Una donna ha ammesso di aver commesso un omicidio, rivelando particolari riguardo la dinamica del delitto. Nel suo racconto, ha descritto con chiarezza le azioni compiute insieme alla nuora per togliere la vita a un uomo, utilizzando metodi brutali e misure estreme per nascondere il corpo.
La somministrazione del narcotico nella limonata
Secondo la testimonianza fornita dalla donna, l’omicidio è iniziato con la somministrazione di una sostanza narcotica sciolta nella limonata offerta alla vittima, identificata come venier. Questa prima fase mirava a intontire l’uomo per renderlo più vulnerabile. Il racconto rivela che quella provvista di veleno non è stata sufficiente a causarne la morte immediata. Di conseguenza, l’uomo è rimasto cosciente per un certo periodo dopo aver ingerito la bevanda adulterata.
Tentativo iniziale e reazione
Le due donne, allora, hanno deciso di procedere con ulteriori mosse drastiche per portare a termine il piano. Il tentativo iniziale si è rivelato inefficace e ha reso necessario un intervento più diretto.
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L’intervento medico per sedare la vittima
La madre, che è infermiere di professione, ha preso in mano la situazione somministrando due iniezioni di insulina alla vittima. Questa scelta ha avuto lo scopo di far perdere conoscenza all’uomo e indebolirlo ulteriormente. L’insulina, in dosi elevate, può provocare svenimenti o uno stato di incoscienza, condizione che facilitava le azioni successive.
L’uso di farmaci in questo contesto fa emergere la premura calcolata con cui il delitto è stato pianificato e eseguito. Inoltre, evidenzia come la figura professionale della madre sia stata determinante per mettere a punto questo passaggio.
Sedazione e piano criminale
L’uso di farmaci da parte della madre infermiera dimostra un calcolo attento nella realizzazione dell’omicidio.
Il soffocamento e la fine della vittima
Dopo aver sedato la persona, le donne hanno tentato di soffocarlo utilizzando le mani, un metodo diretto ma non subito efficace. La lotta per togliere la vita si è protratta finché la nuora, identify come Mailyn, ha impiegato i lacci delle scarpe per completare l’azione.
L’uso dei lacci rappresenta una svolta nel racconto, segnando il momento in cui l’omicidio si è concretizzato definitivamente. La violenza e la determinazione con cui è stata portata a termine questa fase descrivono una scena cruda, priva di alternative.
La distruzione del corpo e la copertura del delitto
Una volta che la vittima è stata uccisa, le due donne hanno proceduto a smembrare il cadavere. Hanno utilizzato un attrezzo tipico per la legna, strumento capace di tagliare con forza, per ridurre in pezzi il corpo. Successivamente, questi resti sono stati occultati in un bidone.
Per nascondere il tutto hanno usato della calce viva, sostanza acquistata pochi giorni prima tramite Amazon. La calce ha il ruolo di accelerare la decomposizione e impedire l’individuazione dei resti. Quest’ultimo passaggio testimonia un tentativo accurato di cancellare le tracce del reato.
Reazioni all’evento
Il fatto avvenuto ha scosso profondamente l’opinione pubblica e le autorità competenti, che ora stanno approfondendo la vicenda. I dettagli rivelati nelle confessioni aiutano a ricostruire la dinamica e il coinvolgimento delle persone implicate.