La città di Pescara ha salutato Ezio Seccia, uomo venuto a mancare il 27 giugno 2025 all’età di 101 anni. Nato a Ortona a Mare nel 1924, ha incarnato per decenni uno stile di vita fondato sulla sobrietà e la cura di sé. La sua storia, diventata nota anche grazie a un articolo pubblicato un anno fa sulla stampa locale, ha riportato all’attenzione il suo segreto di longevità fatto di equilibrio tra genetica, ambiente e rigore personale.
L’omaggio del sindaco di pescara: riconoscere un testimone del ventesimo secolo
Per festeggiare il suo centesimo compleanno, il sindaco di Pescara gli aveva consegnato una pergamena con un messaggio che sottolineava l’importanza del suo ruolo nella comunità. Le parole scelte ricordavano come Ezio avesse portato dentro il terzo millennio i valori e le esperienze di un’intera epoca, quella del Novecento, vissuta con umanità. Il riconoscimento pubblico ha sottolineato l’impatto di questo ultracentenario sulla memoria collettiva del territorio.
Ricevere questo tributo non è stato solo un gesto simbolico: ha confermato la stima e il rispetto che la città nutriva per Ezio Seccia. La sua figura rappresentava un punto di riferimento, un collegamento diretto con i tempi passati e con la cultura locale. L’omaggio ha rappresentato anche una riflessione sul tempo che scorre e sui valori che resistono, misteriosi e concreti allo stesso tempo.
Leggi anche:
Vita e longevità di ezio seccia: un esempio di equilibrio e morigeratezza
Ezio Seccia ha raggiunto il traguardo centenario il 22 giugno 2024, un momento celebrato in città soprattutto per il suo modo di affrontare la vita. Nato il 22 giugno 1924 a Ortona a Mare, ha sempre raccontato che la parola chiave per arrivare a una lunga età è stata “morigeratezza”. Dietro a questa scelta c’era una routine attenta, fatta di moderazione e rispetto per il proprio corpo e la mente. Questo concetto ha affascinato molti e ha fatto di Ezio un personaggio amato e seguito, proprio per il suo rispetto verso un’esistenza regolare e priva di eccessi.
Il suo stile di vita, unito alla buona genetica e a un ambiente favorevole, ha contribuito a mantenere il suo fisico agile anche dopo i cento anni. La sua longevità non è apparsa come un caso isolato ma come il frutto di una pratica quotidiana e di una filosofia di vita condivisa da alcune zone dell’Abruzzo, dove si coltiva una cultura di semplicità e moderazione. Questa esperienza ha attirato l’attenzione di diversi media, che nel 2024 lo hanno definito come un “testimonial” naturale del vivere sano.
Il commiato della comunità pescarese e i funerali
La camera ardente di Ezio Seccia si è aperta a Pescara dove la comunità locale ha avuto modo di dire addio a un uomo considerato un modello di semplicità e vita regolare. Il funerale si terrà lunedì 30 giugno alle 10.30 nella chiesa dello Spirito Santo, momento in cui saranno ricordati i tanti aspetti di un’esistenza lunga e ordinata. La presenza della famiglia, degli amici e di molti abitanti della città evidenzia quanto la sua figura abbia contato per la comunità intera.
La scomparsa di Ezio lascia un segno importante nei ricordi di Pescara. La sua esperienza, catturata anche nei racconti e negli omaggi degli ultimi anni, lascia una traccia concreta di come la vita possa seguire ritmi semplici, fatti di scelte consapevoli e di rispetto verso se stessi e gli altri. Un esempio, quello di Ezio, che continua a parlare di valori ancora oggi attuali.
Un ritratto personale: “la roccia” tra famiglia e lavoro
Chi ha avuto modo di conoscerlo da vicino ricorda Ezio con il soprannome affettuoso di “la roccia”, un nomignolo che gli ha dato il genero Fiorello Salone, celebre conduttore radiofonico tra gli anni ottanta e novanta a Pesaro. Questo appellativo sintetizza il carattere saldo e affidabile che ha accompagnato tutta la sua vita. Aveva un fisico ancora atletico, uno spirito allegro e uno stile da sportivo. Questo ha contraddistinto il suo modo di affrontare la quotidianità.
Sul versante familiare, Ezio è stato un marito devoto alla moglie Maria, con la quale ha condiviso oltre 70 anni di vita insieme. Lascia due figli: Crispi, noto musicista della scena abruzzese, e Anna, oltre a numerosi nipoti che hanno portato avanti il legame con le nuove generazioni. Il suo lavoro come ragioniere contabile lo ha visto impegnato in diverse aziende locali, ruolo che svolgeva con precisione e dedizione. L’immagine di Ezio ricorda un uomo saldo, che pur restando semplice ha lasciato un’impronta sia nella famiglia che nella comunità.