Una donna di 47 anni, di origine ecuadoriana, è deceduta al Policlinico Umberto I di Roma a seguito di un malore dopo un intervento di liposuzione eseguito in uno studio privato. La vicenda si è svolta tra domenica e lunedì, quando la paziente è stata trasferita d’urgenza nella struttura ospedaliera capitolina. Le autorità hanno aperto un’indagine per chiarire le cause e le circostanze della morte. Lo studio medico coinvolto si trova nel quartiere Torrevecchia, alla periferia di Roma, e la dinamica resta oggetto di accertamenti.
Il ricovero d’urgenza e i primi soccorsi al policlinico umberto i
La donna ha subito un grave malore poche ore dopo l’intervento di liposuzione, che era stato praticato nel pomeriggio di domenica. Il tipo di complicazione non è stato reso noto, ma la situazione ha reso necessario l’immediato trasferimento in ospedale tramite ambulanza privata. Giunta al Policlinico Umberto I, il personale medico ha intrapreso le procedure per tentare la rianimazione e stabilizzare le sue condizioni. Nonostante gli sforzi, la paziente è deceduta poco tempo dopo l’arrivo.
L’intervento di liposuzione, in genere, comporta rischi che variano a seconda delle condizioni fisiche del paziente e del tipo di procedura utilizzata. In questo caso, una complicazione sopraggiunta durante l’operazione ha costretto il medico a interrompere il trattamento. Dettagli precisi sulla natura della complicazione non sono ancora disponibili.
Leggi anche:
Lo studio di torrevecchia e la procedura interrotta
L’attività di chirurgia estetica si svolgeva in uno studio privato a Torrevecchia, conosciuto quartiere della periferia romana. Qui la donna si era recata per sottoporsi alla liposuzione, intervento che rimuove depositi di grasso localizzati tramite aspirazione. Secondo quanto ricostruito, durante la procedura qualcosa è andato storto, così il medico ha interrotto operazione prima del previsto. La decisione ha obbligato a chiamare immediatamente un’ambulanza privata per trasferire la paziente in un ospedale attrezzato.
In Italia, la chirurgia estetica viene svolta sia in strutture pubbliche sia private, ma ogni intervento richiede condizioni adeguate e preparazione specifica. La presenza di complicazioni comporta rischi seri, per questo motivo la gestione deve essere rapida e professionale. Le autorità stanno verificando la regolarità dello studio e dell’operazione, per capire se siano state rispettate tutte le procedure previste.
Le indagini della polizia per fare luce sulla vicenda
Appena la notizia della morte è arrivata, la polizia ha avviato un’inchiesta per risalire alle cause del decesso e agli eventuali profili di responsabilità. Gli agenti stanno raccogliendo testimonianze, documenti medici e verificando se lo studio possieda tutte le autorizzazioni necessarie per svolgere interventi di chirurgia estetica.
Le indagini puntano anche a stabilire se l’intervento fosse adeguatamente pianificato e monitorato e se la paziente sia stata informata dei rischi connessi all’operazione. A questo scopo, sarà importante acquisire il referto medico e ogni documento relativo alla preparazione all’intervento e alla gestione dell’emergenza.
Un contesto con rischi e crescente domanda
Il caso si inserisce in un contesto più ampio, dove l’offerta di interventi estetici in strutture private cresce e, talvolta, si riscontrano episodi critici legati a mancanze o errori. Gli accertamenti in corso dovranno chiarire se il decesso sia conseguenza diretta di una complicazione imprevista o dovuta a altre cause.