Cascata delle Marmore, la meta perfetta per una fuga da Roma
A meno di un’ora e mezza da Roma, esiste un angolo di Umbria dove l’acqua detta ancora il ritmo della giornata. Niente traffico, niente orari, niente code. Solo il fragore di una cascata alta 165 metri e la voce delle guide che, con una pagaia in mano, preparano gruppi di famiglie, studenti, impiegati e turisti al loro primo battesimo fluviale. Si chiama Centro Rafting Marmore, e si trova nel cuore della Valnerina, accanto alla celebre Cascata delle Marmore: uno dei paesaggi più potenti e sorprendenti d’Italia, meta sempre più scelta per una gita fuori porta da Roma in Umbria, soprattutto nei fine settimana di primavera e inizio estate.
Tra rapide, foreste e borghi, una giornata fuori dal tempo
Il primo impatto è visivo: il getto d’acqua della cascata, regolato a orari programmati, scende a valanga da una rupe calcarea e avvolge tutto con un vapore leggero. Il secondo è sonoro: il rombo dell’acqua copre ogni distrazione. Il terzo è fisico: dopo pochi minuti, si è già con la muta addosso, casco e giacca tecnica, pronti a salire su un gommone. Ma non si tratta solo di sport.
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Il rafting alla Marmore è diventato, negli anni, una delle forme più inclusive di turismo esperienziale del Centro Italia. Si può partecipare anche senza esperienza: la sicurezza è gestita da guide brevettate della Federazione Italiana Rafting, i percorsi sono differenziati, e l’attrezzatura viene fornita dal centro. In pratica: nessuno viene escluso. C’è il tratto sotto la cascata, più tecnico e spettacolare. E c’è il percorso più dolce tra Ferentillo e Arrone, adatto anche ai bambini e agli adulti che desiderano solo “lasciarsi portare”.
Sempre più romani scelgono l’Umbria per un’uscita di un giorno
Secondo i dati del centro rafting, la maggior parte dei partecipanti proviene dal Lazio. “Nel fine settimana il 60% dei nostri clienti è romano, o comunque arriva da città del centro Italia. Cercano un’attività fuori dagli schemi, ma non vogliono allontanarsi troppo”, spiegano dallo staff.
Non solo rafting. Il centro propone anche hydrospeed, torrentismo, kayak e River Walking, sempre con accompagnamento. E una volta scesi dal fiume, la giornata può proseguire con un pranzo all’aperto o una visita nei borghi vicini. La Valnerina, con i suoi sentieri silenziosi, i boschi di roverella e le case in pietra, si presta bene a chi cerca ritmi lenti e autenticità.
Tra turismo attivo e sostenibilità ambientale
L’area della Cascata delle Marmore è parte integrante del Parco Fluviale del Nera, un corridoio ecologico che collega la conca ternana all’Alta Umbria. Negli ultimi anni, le attività outdoor proposte sono cresciute, ma con un’attenzione costante all’impatto ambientale. Il Centro Rafting Marmore aderisce infatti al protocollo “Leave No Trace”, e organizza giornate di pulizia lungo il fiume in collaborazione con scuole e associazioni locali.
Un modello di turismo che non punta solo sull’adrenalina, ma su educazione ambientale, accessibilità e valorizzazione del territorio.
Una meta “slow” per chi vuole cambiare aria (senza prendere l’aereo)
In un momento in cui cresce la domanda di esperienze locali, autentiche e sostenibili, il rafting nella valle del Nera si inserisce in una tendenza più ampia: quella dei microviaggi intelligenti, a distanza ridotta e impatto minimo.
Per i romani – ma anche per chi parte da Rieti, Viterbo, Todi o Spoleto – può diventare un’abitudine stagionale: una domenica diversa, da prenotare all’ultimo minuto, o da regalare in forma di voucher. Le discese sono disponibili ogni giorno, da maggio a ottobre. E tutto, dal parcheggio all’organizzazione interna, è pensato per far sentire i visitatori accolti ma liberi.