Due turisti inglesi, in visita a Jesi, hanno scattato un selfie davanti al manifesto di una commedia amatoriale che racconta una storia a loro molto vicina. Il manifesto annuncia la messa in scena di “Calendar Girl”, spettacolo previsto per il 23 aprile, a favore dell’associazione Alzheimer Marche. Questa coincidenza ha attirato l’attenzione della coppia, legata a doppio filo alla vicenda da cui prende spunto la commedia britannica. La storia dietro questo calendario benefico è diventata un simbolo di solidarietà e impegno nel Regno Unito, e ora viene raccontata anche in Italia attraverso il teatro locale.
La coincidenza dietro il selfie a jesi
Matthew Baker e Georgina Logan, marito e moglie, hanno deciso di visitare Jesi per qualche giorno di vacanza. Non si aspettavano di trovare un legame così forte con la loro storia personale nel centro di una città italiana. Passeggiando vicino al teatro pergolesi, hanno notato il poster che pubblicizzava “Calendar Girl”. Le due persone sono entrate immediatamente in contatto con gli organizzatori dello spettacolo per raccontare chi sono. Matthew è figlio di Miss Febbraio, mentre Georgina è figlia di Miss Luglio e del fotografo Terry Logan, autore dello storico calendario. La foto scattata davanti alla locandina è diventata un ricordo legato a questa una storia importante di solidarietà e memoria familiare.
“La storia parte dalla morte di mio padre, John Baker, nel luglio del 1998”, hanno spiegato i due turisti. “Dalla reazione delle amiche di nostra madre, che hanno voluto fare qualcosa di concreto. Per questo il calendario ha avuto un valore immenso, come gesto di impegno ma anche come ricordo”. La sorpresa per loro è stata trovare un tributo così vicino a casa, su un palcoscenico italiano. La commedia amatoriale in programma a Jesi, per una serata di beneficenza, mette quindi in luce una storia che ha raccolto attenzione ben oltre i confini britannici.
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La vera storia dietro calendar girl
Calendar Girl si ispira a un evento realmente accaduto in Inghilterra, alla fine degli anni Novanta. Un gruppo di donne con un’età compresa tra i 50 e i 60 anni, appartenenti al women’s institute, ha affrontato la sfida di raccogliere fondi per un ospedale vicino casa, dopo la morte per leucemia del marito di una di loro. Queste donne hanno deciso di distinguersi dalle iniziative tradizionali, proponendo un calendario assolutamente fuori dagli schemi. La vedova Angela Baker ha avuto l’idea di posare insieme alle amiche nude, mantenendo però un tono delicato e rispettoso, in contesti casalinghi quali preparare dolci o sistemare fiori.
Il calendario è stato realizzato negli ambienti della parrocchia, con l’aiuto di un fotografo amatoriale. Le immagini mostrano le donne in attività normali ma senza vestiti, mettendo in risalto la spontaneità e la sincerità con cui è stato creato il progetto. Il riscontro è stato molto positivo e le vendite hanno superato ogni aspettativa. Nel tempo questa iniziativa è servita a raccogliere più di 6 milioni di sterline, somma destinata alla ricerca contro i tumori del sangue. Oggi il calendario è un simbolo di come una semplice idea possa diventare un contributo concreto per la lotta a malattie gravi.
L’evento teatrale a jesi e il legame con la comunità
Il teatro pergolesi di Jesi accoglierà lo spettacolo della compagnia amatoriale del laboratorio teatrale Unitre Castelfidardo il 23 aprile. L’evento è stato organizzato come una serata di beneficenza a favore dell’associazione Alzheimer Marche, portando così avanti la tradizione di supporto alle cause sociali. La scelta di rappresentare “Calendar Girl” in una città italiana testimonia l’impatto globale che questa storia ha avuto. Al pubblico sarà proposta la commedia, che ripercorre momenti speciali della vicenda, tra momenti ironici e riflessioni sul valore dell’amicizia e della solidarietà.
La presenza di Matthew Baker e Georgina Logan nel pubblico o tra gli spettatori potrà rafforzare il legame tra la realtà e la scena. Il teatro diventa così uno spazio per ricordare come atti di generosità possano nascere da esperienze personali, e come la cultura possa contribuire a diffondere messaggi importanti. Lo spettacolo di Jesi integra un percorso di sostegno sociale, unendo la passione per il teatro amatoriale a una causa sanitaria che coinvolge tante persone in Marche. L’appuntamento richiama un pubblico attento e sensibile, pronto a raccogliere il lascito di una storia che supera i confini geografici.