L’ultimo film di jacques audiard, emilia pérrez, ha diviso critica e pubblico sin dalla sua uscita. Nonostante le 13 nomination all’oscar, un record per un’opera non in lingua inglese, il film ha conquistato solo due statuette, suscitando dietro le quinte molte controversie. Adesso disponibile per gli abbonati sky e now, il lungometraggio offre un’occasione per scoprire da sé questo musical drammatico che racconta una storia insolita, basata su un boss della droga che decide di cambiare sesso e vita.
Le vicissitudini di emilia pérrez: un progetto dal forte impatto e controverso
Jacques Audiard ha affrontato un argomento delicato e complesso: la trasformazione di un narcotrafficante messicano in donna, puntando a un racconto intenso e fuori dai canoni tradizionali. La trama parte dall’incontro tra Rita Mora Castro, giovane avvocata, e Juan “Manitas” Del Monte, boss noto nel mondo del narcotraffico. Quest’ultimo vuole sottoporsi a una vaginoplastica per diventare emilia, rinnovando così la propria identità e cercando di eludere la legge. Il progetto include anche finti decessi e la separazione da una famiglia inconsapevole, elementi che suscitano emozioni e tensioni.
La vicenda, tuttavia, è stata oggetto di aspre critiche soprattutto da parte della comunità messicana, che ha giudicato il film offensivo verso la sua cultura e la dolorosa realtà dei desaparecidos. La critica si è concentrata sull’idea che la pellicola minimizzasse determinati aspetti tragici del paese, generando un dibattito acceso prima ancora che il pubblico potesse formarsi un’opinione. Il regista invece si è limitato a raccontare una storia che sa di finzione, pur inserendo temi sociali e personali complessi come la doppia identità e la fuga dal passato.
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Musica e danza: le colonne portanti del racconto di emilia pérrez
Emilia pérrez è costruito come un musical dal ritmo travolgente, dove le canzoni e le coreografie accompagnano e rafforzano la narrazione. Lo spettatore viene coinvolto in un racconto che prende corpo grazie a battute musicali intense e scene di danza dinamiche, capaci di far emergere le emozioni dei personaggi. La musica qui non è ornamento ma parte integrante, usata per mettere in evidenza i conflitti interiori e l’evoluzione di manitas verso emilia.
Il film racconta la difficoltà di vivere su due fronti, tra passato e presente, con rimorsi e speranze che si intrecciano nel senso del doppio ruolo che il protagonista si trova a ricoprire. Questa tensione si riflette anche nella seconda parte del film, che affronta il problema della scomparsa di molte persone, tema centrale nella realtà messicana contemporanea. La regia si spinge a mostrare momenti di speranza incastonati in un contesto spesso drammatico, mescolando colori vivaci a sentimenti profondi. Il musical crea così un doppio passo: musica e messaggio si fondono, e creano un’esperienza visiva e sonora intensa.
Il valore interpretativo del cast e il riconoscimento agli oscar
Tra le interpretazioni si evidenzia quella di zoe saldana, premiata con l’oscar per la sua eccezionale energia nel cantare e ballare. La sua presenza è cruciale, capace di sostenere le sfide del personaggio con grande vigore. Karla sofía Gascón, la prima attrice transgender nominata all’oscar, incarna il ruolo principale, offrendo una rappresentazione autentica e decisa del protagonista. Selena Gomez, nei panni della moglie ignara della trasformazione, completa il trio principale con un’interpretazione dimessa, ma significativa.
Gli oscar assegnati hanno confermato il riconoscimento di un certo valore artistico, anche se il numero esiguo rispetto alle candidature ha alimentato un senso di delusione generale. Il film, con i suoi momenti potenti, è stato apprezzato per l’impatto emotivo e l’energia che restituisce allo spettatore, senza rinunciare a una narrazione a tratti drammatica, a tratti ironica.
Ritmo, tensione e intensità nel film che racconta una trasformazione complessa
Emilia pérrez si presenta come un’opera che scorre veloce e lascia poco spazio all’indifferenza. Il racconto si apre con la frenetica presenza di zoe saldana sul palco, che crea subito un’atmosfera incalzante e vibrante. La storia si sviluppa alternando momenti di ironia tagliente e situazioni di dramma, soprattutto nella parte finale che parla della ricerca di persone scomparse. Questa seconda metà rallenta un po’ rispetto all’inizio, ma mantiene viva la tensione emotiva.
Il film si distingue per la giovane capacità di fondere un genere musicale con un tema socialmente pesante. Le immagini e i suoni cercano di dare corpo a una metamorfosi intima e pubblica che non risparmia contraddizioni e sofferenze. Tra illusioni frustrate e scelte difficili, jacques audiard ha confezionato un prodotto visivo dal forte impatto estetico e sonoro. Ci sono passaggi e scelte che dividono e scatenano discussioni, ma diventano anche motivo per scoprire un racconto fuori dall’ordinario.
Emilia pérrez continua a essere al centro di attenzione e curiosità, merita di certo un’esplorazione diretta per chi vuole capire fino in fondo il motivo di tanto clamore attorno a un film capace di portarci dentro una storia dove il confine tra identità e destino si fa sottile.