In Liguria l’ondata di caldo impone nuove regole per la sicurezza sul lavoro. Le temperature che superano i 35 gradi mettono a rischio chi lavora all’aperto, in particolare gli operai edili. La Regione ha firmato un’ordinanza specifica, ma restano molti dubbi sulle modalità di intervento e sulle risorse a disposizione. Le sigle sindacali della Cisl della Liguria chiedono risposte chiare e interventi concreti per proteggere i lavoratori dal caldo estremo.
L’ordinanza della regione liguria: stop immediato ai lavori oltre i 35 gradi
La Regione Liguria ha firmato una ordinanza che stabilisce lo stop immediato delle attività lavorative all’aperto quando le temperature superano i 35 gradi. Una misura pensata per tutelare la salute degli operai, specie nel comparto edile, che sono esposti continuamente al sole e a condizioni climatiche difficili. La sospensione delle attività serve a evitare colpi di calore, disidratazione e altri problemi legati al caldo intenso.
Le imprese interessate da questa misura potranno chiedere la cassa integrazione per i lavoratori in sospensione forzata. L’ordinanza spinge dunque a fermare il lavoro e a garantire un mezzo per sostenere finanziariamente chi è fermo a causa delle condizioni climatiche. In Liguria, che da anni affronta picchi di calore estivi sempre più violenti, la normativa mira a limitare i rischi per la salute all’interno dei cantieri.
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La richiesta del sindacato cisl liguria: garanzie sulle risorse e vigilanza stretta sull’ordinanza
Luca Maestripieri, segretario generale della Cisl Liguria, insieme ad Andrea Tafaria, segretario della federazione Filca degli edili, ha sottolineato l’urgenza di certezza sulle risorse e sull’applicazione dell’ordinanza. “L’assenza di una conferma ufficiale da parte del Ministero del lavoro sulla disponibilità dei fondi necessari per l’attivazione della cassa integrazione complica la situazione.”
I sindacalisti spiegano che senza certezze finanziarie è rischioso chiedere alle imprese di fermare i lavori. Serve una decisa azione delle autorità competenti per confermare e finanziare la misura, così da non lasciare i lavoratori senza sostegno economico in caso di sospensione. Maestripieri e Tafaria hanno richiesto inoltre un sistema di vigilanza efficace da parte della Regione e degli enti preposti per far rispettare l’ordinanza e garantire il diritto alla salute per tutti i lavoratori esposti al caldo.
L’impatto del caldo sulla salute dei lavoratori edili e l’importanza della prevenzione
Gli operai edili affrontano quotidianamente rischi elevati durante le giornate di grande caldo. L’esposizione prolungata a temperature sopra i 35 gradi provoca spossatezza, disidratazione e problemi cardiovascolari, con rischi di svenimenti o colpi di calore anche gravi. Questi effetti danneggiano non solo la salute immediata ma anche a lungo termine.
All’interno dei cantieri, l’esigenza di fermare le attività garantisce una pausa indispensabile per chi lavora sotto il sole, impedendo incidenti e riducendo i problemi sanitari. Molti lavoratori sono stati costretti in passato a continuare a operare in condizioni estreme per mancanza di regole chiare o sostegni adeguati. La nuova ordinanza dà un quadro più definito, tuttavia la sua applicazione dipende dalla collaborazione tra Regione, imprese e rappresentanze sindacali.
Misure aziendali per la sicurezza
Un’efficace prevenzione richiede anche il coinvolgimento delle aziende che devono adattare i turni di lavoro, fornire pause regolari e garantire idratazione sufficiente. La sicurezza in questi contesti non si improvvisa: serve pianificazione e rispetto delle norme. L’emergenza caldo ricorda inoltre la necessità di aggiornare le misure di sicurezza sul lavoro in rapporto ai cambiamenti climatici ormai sempre più evidenti anche in Liguria.
Le sfide della cassa integrazione e il ruolo cruciale del ministero del lavoro
La cassa integrazione figura come lo strumento principale per far fronte alla sospensione dei lavori durante le ondate di caldo. Permette di tutelare i salari dei lavoratori anche quando l’attività in cantiere si ferma, ma richiede fondi adeguati e risposte rapide da parte delle istituzioni.
Ad oggi non ci sono garanzie chiare sulla copertura economica prevista dal Ministero del lavoro per queste situazioni specifiche legate alle temperature estreme. Questa incertezza rischia di rallentare l’applicazione dell’ordinanza e lascia lavoratori e imprese in attesa di decisioni decisive. Anche per questo le organizzazioni sindacali hanno lanciato un appello a tutte le autorità coinvolte.
Collaborazioni istituzionali per risposte rapide
Il dialogo tra governo nazionale, Regione Liguria e rappresentanti dei lavoratori dovrà evolversi in tempi brevi. Solo così si potranno definire procedure efficaci per attivare la cassa integrazione e assicurare un reale sostegno economico per chi si ferma a causa del caldo, parola chiave in questo scenario che riguarda migliaia di persone.
Lo stop ai cantieri oltre i 35 gradi è un segnale concreto ma senza i fondi e il controllo sulle regole rischia di rimanere una norma difficilmente applicabile. Ed è proprio questa la sfida aperta per le prossime settimane in Liguria, mentre le temperature estive continuano a salire.