La regione Marche ha scelto di farsi conoscere all’Expo 2025 di Osaka attraverso due opere d’arte. La Fondazione Marche Cultura insieme alla Marche Film Commission ha portato in Giappone un approccio diverso alla promozione territoriale, puntando sull’arte contemporanea e il cinema. L’iniziativa si compone di una creazione artistica con tecniche tradizionali e un cortometraggio in anteprima mondiale, entrambi ispirati dall’identità e dai paesaggi marchigiani.
L’opera controluce: un omaggio alla tradizione e alla leggerezza
L’artista Oliviero Fiorenzi ha realizzato “Controluce”, un’opera che verrà esposta all’Expo utilizzando carta filigranata di Fabriano. Questa tecnica antica rende l’opera una scoperta visiva: i dettagli appaiono solo guardando la carta in controluce. L’idea è questa: dare forma a un’estetica fatta di trasparenze, rimandi storici e artigianalità che dialoga con la contemporaneità.
Il risultato è un lavoro che ricorda le shōji, le pareti scorrevoli di carta tipiche delle case giapponesi. Questi elementi accolgono e filtrano la luce, trasformandola in un mezzo per svelare lo spazio, creando così un’esperienza sensoriale leggera e quasi effimera. La scelta di richiamare le shōji è significativa: la leggerezza e il vuoto non sono solo spazi fisici ma modalità per far emergere una memoria storica di materia e tecnica. L’opera offre la possibilità di intendere la carta come un medium che sente la luce e tramanda una storia.
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“sakura サクラ – land of symphony”: un cortometraggio che racconta le Marche attraverso cinema e musica
Il cortometraggio intitolato “Sakura サクラ – Land of Symphony” è stato realizzato da Poliarte, un’accademia di belle arti e design del Gruppo Rainbow di Igino Straffi. Viene presentato in anteprima mondiale proprio durante l’evento di Osaka. Il film unisce tre linguaggi artistici: cinema, musica e design, creando una narrazione che ruota attorno a un “road movie” ambientato esclusivamente nelle Marche.
La storia segue Hitoshi, un violinista giapponese, che perde la nave ad Ancona e si ritrova a esplorare la regione in compagnia di Chiara, una designer marchigiana. Il viaggio che ne nasce non è soltanto geografico ma soprattutto emotivo. L’incontro con Chiara apre a Hitoshi una sintonia inattesa con il paesaggio e la cultura locale, mettendo in luce la capacità del territorio di creare connessioni vere e profonde. L’opera non si limita a mostrare scorci suggestivi, ma racconta un’esperienza di vita reale e valori autentici della regione.
Il messaggio culturale e sociale delle opere marchigiane all’expo
Andrea Agostini, presidente della Fondazione Marche Cultura, ha sottolineato il valore di queste proposte artistiche. Ha spiegato che il pubblico internazionale potrà scoprire un modello di vita e cultura tipico delle Marche, basato su valori concreti e radicati nel territorio. L’obiettivo è far emergere una visione della regione che si lega alla sua ricchezza naturalistica e artistica, insieme alla sua capacità di sostenere un rapporto armonico tra uomo e ambiente.
Questa partecipazione all’Expo 2025 si inserisce nel tema globale scelto dall’evento di Osaka, “Progettare la società futura per le nostre vite”. Le opere marchigiane si propongono come esempi di bellezza e sostenibilità, capaci di colpire un pubblico internazionale e fornire spunti per una riflessione su come costruire un futuro più attento e consapevole. La presenza marchigiana all’Expo diventa così un’occasione per mettere in scena un dialogo tra arte, cultura e territorio, dimostrando come questi elementi possano servire da ponte tra diverse realtà e culture nel mondo.