Due detenute evadono durante permesso di lavoro a genova pontedecimo e sono irreperibili da cinque giorni

Due detenute evadono durante permesso di lavoro a genova pontedecimo e sono irreperibili da cinque giorni

Due detenute del carcere femminile di Genova Pontedecimo sono scomparse da cinque giorni durante un permesso di lavoro, evidenziando criticità nella gestione e nel controllo dei benefici penitenziari.
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Due detenute del carcere femminile di Genova Pontedecimo sono sparite da cinque giorni durante un permesso di lavoro esterno, evidenziando criticità nella gestione e nel controllo dei benefici penitenziari. - Gaeta.it

Due donne detenute nel carcere femminile di Genova Pontedecimo risultano scomparse da ormai cinque giorni dopo un permesso di lavoro all’esterno. Le due si trovavano fuori dalla struttura per motivi legati a un beneficio concesso dall’amministrazione penitenziaria, ma non hanno fatto più ritorno all’istituto. L’episodio ha acceso nuovamente i riflettori sulle difficoltà nella gestione dei permessi di lavoro per i detenuti e sulle misure di controllo durante queste uscite.

Dettagli sull’evasione dal carcere femminile di genova pontedecimo

L’evento si è verificato nel corso di una normale attività lavorativa concessa a due detenute che stavano scontando condanne per reati contro il patrimonio. I termini delle loro pene indicano che una delle due doveva restare in carcere fino al 2028, mentre l’altra fino al 2031. Durante il permesso, le donne non sono rientrate nel carcere e da quel momento risultano irreperibili, secondo quanto riportato dal sindacato Osapp Liguria.

L’episodio si è protratto per diversi giorni senza aggiornamenti rilevanti sulle loro condizioni o su un possibile ritrovamento. La gestione di queste situazioni è particolarmente delicata perché coinvolge sia la sicurezza interna della struttura che il rispetto delle normative sui benefici concessi ai detenuti. In attesa di ulteriori sviluppi, l’attenzione rimane alta sulle procedure di affidamento e controllo durante questi permessi.

Le criticità segnalate dal sindacato osapp liguria

Il segretario regionale dell’Osapp, Rocco Roberto Meli, ha sottolineato che l’evasione mette in evidenza alcune falle nel sistema penitenziario, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei benefici, come i permessi di lavoro. Il sindacato segnala che, nonostante l’impegno costante del personale di polizia penitenziaria, ci sono ancora carenze nel monitoraggio e nel supporto necessari a garantire che questi permessi vengano rispettati.

Secondo Meli, un controllo più rigoroso e strumenti più efficaci di verifica potrebbero ridurre simili episodi. La difficoltà principali sembrano collegarsi a una mancanza di risorse e di protocolli aggiornati per la supervisione esterna dei detenuti, soprattutto quando si trovano fuori dal carcere per motivi lavorativi. Questa situazione crea rischi per la sicurezza e mina la fiducia nella gestione corretta delle misure alternative alla detenzione.

Implicazioni sulla gestione dei benefici e il sistema penitenziario locale

L’evasione da Genova Pontedecimo ripropone il dibattito sulle condizioni e le opportunità concesse ai detenuti. I permessi di lavoro rappresentano un’occasione per favorire il reinserimento sociale e ridurre la recidiva, ma devono essere accompagnati da controlli rigorosi per evitare abusi del sistema. Il caso delle detenute sparite fa riemergere la necessità di bilanciare le esigenze di sicurezza con quelle di reintegrazione.

In molti istituti penitenziari italiani si stanno cercando soluzioni per migliorare la sorveglianza durante i permessi esterni, compresa l’adozione di tecnologie di localizzazione e strumenti di comunicazione più avanzati. Tuttavia, queste applicazioni devono fare i conti con limiti pratici e questioni di privacy. L’attenzione resta alta, soprattutto dopo casi che coinvolgono donne detenute, un tema che coinvolge anche aspetti sociali e culturali legati alla gestione degli istituti femminili in Italia.

Pressioni sulle forze dell’ordine penitenziarie

L’episodio mette in luce anche la pressione crescente sulle forze dell’ordine penitenziarie, chiamate a garantire la sicurezza con risorse spesso scarse. In questa situazione, ogni episodio di evasione finisce per diventare un segnale che spinge per nuovi interventi legislativi o miglioramenti organizzativi, con l’obiettivo di evitare il ripetersi di simili fughe.

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