L’arrivo di 252 migranti al porto di Salerno ha portato all’arresto di due persone sospettate di aver guidato un natante partito dalla Libia. Le indagini puntano a ricostruire il viaggio e l’organizzazione dietro a questo passaggio illegale nel territorio italiano. A seguito dello sbarco, sono emersi dettagli sulle nazionalità coinvolte e sulle modalità di recupero in mare.
Fermo di due persone accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
Nella serata del 23 maggio due uomini sono stati fermati in relazione allo sbarco avvenuto a Salerno. Si tratta di un cittadino egiziano e di un minorenne sudanese. Entrambi sono indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le autorità li sospettano di aver guidato un’imbarcazione partita dalle coste libiche che trasportava 111 migranti. Questa operazione illecita ha permesso l’ingresso nel territorio nazionale senza autorizzazioni, violando le norme vigenti sulla mobilità.
I due fermati, dopo gli accertamenti e le formalità richieste, sono stati trasferiti in due luoghi distinti. L’uomo è stato portato nel carcere di Salerno, mentre il più giovane ospite del Cpa di Napoli, struttura destinata all’accoglienza di persone in attesa di definizione del loro status. Entrambi restano a disposizione dell’Autorità giudiziaria per la convalida del fermo, che dovrà verificare la fondatezza delle accuse e le evidenze raccolte.
Leggi anche:
Lo sbarco di 252 migranti e le operazioni di salvataggio in mare
I migranti sono giunti a Salerno dopo essere stati salvati nel Mediterraneo da una nave umanitaria, la Solidaire, fra il 22 e il 23 maggio. Le persone soccorse viaggiavano a bordo di tre imbarcazioni di fortuna, con a bordo complessivamente 250 stranieri. Tra loro ci sono cittadini somali, eritrei, maliani, egiziani, camerunensi, etiopi e siriani.
La zona di recupero è collocata fra le acque internazionali che si estendono fra la Libia e Malta, aree note per le rotte migratorie dal continente africano verso l’Europa. Le condizioni su quelle barche sono spesso precarie e mettono a rischio la vita delle persone a bordo. Il trasporto, gestito da trafficanti, tenta di eludere i controlli dei Paesi europei.
Una volta arrivati al porto di Salerno i migranti hanno ricevuto assistenza sanitaria immediata, indispensabile per verificare lo stato di salute dopo il viaggio e i giorni trascorsi in mare. Le operazioni di accoglienza coinvolgono operatori sanitari e volontari per garantire cure urgenti e supporto psicologico.
Le criticità legate ai viaggi illegali via mare e le indagini in corso
I viaggi via mare, organizzati spesso da reti di trafficanti, restano un nodo cruciale nelle politiche migratorie italiane ed europee. Questi passaggi avvengono tramite imbarcazioni non idonee ai trasporti di persone, con standard di sicurezza inesistenti. I controlli delle forze dell’ordine mirano a individuare chi gestisce queste operazioni clandestine.
Gli arresti di Salerno rappresentano un passaggio importante per smantellare circuiti e responsabilità collegate allo sfruttamento delle rotte migratorie. La presenza di un minorenne tra i fermati indica l’ampiezza delle reti coinvolte e le diverse modalità con cui operano.
Accertamenti e contrasti al traffico di persone
Continueranno gli accertamenti per definire il ruolo e il coinvolgimento degli indagati nell’organizzazione del viaggio. Le autorità lavorano per contrastare sia il traffico di persone che i rischi umanitari gravissimi per migranti e rifugiati. Lo sbarco di queste centinaia di persone rinnova l’emergenza sull’immigrazione nel Mediterraneo, tema che resta centrale nelle discussioni politiche e sociali italiane ed europee nel 2025.
“Lo sbarco evidenzia ancora una volta l’urgenza di interventi coordinati a livello internazionale”, dichiarano le fonti giudiziarie.