Dramma a rivalta e avigliana: sospetto femminicidio seguito da suicidio nel torinese

Dramma a rivalta e avigliana: sospetto femminicidio seguito da suicidio nel torinese

Il 26 giugno 2025 a Rivalta e Avigliana due corpi vengono ritrovati: una donna vittima di femminicidio in casa e il marito suicida nel lago, mentre la procura di Torino indaga sull’accaduto.
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Il 26 giugno 2025 a Rivalta è stato ritrovato il corpo di una donna vittima di presunto femminicidio, seguito dal suicidio del marito nel vicino Lago Grande di Avigliana. Le indagini sono in corso. - Gaeta.it

Nel pomeriggio del 26 giugno 2025, la quiete di rivalta, Comune torinese vicino al centro storico, si è spezzata di colpo con il ritrovamento del corpo senza vita di una donna di circa 50 anni all’interno della sua abitazione in via XXV aprile. Poco dopo, a distanza di diversi chilometri, sulle rive del lago grande di avigliana, è stato recuperato il corpo del marito, di 55 anni, che sarebbe scomparso dopo essersi tuffato in acqua. L’episodio ha coinvolto due comunità e ha acceso l’allarme degli inquirenti su un possibile femminicidio seguito da gesto estremo.

Ritrovamento dei corpi e prime segnalazioni

Il pomeriggio del 26 giugno sembra iniziare come tanti altri a rivalta e dintorni, ma la telefonata del figlio spaventa i carabinieri. Il giovane, allarmato dall’assenza prolungata della madre e dal silenzio in casa, chiama i soccorsi che arrivano immediatamente nel piccolo appartamento al secondo piano di una palazzina in via XXV aprile. Gli agenti trovano la donna senza vita, con evidenti segni compatibili con un’aggressione. Non si notano segni di effrazione o lotta evidenti nell’abitazione.

Il recupero del corpo del marito

Poche ore dopo, le ricerche per un uomo scomparso conducono le squadre di soccorso al lago grande di avigliana, dove viene recuperato il corpo del marito della donna. I sommozzatori e i vigili del fuoco coordinano le operazioni: i testimoni riferiscono che l’uomo è arrivato sugli argini del lago, ha tolto la maglia e si è tuffato in acqua. Non è più riemerso. Il collegamento tra i due ritrovamenti si fa immediato e i militari avviano le indagini per ricostruire cosa è accaduto.

Ipotesi investigative e dinamica dei fatti

La procura di torino coordina un’indagine che mira a chiarire l’esatta dinamica degli eventi. Le prime evidenze fanno ipotizzare un femminicidio consumato in casa, seguito da un suicidio dell’uomo sul lago. Gli inquirenti cercano di ricostruire la situazione familiare e i possibili motivi dietro al gesto. Non risultano denunce o segnalazioni precedenti rivolte alle forze dell’ordine da parte della coppia, elemento purtroppo ricorrente in casi di violenza domestica che rimane nascosta fino al momento del dramma.

L’autopsia sulla donna è già stata programmata per definire con certezza la causa del decesso, ma al momento i segni sul corpo lasciano poco spazio a dubbi. Nessuna traccia di effrazione in casa, comportamenti strani o voci fuori posto da parte dei vicini. Tutto lascia pensare ad un episodio di violenza nascosto nella normalità quotidiana di una coppia apparentemente normale.

Il contesto del femminicidio in italia nel 2025

I dati aggiornati dall’osservatorio nazionale Non Una Di Meno raccontano un quadro duro: nel solo 2025 si sono già contati quaranta femminicidi in italia. Le vittime sono spesso donne uccise tra le mura di casa, oggetto di una violenza mai denunciata o riconosciuta in tempo. Questo episodio a rivalta non rappresenta un caso isolato ma fa parte di un fenomeno ampiamente diffuso sul territorio nazionale.

La violenza di genere resta una piaga radicata in molte realtà, dove il silenzio e la paura prevalgono rispetto alla denuncia. La cronaca riporta di storie simili messe a tacere per anni e poi sfociate in tragedia. Il dramma familiare di rivalta e avigliana ripropone con forza l’urgenza di intervenire non solo con le forze dell’ordine e la magistratura, ma soprattutto con una rete di sostegno e prevenzione.

Risorse attive per il contrasto alla violenza di genere

In italia esistono strumenti attivi per supportare le vittime di violenza e stalking. Il numero verde 1522 garantisce ascolto telefonico, assistenza e accompagnamento ai soggetti a rischio, h24 e anonimo su tutto il territorio nazionale, raggiungibile da rete fissa e mobile. Questo canale rappresenta il primo punto di contatto per rompere l’isolamento delle donne in difficoltà.

Le istituzioni richiedono da tempo di potenziare centri antiviolenza, strutture sanitarie dedicate e formazione specifica per magistrati e forze dell’ordine. Solo con un appoggio concreto e diffuso nelle scuole, nei servizi sociali e in tutti i luoghi di comunità si potrà sperare di evitare nuovi episodi come quello di rivalta. La strada è lunga, ma sono necessari impegno e responsabilità collettiva per proteggere vite e non lasciarle sole nel silenzio.

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