Una vicenda di furto in abitazione nella zona del parco della cittadella di Ancona ha coinvolto una donna appena maggiorenne e un complice ancora ricercato. Dalle indagini della polizia emerge un raggiro architettato con freddezza e inganno ai danni di un’anziana signora, vittima di un episodio che ha lasciato tracce importanti agli investigatori. Vediamo come sono andati i fatti e quali elementi hanno permesso alle forze dell’ordine di individuare almeno una delle persone coinvolte.
Il raggiro ai danni dell’anziana: come è successo il furto nell’abitazione
Tutto è iniziato nell’androne del palazzo dove abita l’anziana vittima, che stava tornando a casa. Due giovani, un uomo e una donna, si sono avvicinati a lei raccontando una storia per farsi aprire la porta. Hanno detto di dover andare a trovare la nonna che abitava nello stesso stabile, ma il bagno di casa sua era rotto e avevano bisogno di usarne uno. La donna, senza sospettare nulla, ha acconsentito e li ha fatti entrare.
L’inganno all’interno della casa
Appena dentro, l’uomo si è diretto subito verso il bagno, mentre la donna ha domandato un bicchiere d’acqua e si è seduta in soggiorno. Dopo un po’, l’uomo è tornato in salotto e anche la donna si è alzata per raggiungere il bagno. È proprio in quel momento che al citofono dell’appartamento ha suonato la fisioterapista dell’anziana. La padrona di casa ha invitato l’uomo ad aprire la porta dello stabile, azionando il pulsante. A quel punto i due intrusi, temendo di essere scoperti o riconosciuti, hanno scelto di scappare di corsa per le scale senza aspettare di essere fermati.
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La scoperta del furto e la reazione della vittima
Subito dopo l’arrivo della fisioterapista, la donna anziana ha deciso di controllare la sua camera da letto insieme a lei. Hanno subito notato che alcuni mobili e porta gioie erano stati rovistati e messi a soqquadro, segno che i ladri avevano avuto abbastanza tempo per cercare oggetti di valore. Lo stato dell’appartamento lasciava intendere che quel furto non fosse stato casuale, ma pianificato con un minimo di organizzazione e attenzione ai dettagli.
La vittima ha dunque chiamato la polizia per denunciare l’accaduto. L’intervento delle forze dell’ordine è arrivato rapidamente ed è partito un primo giro di indagini, basato soprattutto sull’escussione di testimoni e l’analisi degli elementi trovati sul posto. Tra questi, un bicchiere da cui sono state raccolte tracce utili a risalire almeno a uno dei responsabili.
Indizi e riscontri
Gli agenti della polizia di stato hanno lavorato sulle tracce raccolte al momento del furto. Il bicchiere chiesto dalla donna per bere ha fornito indizi biologici che hanno permesso di risalire alla giovane. È emerso che si trattava di una ragazza appena maggiorenne, con numerosi precedenti penali e di polizia alle spalle.
L’azione della polizia e l’identificazione della giovane indagata
La donna è stata quindi identificata e denunciata per il reato di furto in concorso. L’accusa fa riferimento anche all’aggravante della destrezza e all’uso di un mezzo fraudolento, viste le modalità con cui ha ingannato la vittima per entrare in casa sua. Il complice maschio invece è ancora in corso di identificazione e le indagini proseguono per raccogliere elementi sufficienti a individuarlo ed eventualmente procedere con altre denunce o arresti.
Le indagini continuano alla ricerca del complice e nuove conferme
La polizia mantiene alta l’attenzione per scoprire chi fosse l’uomo che ha collaborato con la giovane alla rapina. Grazie agli accertamenti scientifici e alla testimonianza della vittima e della fisioterapista, gli inquirenti hanno qualche pista ma nessun nome certo. Lo scopo è raccogliere elementi certi per completare il quadro e chiudere il caso.
Il furto nel palazzo del parco della cittadella a Ancona si configura come un episodio che mette in guardia le persone più anziane, che spesso si mostrano più disponibili e fiduciose. Quel giorno il modo d’agire dei ladri è stato studiato per non destare sospetto e riuscire a distrarre la vittima. Le autorità, dal canto loro, hanno avviato un’indagine meticolosa, già efficace nel portare a galla almeno una responsabile, ma che non si fermerà fino a scoprire tutto.