza della piattaforma Spid, assicurandone l’accessibilità gratuita a lungo termine. La gestione interna facilita l’intervento su eventuali problematiche e mantiene il servizio in linea con le peculiarità e gli obiettivi della regione, specialmente per quanto riguarda il settore sanitario.

L’importanza dello spid per l’accesso ai servizi pubblici in emilia-romagna

Lo Spid rappresenta un passaggio essenziale per accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione regionale, soprattutto nel campo sanitario. Dalla prenotazione delle visite mediche online al controllo delle proprie prescrizioni, lo Spid consente a ogni utente di usufruire comodamente di servizi senza code o spostamenti.

Conservare la gratuità dello Spid significa mantenere aperto questo canale a tutti i cittadini, senza creare ostacoli economici. Il sistema è uno strumento chiave per favorire l’uso della tecnologia nei rapporti con la pubblica amministrazione, migliorando la rapidità e la trasparenza delle procedure. In Emilia-romagna la tutela di questo mezzo è considerata un investimento per il diritto digitale dei cittadini.

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