Un attacco con drone ha colpito un autobus nel cuore della regione di sumy, causando la morte di nove persone e ferendo almeno altri quattro passeggeri. Il mezzo trasportava principalmente civili, in gran parte donne anziane, evacuate dalle zone più esposte ai bombardamenti russi. L’episodio si è verificato poche ore dopo i primi colloqui diretti tra Mosca e Kiev dal 2022, aggiungendo tensione al conflitto in corso. Le autorità ucraine hanno immediatamente proclamato il lutto nella città di Bilopillya, a pochi chilometri dalla linea del fronte.
Il raid con drone e le vittime sull’autobus a bilopillya
L’attacco contro il minibus è avvenuto nelle prime ore del 25 maggio, intorno alle 6 del mattino ora locale, a bilopillya, un centro situato a circa dieci chilometri dalla linea di demarcazione nel nord-est dell’Ucraina. Secondo quanto riferito dal governatore locale Yurii Zarko, i passeggeri erano civili presi in carico dalle autorità ucraine per essere messi in salvo da continui bombardamenti. Il gruppo era composto soprattutto da donne anziane, con alcune eccezioni anche di uomini, almeno due o tre, fra le vittime.
L’attacco ha provocato nove morti e quattro feriti, molti dei quali con gravi ustioni, fratture e traumi da esplosione. Alcuni corpi non sono ancora stati identificati, situazione che complica ulteriormente la gestione dell’emergenza umanitaria sul posto. Il minibus era diretto a sumy, capoluogo di regione, e faceva parte di un piano di evacuazione iniziato il 5 maggio con l’ordine di lasciare le abitazioni della zona a causa delle continue offensive russe.
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Le operazioni di trasporto dei residenti si sono moltiplicate nei giorni successivi proprio per evitare vittime civili, ma la tensione nella zona resta elevata. bilopillya e la vicina vorozhba sono da settimane sotto attacco, costringendo migliaia di persone a cercare rifugio lontano dal fronte. La situazione sul campo resta incerta e il rischio di nuovi scontri fa crescere la preoccupazione nella popolazione civile.
La reazione di volodymyr zelensky e l’appello alla comunità internazionale
Volodymyr Zelensky ha risposto all’attacco condannando duramente il raid che ha colpito l’autobus, definendolo “un omicidio volontario.” Il presidente ucraino ha sottolineato come i militari russi non potessero ignorare che sul mezzo viaggiassero civili, richiamando l’attenzione sul fatto che le ferite riportate dalle vittime confermano la natura devastante dell’assalto. Ha anche specificato che i feriti stanno ricevendo subito cure mediche adeguate.
Nel suo messaggio, Zelensky ha rilanciato la richiesta di un cessate il fuoco immediato, ribadendo che l’ucraina propone da tempo una tregua incondizionata. Ha imputato direttamente alla russia il rifiuto di negoziare, accusandola di “non voler interrompere i combattimenti.” Questa dichiarazione arriva in seguito al primo round di colloqui di pace a Istanbul, giudicati dal presidente ucraino poco concreti per la mancanza di un mandato chiaro da parte della delegazione russa.
Zelensky ha chiesto anche un aumento delle sanzioni economiche da parte di Stati Uniti, Europa e altri alleati. Il presidente ha evidenziato che senza una pressione più forte Mosca non abbandonerà la guerra. Ha definito la pace come un elemento necessario, ma ha preferito non soffermarsi su ipotesi diplomatiche concrete, concentrandosi sulla disponibilità ucraina a trattare e la responsabilità russa nella prosecuzione del conflitto.
Le rivendicazioni militari di mosca e la situazione nel donbass
Da parte russa, il ministero della difesa ha segnalato la presa del villaggio di Alexandropol, nella regione di Donetsk, nel sud-est ucraino. Secondo la nota diffusa dall’agenzia TASS, le truppe del cosiddetto raggruppamento “Centro” hanno conquistato l’area con azioni ritenute decisive. Questa avanzata rappresenta un momento chiave nelle operazioni in corso nel Donbass, zona teatro di combattimenti intensi da mesi.
Alexandropol si trova in una zona altamente contesa, dove russi e ucraini si confrontano su piccoli ma strategici avamposti. L’annuncio delle forze armate russe si inserisce nel quadro di una guerra non solo di vaste proporzioni, ma anche caratterizzata da continue oscillazioni territoriali. Il controllo di villaggi come questo può influenzare la logistica e il morale delle truppe da entrambe le parti.
Combattimenti duri e conseguenze sul più ampio scenario
I combattimenti a Donetsk rimangono tra i più duri del conflitto. L’esito di queste battaglie locali può riflettersi sul più ampio scenario militare e politico. Mosca continua a spingere per consolidare la propria presenza nella regione, mentre Kiev e i paesi alleati osservano con attenzione ogni passo sul terreno, valutando conseguenze e reazioni future. Questa escalation si combina con la situazione delicata sulla linea del fronte di sumy, creando un quadro complesso e teso in diverse aree del paese.