È morto a massa Massimo Galleni, imprenditore versiliese rimasto in coma dopo aggressione a Livorno

È morto a massa Massimo Galleni, imprenditore versiliese rimasto in coma dopo aggressione a Livorno

Massimo Galleni, imprenditore della Versilia, muore dopo quasi due anni in coma per un’aggressione a Livorno; l’aggressore Manuel Morgon è deceduto in carcere prima del processo d’appello.
C388 Morto A Massa Massimo Gallen C388 Morto A Massa Massimo Gallen
Massimo Galleni, imprenditore della Versilia, è morto dopo quasi due anni di coma causato da un’aggressione a Livorno. L’aggressore, Manuel Morgon, condannato a sette anni, è deceduto in carcere prima del processo d’appello, lasciando aperte molte questioni legali e umane. - Gaeta.it

Massimo Galleni, imprenditore di 51 anni originario della Versilia e titolare di un locale a Lido di Camaiore, è deceduto nell’ospedale di Massa. Era in coma da quasi due anni, vittima di un’aggressione avvenuta a Livorno l’8 maggio 2023. Il caso aveva attirato attenzione per la gravità dei fatti e gli sviluppi giudiziari collegati.

Aggressione a Livorno e conseguenze del trauma

Nel maggio 2023 Galleni era stato vittima di un’aggressione a Livorno, durante la quale aveva riportato lesioni gravissime che lo avevano ridotto in stato di coma. L’uomo era stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale, dove è rimasto ricoverato per un lungo periodo senza riprendere coscienza. Le condizioni di salute si sono aggravate progressivamente fino al decesso avvenuto nel 2025 nell’ospedale di Massa, dove era stato trasferito per le cure. L’evento aveva scosso la comunità locale della Versilia, ricordando come un episodio di violenza possa condizionare vite e famiglie in modo profondo.

Le lesioni e le terapie

Le lesioni riportate avevano richiesto un percorso sanitario complesso e lungo, fra terapie intensive e tentativi di riabilitazione. I medici avevano segnalato dall’inizio la gravità della situazione, spiegando che il trauma cranico era particolarmente serio. Per questo Galleni non aveva mai recuperato funzioni motorie o cognitive in modo significativo, mantenendosi in stato vegetativo per tutto il periodo trascorso fino alla fine.

Processo penale e condanna per lesioni gravissime

Dopo l’aggressione, la procura di Livorno aveva avviato un’indagine contro l’aggressore identificato in Manuel Morgon, 41 anni. Morgon era stato arrestato e sottoposto a processo per lesioni gravissime, accusa a cui era stata riconosciuta un’attenuante: la provocazione da parte della vittima. Il tribunale di primo grado aveva inflitto a Morgon una pena di sette anni di reclusione, sentenza emessa considerando anche circostanze attenuanti suggestive.

Attesa per il processo d’appello

Il processo non si era ancora concluso in modo definitivo, poiché era prevista la celebrazione del processo d’appello. Morgon sarebbe dovuto comparire nuovamente in giudizio per discutere la sentenza e gli eventuali dettagli legali ancora aperti, molti dei quali riguardavano proprio la dinamica dello scontro che aveva portato alle ferite di Galleni.

La morte di Manuel Morgon in carcere

Poco tempo fa, il 4 febbraio 2025, è stato trovato morto in carcere a Livorno Manuel Morgon. Il decesso è avvenuto prima del processo d’appello, che avrebbe dovuto definire la posizione del 41enne in modo più chiaro. Morgon era detenuto proprio nella casa circondariale di Livorno, dove era in attesa di giudizio.

Le circostanze del decesso non sono state rese pubbliche nei dettagli, ma la notizia ha avuto riflessi immediati sul caso. La sua scomparsa in carcere pone una nuova prospettiva legale e umana sulla vicenda, lasciando alcune domande aperte sulle responsabilità, l’equilibrio della giustizia e il dolore delle famiglie coinvolte. Gli eventi successivi, compreso il decesso di Galleni, chiudono un capitolo brutale che ha segnato entrambe le vite in modo irrimediabile.

Conseguenze sul processo

La morte del detenuto ha modificato il corso dell’iter giudiziario. La giustizia dovrà ora confrontarsi con questa situazione nuova che coinvolge una vittima immobilizzata e l’aggressore prematuramente scomparso. Anche nella piccola comunità della Versilia, la vicenda rimane un episodio di forte impatto, a testimonianza delle conseguenze terribili di un gesto violento e delle vite spezzate su entrambi i fronti.

Change privacy settings
×