Emergono stili di medicina estetica non autorizzati a roma, 40% delle strutture sotto accusa per irregolarità

Emergono stili di medicina estetica non autorizzati a roma, 40% delle strutture sotto accusa per irregolarità

Le forze dell’ordine a Roma scoprono una rete di centri estetici clandestini con personale non qualificato, sequestrano materiali illegali e denunciano oltre 100 persone per trattamenti di medicina estetica non autorizzati.
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Le forze dell’ordine di Roma hanno scoperto una rete di centri estetici clandestini che operano senza autorizzazioni, con personale non qualificato e materiali illegali, a seguito della morte di una donna durante un intervento non autorizzato. - Gaeta.it

L’attenzione degli investigatori si concentra nuovamente su Roma e provincia dove le forze dell’ordine hanno scoperto una rete di centri estetici e ambulatori non autorizzati. Sono stati sequestrati materiali per trattamenti di medicina estetica, tra filler e aghi, utilizzati da persone prive di riconoscimenti validi in Italia. Questa operazione fa seguito alla tragica morte di una donna avvenuta durante un intervento clandestino e mette in luce la diffusione di attività illegali legate ai trattamenti estetici in tutta la capitale.

Il contesto delle operazioni nas a roma e le irregolarità nel settore estetico

Da gennaio a maggio di quest’anno, il nucleo dei carabinieri per la tutela della salute ha effettuato una serie di controlli in una trentina di centri tra Roma e provincia. I risultati hanno evidenziato una situazione critica: 4 su 10 dei locali ispezionati presentavano irregolarità rilevanti, tra mancanza di autorizzazioni e presenza di personale non qualificato. In totale sono state chiuse 14 strutture e denunciate oltre 100 persone per attività non conformi alle norme. L’indagine si inserisce in un’azione di contrasto più ampia, avviata a livello nazionale per fermare trattamenti estetici clandestini, spesso pubblicizzati sul web ma eseguiti da persone senza titoli medici riconosciuti.

Crescita della domanda e mercato occulto

Questa situazione arriva in un contesto di crescita della domanda di servizi estetici e cosmetici, nella quale però si affaccia un mercato occulto e sfruttato da operatori poco scrupolosi. Molti centri infatti offrono trattamenti come iniezioni di acido ialuronico e filler senza rispettare i protocolli di sicurezza. Anche la pubblicità sul web risulta spesso ingannevole, con riferimenti a “medici” privi di abilitazioni italiane e documenti che, almeno in alcuni casi, non sono comprensibili a chi firma.

Il caso del “medico” con autorizzazioni solo all’estero: il ruolo dei documenti e dei materiali sequestrati

Tra le situazioni emerse, spicca quella di un uomo denunciato dai carabinieri che svolgeva attività con un certificato di abilitazione conseguito all’estero, ma non valido in Italia. Lo scandalo si concentra soprattutto sul fatto che questi trattamenti venivano fatti a persone attratte dalla sua pubblicità sui social e dal passaparola, convinte di essere in mani esperte. All’interno del suo studio sono stati trovati filler pronti all’uso e vari dispositivi per effettuare iniezioni di acido ialuronico.

Le pazienti firmavano un consenso informato scritto in tedesco, lingua che non comprendevano, autorizzando così trattamenti potenzialmente pericolosi senza esserne consapevoli. Oltre ai materiali, sono stati sequestrati anche attestati e certificati di partecipazione a corsi ed eventi di medicina estetica che però non risultavano validi per esercitare in Italia. Tutta questa documentazione è ora al centro delle indagini per accertare responsabilità e capire la reale esperienza del soggetto denunciato.

Pratiche illegali e mancanza di trasparenza

Questo episodio è emblematico della diffusione di pratiche illegali nel campo della medicina estetica, spesso caratterizzate dalla mancanza di trasparenza e di controlli rigorosi su chi esegue procedure invasive. La presenza di schede mediche personali e moduli firmati senza chiarezza indica una gestione superficiale e rischiosa della salute dei clienti.

Gli approfondimenti sugli operatori e le connessioni con attività illecite nella capitale

Il lavoro dei Nas non si limita alle singole irregolarità, ma punta a individuare legami tra i vari operatori coinvolti nella medicina estetica clandestina. Tra le piste giudiziarie più interessanti c’è quella che riguarda specialisti, soprattutto sudamericani, che agiscono sia nelle zone centrali che in periferia di Roma. Alcuni di questi professionisti sono diventati riferimenti per comunità legate al mondo della prostituzione.

Controllo sulle sostanze e materiali illegali

Questi collegamenti sollevano ulteriori interrogativi sulle condizioni in cui vengono eseguiti certi trattamenti, sulle pressioni a cui sono sottoposti i clienti e sulla persistente presenza di figure senza autorizzazioni mediche adeguate. La vicenda ha spinto anche a un controllo più stretto sulle sostanze utilizzate, con sequestri di dispositivi medici e materiali illegali arrivati in città tramite corrieri stranieri. Nel dettaglio, alcuni agenti hanno rintracciato spedizioni contenenti filler e strumenti per somministrare acido ialuronico, confermando lo spessore organizzativo di questa rete.

Queste indagini sono cruciali per prevenire altri episodi tragici simili a quello avvenuto a Genova, dove una donna ha perso la vita durante un intervento clandestino. Le autorità mantengono alta l’attenzione, sia sugli aspetti sanitari sia su quelli legali, per evitare che chi è privo di competenze possa mettere a rischio la salute delle persone approfittando della domanda crescente di trattamenti estetici.

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