Nel cuore di Rondissone, la serata del 2 maggio ha preso una piega drammatica con l’arrivo improvviso di un elicottero di soccorso atterrato nei campi vicini al campo sportivo. Un episodio che ha allarmato molti residenti e ha richiamato l’attenzione delle forze dell’ordine e dei soccorritori in pochi minuti.
L’episodio di rondissone: la caduta dal balcone
Poco prima delle 22, in una abitazione non distante dal luogo dell’atterraggio, si è verificato un episodio grave. Una ragazza di tredici anni, scossa da una discussione accesa con il suo fidanzatino, ha deciso di lanciarsi dal balcone. L’altezza da cui è caduta era di circa 3,5 metri, rischiando la vita in un gesto che ha sconvolto chi ha assistito o è stato informato dell’accaduto. La lite, caratterizzata da parole molto dure, sembra aver avuto un peso decisivo nella scelta della giovane.
Conseguenze della caduta
La caduta ha provocato un ferimento serio ma non fatale. La ragazza ha subito la compressione di due vertebre, una lesione dolorosa e delicata, ma è rimasta cosciente e in grado di muoversi sulle proprie gambe. Questo è un elemento che ha fatto sperare fin da subito in un esito non tragico.
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L’intervento tempestivo delle autorità e dei soccorsi
Sul posto sono arrivati rapidamente il sindaco di Rondissone, Magnone, e il consigliere comunale responsabile della sicurezza, Savino Cirone. La loro presenza ha coordinato l’attività delle forze dell’ordine: i carabinieri di Casalborgone e la polizia locale, guidata dal comandante Franco Lomater, hanno subito messo in sicurezza l’area e raccolto informazioni utili sull’accaduto.
La chiamata al 118 ha mobilitato prima l’ambulanza di Chivasso, che è stata la prima a raggiungere la giovane, e poi l’elisoccorso proveniente da Torino. La scelta di far intervenire l’elicottero nasceva dalla necessità di trasportare rapidamente la ragazza all’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino, struttura specializzata nelle emergenze dell’età evolutiva.
Coordinamento e primo soccorso
La collaborazione tra le diverse forze e la rapidità di intervento hanno permesso di garantire la sicurezza dell’area e un primo soccorso immediato, fondamentale per la giovane.
La situazione della tredicenne e il trasferimento in ospedale
Nonostante la caduta, la ragazza ha mostrato segni di forza sorprendenti. Pur con la compressione vertebrale, riusciva a camminare e a comunicare, una condizione che ha convinto i soccorritori sull’assenza di danni gravi a livello neurologico immediato. Questa situazione però richiedeva controlli approfonditi.
L’elisoccorso ha quindi trasportato la giovane al Regina Margherita. Qui i medici hanno potuto verificare la condizione delle vertebre e pianificare eventuali interventi o trattamenti necessari per assicurare un recupero completo. Le prime informazioni parlano di un intervento tempestivo e di un monitoraggio continuo, indispensabile in casi di traumi spinali.
La mobilitazione della comunità
La notte del 2 maggio a Rondissone ha visto una mobilitazione rapida e coordinata tra cittadini, autorità locali e servizi di emergenza. Quel gesto estremo di una ragazzina di 13 anni ha fatto scattare un intervento che ha evitato il peggio. Ora resta da seguire il percorso di recupero e ricostruzione di quella famiglia e di questa ragazza, senza perdere di vista l’importanza di un supporto adeguato dopo eventi così delicati.