Elia nuzzolo e ludovica barbarito raccontano la serie "hanno ucciso l’uomo ragno" al bct festival di benevento

Elia nuzzolo e ludovica barbarito raccontano la serie “hanno ucciso l’uomo ragno” al bct festival di benevento

Elia Nuzzolo e Ludovica Barbarito raccontano la serie su 883, il ruolo composito di Silvia e il coinvolgimento di Max Pezzali, con la seconda stagione in arrivo tra Pavia e nuove storie.
Elia Nuzzolo E Ludovica Barbar Elia Nuzzolo E Ludovica Barbar
Al BCT Festival di Benevento, Elia Nuzzolo e Ludovica Barbarito hanno parlato della serie "Hanno ucciso l’Uomo Ragno", che racconta la storia degli 883, anticipando la seconda stagione e condividendo esperienze sul set e il legame con la musica degli anni ’90. - Gaeta.it

L’attesa al BCT Festival di Benevento ha trovato spazio con la presenza di Elia Nuzzolo e Ludovica Barbarito, due protagonisti della serie tv “Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883“. La produzione, che ripercorre la storia del celebre duo musicale degli anni ’90, ha offerto un ritratto di un decennio e di uno stile di vita ben definiti, affrontando la musica e quei momenti con un taglio che ha conquistato il pubblico. Al festival, gli attori hanno condiviso particolari legati al progetto e alle loro esperienze, rivelando curiosità e retroscena sul lavoro svolto.

Il personaggio di ludovica barbarito e la costruzione di silvia, un volto composito

Il ruolo interpretato da Ludovica Barbarito si distingue: Silvia non è un personaggio reale ma un amalgama di donne che Max Pezzali, il frontman degli 883, ha incontrato nella sua vita. Questa scelta ha richiesto un processo di creazione complesso e collaborativo. Ludovica ha spiegato come il lavoro assieme ai registi sia stato continuo, dalla scrittura al set, fino all’ultimo giorno di riprese. Ogni giorno di lavoro ha svelato nuovi aspetti del personaggio, modificando la sua rappresentazione, e questo ha reso il percorso di costruzione di Silvia molto fluido e vivo.

L’attrice ha sottolineato che l’esperienza le ha permesso anche di scoprire parti inaspettate di se stessa, in un confronto diretto con il ruolo. Questo scambio tra la sua persona e il personaggio è rimasto vivo anche dopo la fine delle riprese, segno di un legame profondo generato dal lavoro sul set. Il dubbio su chi abbia lasciato cosa tra i due, Ludovica lo lascia aperto, ma afferma che la figura di Silvia rimane per lei particolarmente significativa.

Max pezzali e il rapporto con gli attori, tra sopralluoghi e consigli

Max Pezzali ha seguito da vicino la lavorazione della serie tv, presente più volte sul set e coinvolto nei sopralluoghi prima dell’avvio delle riprese. Il suo ruolo è andato oltre quello di semplice protagonista della storia raccontata. Ha interagito con il cast e la troupe, mettendosi a disposizione per supportare il processo creativo e appoggiando gli interpreti. Ludovica Barbarito ha raccontato quanto il riscontro di Pezzali dopo la messa in onda sia stato importante, specie perché ha apprezzato il lavoro svolto.

Questa presenza ha fatto sentire il gruppo più vicino al materiale, dando un senso ulteriore alla rappresentazione della vita e degli eventi narrati. Il sostegno di chi ha vissuto quei momenti ha fornito una base concreta agli attori per immergersi nei personaggi e nelle situazioni storiche. Le testimonianze raccolte indicano un rapporto positivo tra la star della musica e il cast, con un confronto aperto e sincero.

Attesa e prossimi passi: la seconda stagione tra pavia e nuove storie

La serie ha già ottenuto un seguito: la seconda stagione è stata annunciata e il lavoro sulle nuove puntate partirà questa estate. Nuzzolo e Barbarito hanno anticipato che la nuova fase delle riprese tornerà su Pavia, città centrale per la storia degli 883 e ambientazione fondamentale della prima stagione. L’attesa non ha certo sedato l’emozione, ma al contrario ha alimentato una nuova energia per affrontare questa seconda parte.

In questa fase, gli attori riflettono anche sulle lunghe attese tipiche del mestiere tra un ruolo e l’altro. Lo ricorda soprattutto Barbarito, parlando non di paura, ma di consapevolezza verso la natura del lavoro artistico. Momenti tranquilli o pause devono essere accettate come parte del percorso, e sfruttate per studiare, affinare la tecnica o imparare cose nuove. Aumentare la preparazione resta il modo migliore per gestire i tempi morti e mantenere la motivazione.

La musica come filo conduttore e colonna sonora delle emozioni sul set

Al centro della serie ovviamente resta la musica, cuore pulsante di ogni scena. I due interpreti hanno mostrato un rapporto stretto e personale con il suono e i generi musicali. Ludovica Barbarito in particolare ha descritto la musica come un elemento onnipresente nella sua vita quotidiana, che accompagna ogni momento e condizione d’animo.

Ascoltare musica le serve per soffermarsi o per caricarsi, per rilassarsi oppure per concentrarsi. Lo stesso Nuzzolo ha ricordato come sul set di Pavia spesso si finisse per fare karaoke, sottolineando un clima di leggerezza e passione nello studio dei dialoghi e delle scene. La serie ha permesso anche di scoprire nuovi gruppi e artisti, rafforzando l’importanza delle note e delle parole protagoniste di quell’epoca. La musica, insomma, è stata sempre una compagna di viaggio irrinunciabile e motore di molte scene.

Ulteriori sviluppi della serie e contributi di cast e produzione potrebbero arricchire la narrazione intorno agli 883. Nel frattempo, il lavoro degli attori e della troupe continua con l’obiettivo di mantenere vivo quel racconto degli anni ’90, che non riguarda solo la musica ma un modo di vivere, di essere e di confrontarsi con il mondo che allora si apreva.

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