Nel centro storico della città, gli agenti del reparto territoriale della polizia locale hanno fermato due giovani durante un controllo di routine. Tra gli oggetti trovati, un taser modello warning Arc e un tirapugni in fibra di carbonio. Pochi minuti più tardi, un terzo minorenne è stato rintracciato e a casa sua sono stati sequestrati altri dispositivi simili. L’indagine ha evidenziato un giro crescente di vendita illegale di questi strumenti, diffuso tra i giovani.
Il fermo delle due persone nel cuore della città
Gli agenti del reparto territoriale della polizia locale hanno svolto un controllo nel centro storico, dove hanno notato due ragazzi sospetti. Durante la perquisizione, uno dei due aveva addosso un dispositivo taser modello warning Arc. Questo taser si distingue per l’arco elettrico visibile che può essere usato per intimidire anche senza scaricare effettivamente la scarica elettrica. Accanto a questo, i ragazzi avevano un tirapugni realizzato in fibra di carbonio. Si tratta di un oggetto sorprendentemente resistente, nonostante il peso contenuto, facilmente utilizzabile in situazioni di aggressione.
Il ritrovamento ha subito attirato l’attenzione degli agenti. La detenzione di questi strumenti è vietata dalla legge, specialmente per i minorenni, dato il potenziale pericolo che comportano. La scoperta è avvenuta in un’area molto frequentata e con presenza turistica, dove il controllo delle forze dell’ordine mira a limitare la criminalità e la microviolenza.
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La scoperta del terzo minore con altri dispositivi
Non molto distante, la polizia ha rintracciato un terzo giovane, anch’esso minorenne, risultato legato ai due precedenti fermati. La perquisizione nella sua abitazione ha portato al sequestro di ulteriori due tipi di oggetti: tre taser e quattro tirapugni. Questi tirapugni non erano semplici modelli industriali ma erano stati prodotti di recente, grazie a stampanti 3d, elemento che rende la circolazione di tali armi ancora più difficile da controllare.
Questo ritrovamento ha fatto scattare una verifica più approfondita sull’esistenza di una rete che si occupa della distribuzione di questi strumenti vietati, soprattutto tra i giovani. L’uso di nuove tecnologie per la fabbricazione e diffusione di armi improvvisate rappresenta un problema che sta assumendo dimensioni preoccupanti a livello locale.
L’emergere di un mercato illegale tra i più giovani
L’indagine si è estesa per comprendere l’entità del fenomeno e ha rivelato la presenza di un mercato illegale in espansione, dove i principali acquirenti sono giovani e giovanissimi. Sono stati trovati altri ragazzi, sempre minorenni, in possesso di taser e tirapugni analoghi a quelli sequestrati. Questo fenomeno sembra non limitarsi a pochi casi isolati, ma mostra segni di diffusione capillare nelle comunità giovanili.
Il commercio di questi strumenti è difficilmente regolabile, specie perché questi dispositivi spesso vengono realizzati con metodi artigianali o grazie all’uso della stampa 3d. Le forze dell’ordine hanno sottolineato come la presenza di queste armi crea un clima di insicurezza e aumenta i rischi di episodi violenti, soprattutto in ambienti dove si concentra la vita dei ragazzi.
Gli agenti hanno confermato che la lotta a questo tipo di illegalità è una priorità, soprattutto considerando che i giovani coinvolti possono essere sia utilizzatori che potenziali produttori di dispositivi pericolosi. Il fenomeno richiede un intervento rapido e coordinato, unita ad attività di prevenzione e educazione nei confronti delle nuove generazioni.
La situazione nel centro storico rimane sotto osservazione, con controlli mirati per evitare che questi oggetti circolino liberamente tra i cittadini. I prossimi mesi saranno cruciali per capire l’evolversi di questa rete e definire strategie di contrasto efficaci, in grado di tutelare la sicurezza pubblica.