Una donna di 36 anni, residente a Fondi e con precedenti penali, è stata fermata dai carabinieri dopo aver messo a segno una rapina e diversi furti in città. Le forze dell’ordine hanno ricostruito la sua fuga iniziata con il tentativo di rubare un cellulare da un’auto, proseguita con l’aggressione di un passante e la sottrazione di un veicolo. La sua cattura è avvenuta grazie al lavoro combinato tra segnalazioni dei cittadini, filmati delle telecamere e perquisizioni mirate.
Il furto del cellulare e l’aggressione a fondi
Il caso ha avuto origine quando un cittadino fondano, nella giornata di qualche giorno fa, ha sorpreso la donna mentre cercava di sottrarre un telefono cellulare lasciato su una vettura in sosta. La donna, riconosciuta dal testimone, ha reagito con violenza colpendo l’uomo con calci e pugni per riuscire a fuggire. “Questo episodio non ha scoraggiato la sua intenzione criminale, anzi ha mostrato subito una forte determinazione a sfuggire a qualsiasi tentativo di fermarla.”
La violenta reazione ha dimostrato un atteggiamento aggressivo che si è combinato con una fuga immediata dalla scena. La donna è poi riuscita a darsi alla fuga a piedi, dirigendosi verso un’altra strada dove ha approfittato di un errore da parte di un automobilista. Questo episodio mette in risalto la vulnerabilità della sicurezza urbana, soprattutto in zone dove restano le auto incustodite o con le chiavi inserite.
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Il furto dell’auto e le indagini immediate dei carabinieri
In un secondo momento, la stessa donna ha rubato un’auto parcheggiata in strada, la cui chiave era stata lasciata inserita dal proprietario. Questo gesto ha favorito la sua fuga in veicolo, complicando l’intervento immediato delle forze dell’ordine. Subito dopo la doppia sottrazione , sono scattate le indagini dei carabinieri locali.
I militari hanno analizzato attentamente i filmati delle telecamere di sorveglianza dei dintorni, incrociando immagini e segnalazioni per risalire all’identità della sospettata. Le registrazioni hanno messo in evidenza la figura della donna in fuga al volante del veicolo appena sottratto, fornendo un quadro chiaro per le successive operazioni di cattura. La tecnologia video si è rivelata un elemento chiave per una risposta rapida e precisa degli investigatori.
Il ritrovamento nell’abitazione e il sequestro della refurtiva
Le ricerche hanno condotto i carabinieri fino a una casa del luogo, dove la donna è stata trovata dopo varie ore di tensione. All’interno dell’appartamento hanno recuperato non solo l’auto rubata durante la fuga, ma anche un secondo veicolo che risultava già denunciato come rubato in precedenza da altra persona. Il ritrovamento di un altro mezzo sottratto conferma un coinvolgimento in più episodi criminali.
Durante la perquisizione, oltre ai mezzi, sono stati trovati il cellulare che la donna aveva tentato di rubare inizialmente e le chiavi dell’auto usata per la fuga. L’elemento curioso è stata la presenza di una parrucca: un accessorio utilizzato dalla donna per nascondere meglio la propria identità mentre commetteva i furti. Tutti gli oggetti rinvenuti sono stati sequestrati e immediatamente restituiti ai legittimi possessori, segno di una gestione accurata delle prove da parte dei carabinieri.
La detenzione ai domiciliari in attesa del processo penale
Dopo la conclusione delle formalità di rito, la 36enne è stata portata agli arresti domiciliari. Questa misura cautelare è stata adottata in attesa delle decisioni del Tribunale in merito alle accuse di rapina, furto e ricettazione. L’arresto arriva a seguito di una serie di reati messi a segno in breve tempo, con modalità che evidenziano una certa capacità nel compiere azioni illecite in presenza di altre persone.
Il caso sottolinea come l’attività investigativa e la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine abbiano permesso un intervento efficace. Alla base dell’inchiesta c’è l’ascolto delle segnalazioni, l’utilizzo delle immagini e una serie di accertamenti mirati. L’attività dei carabinieri continua su più fronti per accertare con precisione ogni aspetto della vicenda e per evitare ulteriori episodi simili nel territorio di Fondi e dintorni.