È morto giuseppe parlato, storico esperto di fascismo e movimenti politici italiani del novecento

È morto giuseppe parlato, storico esperto di fascismo e movimenti politici italiani del novecento

Giuseppe Parlato, storico milanese specializzato in fascismo e destra postbellica, ha contribuito con rigore accademico e numerose pubblicazioni alla storiografia italiana del Novecento, lasciando un’eredità culturale significativa.
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Giuseppe Parlato è stato uno storico italiano di rilievo, noto per le sue ricerche critiche sul fascismo e la destra postbellica, con un approccio rigoroso basato su documenti d'archivio. Attivo soprattutto a Roma, ha ricoperto importanti ruoli accademici e culturali, lasciando un'eredità significativa nella storiografia del Novecento. - Gaeta.it

La scomparsa di giuseppe parlato ha segnato un pezzo importante della storiografia italiana. Il suo lavoro ha approfondito temi spesso complessi legati al fascismo e alla destra postbellica, offrendo uno sguardo critico e basato su documenti d’archivio. Nato a milano e attivo soprattutto a roma, parlato ha lasciato una traccia significativa nella ricerca storica del novecento, con una carriera accademica e culturale ampia e diversificata.

La formazione e i primi anni di giuseppe parlato

Giuseppe Parlato è nato a Milano il 29 maggio 1952. Dopo aver seguito gli studi universitari in storia del Risorgimento all’università di Torino, si è laureato nel 1974. I suoi insegnanti sono stati figure importanti come Narciso Nada e Renzo De Felice, da cui ha ereditato un metodo rigoroso. Nel 1977 si è spostato a Roma, entrando nello staff universitario di De Felice presso l’università La Sapienza.

Il percorso accademico e i ruoli ricoperti

Qui ha intrecciato ricerca e insegnamento, muovendosi tra diversi atenei italiani, dal Luiss a Camerino fino alla Libera Università San Pio V di Roma. In quest’ultima ha ricoperto ruoli importanti: professore ordinario, preside di facoltà e rettore tra il 2006 e il 2009. Il suo percorso accademico si è sempre basato su un atteggiamento critico ma fondato sui documenti d’archivio, un elemento che ha caratterizzato le sue ricerche successive.

Le aree di ricerca e i contributi storici di parlato

Il suo lavoro si è sviluppato soprattutto intorno alla storia del fascismo, della destra italiana dopo la guerra e dei movimenti politici del ventesimo secolo. Ma parlato ha esplorato anche il Risorgimento e la storia sindacale, oltre che il ruolo del movimento cattolico in Italia. Il metodo adottato metteva al centro la verifica documentale e un’indagine approfondita, con particolare attenzione alle trasformazioni sociali nel lungo periodo.

Una delle sue caratteristiche è stata la volontà di affrontare temi delicati, come le radici del neofascismo, senza pregiudizi e con equilibrio. Parlato ha ricostruito la continuità e i cambiamenti della storia italiana, andando oltre le semplificazioni e i luoghi comuni. Questo approccio lo ha reso uno dei primi storici a trattare certi fenomeni con un occhio scientifico e spazi molto ampi.

Le pubblicazioni più rilevanti di giuseppe parlato

Parlato ha firmato numerose opere che hanno contribuito a definire la storiografia del fascismo e della destra in Italia. Tra i titoli più noti si ricordano La sinistra fascista. Storia di un progetto mancato pubblicato nel 2000, e Fascisti senza Mussolini. Le origini del neofascismo in Italia 1943-1948 uscito nel 2006. Questi volumi mettono in luce aspetti poco conosciuti di quel periodo storico.

Altri contributi editoriali

Altri libri importanti includono Mussolini, una biografia per immagini e Mezzo secolo di Fiume, che analizzano aspetti sociali ed economici. Parlato ha inoltre curato raccolte come Renzo De Felice. Scritti giornalistici, un contributo che ha permesso di mantenere viva la memoria su figure chiave della storia contemporanea italiana. Le sue pubblicazioni spaziano in modo coerente su eventi, personaggi e fenomeni storici, con una prospettiva dettagliata.

Incarichi istituzionali e ruoli culturali

Giuseppe Parlato ha diretto l’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, un centro di ricerca importante a livello nazionale. Dal 2008 ha guidato anche la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, promuovendo studi e dibattiti sul Novecento italiano. La sua presidenza ha contribuito a consolidare la fondazione come punto di riferimento per gli storici e gli appassionati.

A lato del lavoro accademico, parlato ha svolto funzioni anche nella Croce Rossa italiana, presiedendo la sezione di storia e medicina e partecipando al comitato scientifico. Era chiamato spesso a far parte di giurie, tra cui quella del premio Acqui Storia. Questi ruoli hanno esteso la sua influenza oltre l’ambito universitario, inserendolo nel circuito più ampio della cultura e ricerca storica.

Il ricordo delle istituzioni e l’eredità di parlato

La notizia della morte di giuseppe parlato ha suscitato reazioni immediate in ambito culturale e politico. Alessandro Giuli, ministro della Cultura, ha ricordato parlato come uno studioso di grande impegno e umanità. Ha sottolineato il valore del rigore e della curiosità che lo hanno accompagnato nella lunga attività, definendolo una guida per molti studiosi.

Giuli ha anche evidenziato il ruolo centrale che parlato ha svolto nel promuovere la conoscenza storica del Novecento e del Risorgimento, senza tralasciare temi come i confini orientali. La sua assenza si avverte nell’orizzonte accademico e culturale. Parlato lascia una traccia profonda grazie a ricerche e iniziative che alimenteranno dibattiti e studi futuri.

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