Nel contesto attuale italiano, la presenza femminile nei settori Steam, acronimo di Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte e Matematica, tocca quota 400 mila donne, pari al 34% del totale degli operatori. Questo dato evidenzia un cambiamento rispetto alla tradizionale percezione di questi ambiti come principalmente maschili. A spingere per un’inclusione maggiore è la SIRM, la Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica, che ha messo in atto un programma concreto per affrontare questa disuguaglianza. La presidente Nicoletta Gandolfo ha illustrato questi temi in occasione della Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, durante un convegno in collaborazione con la Fondazione Bracco, tenutosi alla Camera di Commercio di Roma. L’evento ha richiamato l’attenzione su questioni di sostenibilità nell’ambito della radiologia, coinvolgendo esperti del settore, con una predominanza di voci femminili, tra cui il Ministro della Salute Orazio Schillaci.
Tradizioni culturali e cambiamento nelle scelte professionali
L’Italia si posiziona storicamente tra i Paesi con la minore propensione a favorire l’accesso delle donne agli studi scientifici e alle professioni correlate. Questo fenomeno deriva da una serie di retaggi culturali che, per lungo tempo, hanno relegato le donne in posizioni marginali in ambiti considerati “maschili”. Tuttavia, negli ultimi anni, si riscontra un’inversione di tendenza. La Gandolfo rileva come le donne stiano finalmente guadagnando terreno, non solo nelle scienze, ma anche in ruoli decisionali all’interno delle istituzioni.
Con la crescente partecipazione femminile, il ragionamento su come si interpreta la realtà scientifica sta scoprendo nuove sfumature. Le donne oggi occupano ruoli di rilevo nella radiologia, come medici nucleari e fisici sanitari, contribuendo a una narrazione più inclusiva e diversificata. L’abbattimento degli stereotipi di genere è cruciale per promuovere il loro coinvolgimento in queste professioni, insieme alla spinta verso una maggiore rappresentanza nelle cariche dirigenziali. Questo cambiamento richiede un impegno concreto e trasformativo, volto a valorizzare le competenze e le prospettive femminili negli studi scientifici.
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L’importanza della sostenibilità in radiologia
Durante il convegno, uno dei temi centrali affrontati è stata la sostenibilità applicata alla radiologia. Approfondendo il concetto di “One Health”, la Gandolfo ha sottolineato come l’inclusione e il rispetto delle risorse naturali debbano camminare di pari passo. Con le risorse sempre più limitate, è fondamentale garantire pari opportunità di cura per tutti. Ciò implica una comunicazione efficace e chiara riguardo l’appropriatezza delle indagini diagnostiche, così come la scelta intelligente dei test da eseguire, per ottimizzare il consumo di energie e risorse.
In particolare modo, la sostenibilità nella radiologia interventistica sta guadagnando un ruolo preponderante. Tra le varie tecniche, la radiologia interventistica offre trattamenti mininvasivi e soluzioni innovative ad una vasta gamma di patologie. L’impiego di tecnologie avanzate e materiali all’avanguardia è infatti essenziale per migliorare l’efficacia delle procedure, rendendo così il compito dei professionisti ancora più cruciale.
Verso un futuro più inclusivo e responsabile
L’argomento della disparità di genere in ambito medico resta estremamente attuale, tanto che la SIRM ha deciso di espandere la propria missione per combattere ogni forma di discriminazione. Come precisa Stefania Montemezzi, coordinatrice della Commissione DEI, l’obiettivo è quello di creare un ambiente accogliente non solo per le donne, ma anche per le minoranze. La presenza femminile nelle facoltà di medicina è cresciuta notevolmente, in preparazione a un futuro in cui specialità storicamente dominate dai maschi, come l’ortopedia e l’urologia, vedranno una maggiore partecipazione femminile.
Il convegno ha voluto affrontare la gestione delle risorse nella radiologia con uno sguardo volto alla sostenibilità. Luca Brunese, presidente eletto della SIRM, ha messo in evidenza l’importanza di adottare pratiche sostenibili non solo per l’ottimizzazione economica, ma anche per ridurre l’impatto ambientale. Le proposte includono politiche di smaltimento dei materiali usati e un impulso alla digitalizzazione, fondamentale per l’ospedale del futuro.
Affrontare le questioni etiche legate alle innovazioni tecnologiche è una sfida significativa. Con l’adozione dell’intelligenza artificiale, ad esempio, si possono ottenere benefici enormi in campo medico. Tuttavia, la necessità di regolamentare queste tecnologie è cruciale per garantire che tali cambiamenti siano gestiti in modo responsabile ed etico. I relatori del convegno hanno messo in luce questi temi, ponendo l’accento su un futuro in cui la responsabilità etica nella pratica medica diventi un elemento fondante.