La situazione della zootecnia in Campania si fa sempre più complessa a causa dell’emergenza Blue Tongue, una malattia virale che minaccia la salute degli allevamenti. Questa condizione ha spinto Coldiretti Avellino e l’Associazione Allevatori di Campania e Molise a contattare le autorità regionali per sollecitare misure urgenti. Gli allevatori, preoccupati per i danni economici e produttivi, chiedono la vaccinazione obbligatoria e misure di supporto per affrontare le perdite.
La blue tongue: una minaccia per il settore zootecnico
La Blue Tongue è una malattia virale che colpisce principalmente i ruminanti e viene diffusa da zanzare del genere Culicoides. Sebbene non rappresenti un rischio per la salute umana e non incida sulla qualità di latte e carne, gli effetti sugli allevamenti possono essere devastanti. La marcata diminuzione della produzione, un aumento della mortalità degli animali e le restrizioni nella movimentazione sono solo alcuni dei problemi che gli allevatori devono affrontare. La malattia è conosciuta in Italia dal 2000, ma nel 2024 ha mostrato un’incredibile aggressività a causa della comparsa di nuovi sierotipi.
In Campania, la diffusione della Blue Tongue risulta allarmante, con segnalazioni di casi che potrebbero essere sotto-dichiarati. La mancanza di consapevolezza riguardo questa malattia si traduce in una scarsa capacità di affrontarla. Per gli allevatori, ogni giorno che passa senza un intervento adeguato rappresenta una minaccia crescente. Per questo motivo, Coldiretti e AACM hanno elaborato una proposta da presentare agli assessorati competenti, esprimendo la necessità di una vaccinazione obbligatoria e gratuita per gli animali a rischio. Questo intervento sarebbe cruciale per limitare i danni già in atto.
I rischi economici e l’impatto sulla biodiversità
La Blue Tongue non rappresenta solo un problema di salute animale; ha anche gravi ripercussioni economiche per gli allevatori. Davide Minicozzi, presidente di AACM, ha commentato l’aspetto critico della situazione, dove il calo della produzione di latte e carne, insieme alle restrizioni nella mobilità degli animali, ha già iniziato a mettere a dura prova un settore già vulnerabile. La perdita di capi non è solo una questione di numeri, ma influisce direttamente anche sulle razze autoctone come la Bagnolese, la Laticauda e la Turchessa, che costituiscono un patrimonio importante per la biodiversità locale.
Le richieste avanzate da Coldiretti e AACM non prevedono solo la vaccinazione, ma anche il supporto finanziario per lo smaltimento degli animali deceduti e una forma di ristoro per i redditi persi dagli allevatori. La situazione attuale non consente attese; è necessario agire rapidamente per impedire ulteriori deterioramenti. Gli allevatori, sempre più consapevoli della gravità della situazione, si attendono un sostegno concreto da parte delle istituzioni per affrontare questa emergenza.
L’incontro a Quaglietta e l’unità degli allevatori
Recentemente, a Quaglietta, si è tenuto un incontro tra allevatori e rappresentanti di Coldiretti, dove sono stati discussi i dettagli dell’emergenza Blue Tongue. Tra i partecipanti, la direttrice di Coldiretti Avellino, Maria Tortoriello, e altri esperti, tra cui il dott. Vincenzo D’Amato, presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Avellino. Questo incontro ha avuto lo scopo di chiarire le posizioni e unire le voci nella richiesta di azioni decisive.
Maria Tortoriello ha sottolineato quanto sia cruciale l’attenzione verso questa malattia e la risposta collettiva che può fornire una reale soluzione al problema. La sfida è duplice: combattere la Blue Tongue e, allo stesso tempo, opporsi a tentativi esterni di cambiare le abitudini alimentari degli italiani spingendo verso il consumo di carne sintetica. È allarmante quanto stia accadendo e che richiede uno slancio nuovo per ridare vitalità al settore zootecnico, in modo che possa continuare a crescere in modo sostenibile.
L’impegno di Coldiretti per gli allevatori
In questo contesto, Coldiretti ribadisce il proprio sostegno agli allevatori, promettendo di non lasciarli soli di fronte alle difficoltà. Veronica Barbati, in rappresentanza di Coldiretti, ha dichiarato che la protezione degli allevatori e delle loro famiglie è fondamentale per il futuro dell’Irpinia. È chiaro che questo è un momento critico e l’unità tra allevatori, istituzioni e associazioni è essenziale per garantire un intervento efficace che affronti le sfide attuali.
La continua sinergia tra gli allevatori e le autorità potrebbe portare a soluzioni concrete, fondamentali per la sopravvivenza e la sicurezza del settore zootecnico campano. Rimanere vigili e attivi nella risposta a questa emergenza sarà imperativo per sostenere un’industria che è storicamente significativa per l’economia regionale e la sicurezza alimentare.