A Ladispoli il campetto di basket di via Firenze ha cambiato nome e ha ospitato un torneo 3×3 dopo più di cinque anni di stop. Un evento che ha raccolto appassionati e sportivi, grazie all’impegno di giovani organizzatori e al sostegno della federazione nazionale. Il basket torna protagonista in città con un programma ricco di partite, musica, ballo e contenuti di sensibilizzazione.
La nascita di cage ladicity e l’organizzazione del torneo
La nuova denominazione del campo di via Firenze, “cage ladicity”, nasce dall’impegno di tre ragazzi del posto: Matteo Lilli, Marco Sassanelli e Claudio Tomasicchio. Dopo anni di inattività nel settore basket locale, hanno deciso di rimettere in moto la passione per lo sport organizzando il primo torneo 3×3 a Ladispoli. Il progetto è stato costruito in meno di due mesi in collaborazione con la Federazione Italiana Pallacanestro e l’associazione sportiva BKL Ladispoli, oltre che con Roma 3×3, la realtà che promuove lo streetball nel territorio romano e nei dintorni.
Circuito romano e partecipazione
Roma 3×3 gestisce un circuito annuale di tornei a tappe che si conclude con un ranking finale e premiazioni dedicate. A questa struttura ha aderito anche Ladispoli, punto di partenza di una nuova stagione sportiva cittadina. Guardando ai numeri, il circuito dello scorso anno ha coinvolto oltre 200 atleti provenienti da ogni parte del Lazio, segno della vitalità e della partecipazione che riscalda il mondo del basket popolare e non solo.
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L’iniziativa, oltre a restituire vita al campetto, ha voluto riprendere il legame storico con il quartiere e con chi lì è cresciuto giocando all’aperto. Un segnale importante per la comunità sportiva locale che riporta il basket al centro di via Firenze, con l’obiettivo di diventare punto di riferimento per i giovani e per chi vuole praticare lo sport in modo semplice e diretto.
Il ladiCity rumble 3×3: un evento tra partite, show e messaggi sociali
Sabato 5 luglio dalle 16 fino alla sera il campetto di via Firenze è stato teatro del primo torneo cage ladicity, chiamato “ladiCity rumble 3×3”. A giocarsi la vittoria sono state squadre composte da giocatori locali e provenienti da altre province. Nel corso di circa sei ore, si sono disputate 32 partite che hanno attirato un pubblico appassionato e partecipativo.
Intrattenimento e momenti sociali
La manifestazione ha unito lo sport a momenti di intrattenimento, con un dj set senza pause e diversi spettacoli di danza hip-hop realizzati da ballerini del nuovo laboratorio danza . Il palco ha ospitato anche due esibizioni di rap da parte di Ginga al Mic, artista conosciuto nel circuito underground. Un momento particolare è stato dedicato a un clinic di 10 minuti condotto da Roby D’Amico. L’ospite speciale ha spinto i giovani a riflettere sulla tutela del mare e contro l’inquinamento delle spiagge, collegando il valore dello sport al rispetto per l’ambiente.
Il torneo ha rappresentato quindi più di una semplice competizione sportiva: ha offerto una storia collettiva e un momento di socialità, con contenuti culturali e ambientali. Il fatto che il comune di Ladispoli, con il delegato Stefano Fierli, abbia supportato l’iniziativa mettendo a disposizione il campo è stata una base fondamentale per realizzare il progetto.
La crescita della community social e le prospettive per il basket a ladispoli
L’eco del torneo si è estesa anche sui social, dove cage ladicity ha rapidamente aumentato la sua visibilità. Il profilo Instagram del progetto ha già raggiunto quasi 250 follower, con numeri di visualizzazioni che superano le 50 mila. Questo risultato ha permesso ai ragazzi di mettere in rete contatti con altre realtà calcistiche e streetball d’Italia, portando la squadra di Ladispoli, i ladiCity panthers, a partecipare a eventi in Campania, Emilia Romagna, Toscana e tante competizioni regionali.
Una nuova realtà sportiva oltre i confini locali
Questa rete di relazioni testimonia la nascita di una nuova realtà sportiva fuori dai confini locali, con un calendario fitto e ricco di appuntamenti cui partecipare. Confida nella crescita dei numeri e nell’ampliamento della community per consolidare la presenza di una cultura sportiva legata allo streetball e al basket urbano.
Il lavoro dei giovani fondatori e dei partecipanti al torneo ha rivitalizzato un angolo di Ladispoli che da tempo attendeva un segnale di attivazione. Ora l’orizzonte si sposta alla ricerca di nuovi eventi, collaborazioni e opportunità per far crescere il movimento e proiettarlo verso sfide più ampie, sia sportive che sociali.