La comunità di ferno e lonate pozzolo resta attonita per la perdita di omar farang zin, 48 anni, ucciso da un orso mentre attraversava la famosa strada della transfagarasan in romania. Un evento che ha colpito profondamente chi lo conosceva come persona, lavoratore e viaggiatore appassionato. Zin, da anni residente in provincia di varese, si trovava in uno dei luoghi più suggestivi dei carpazi, ricordato ora per questa tragedia improvvisa.
Cosa è successo sulla strada della transfagarasan in romania
Omar zin stava percorrendo la transfagarasan, una strada lunga 90 chilometri che attraversa i monti carpazi e attira motociclisti da tutto il mondo proprio per i paesaggi naturali spettacolari. Durante il viaggio, in compagnia di altri motociclisti, è stato attaccato da un orso. L’attacco si è rivelato fatale e non ha lasciato scampo a zin. Le autorità locali hanno confermato l’incidente che si è consumato in una zona particolarmente isolata e selvaggia, dove la presenza degli orsi è frequente.
L’episodio ha acceso i riflettori sulle condizioni di sicurezza nella regione e sulle difficoltà che possono incontrare i turisti che si avventurano in luoghi tanto remoti. Non è ancora chiaro se siano stati attuati protocolli per evitare questo tipo di rischi, ma la comunità degli appassionati di viaggi all’aria aperta si è subito mobilitata per ricordare zin e per sensibilizzare su quanto accaduto.
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Omar zin tra lavoro e famiglia
Zin viveva a lonate pozzolo, dopo un periodo passato a samarate, sempre in provincia di varese. Lavorava come autista all’aeroporto di malpensa, dove era appena stato promosso, segno di un percorso professionale stabile e riconosciuto. Chi lo conosceva racconta di un uomo disponibile e appassionato del proprio lavoro, amato dai colleghi. In effetti, lo descrivono come una persona che amava molto viaggiare, un dettaglio che si lega alla scelta della transfagarasan per questo ultimo viaggio.
La famiglia di zin è particolarmente legata a ferno, paese di origine dei suoi genitori. Suo padre paolino e la sorella barbara vivono ancora lì, continuando a gestire attività molto frequentate nel centro storico. La madre di omar, scomparsa durante la pandemia di covid, aveva gestito per anni un bar storico in via roma. Tutti in paese ricordano omar sia per le sue radici che per la presenza affettuosa nei momenti importanti della vita familiare.
La reazione della comunità e il cordoglio
Il sindaco di ferno, sarah foti, ha espresso il cordoglio ufficiale dell’amministrazione comunale e della popolazione, sottolineando quanto zin fosse conosciuto e amato. La sua disponibilità e il sorriso erano un punto fermo nel paese, dicono, e difficilmente verrà dimenticato. Barabara e paolino, affranti per la perdita, hanno ricevuto il supporto di amici e cittadini, che si sono stretti attorno a loro in questo momento difficile.
Anche i colleghi di lavoro di malpensa hanno commentato la tragedia, respingendo ogni ipotesi di imprudenza. Hanno definito l’evento come una fatalità, una circostanza imprevedibile e drammatica. La comunità lavorativa si è raccolta nel ricordo di un uomo che amava viaggiare e che si è trovato vittima di un destino crudele.
Una tragedia che riapre discussioni sulla sicurezza
Il fatto ha riempito le pagine di cronaca locale con dolore e sgomento. Al tempo stesso ha riaperto discussioni sui rischi legati a viaggi in luoghi naturali dove la presenza della fauna selvaggia può essere pericolosa. La storia di omar zin resta impressa come un monito sull’imprevedibilità della natura, ma anche come memoria di una persona amata da molti.