Nel capoluogo emiliano si attendono sviluppi sul caso di omicidio che vede coinvolta lorenzza scarpante, 56 anni, arrestata per la morte del marito giuseppe marra. Il drammatico episodio risale al 27 maggio, quando l’uomo è stato trovato senza vita nell’appartamento di via zanolini. Il procedimento giudiziario procede con richiesta di arresti domiciliari e l’udienza presso il tribunale del riesame dirà se queste verranno concesse.
Dettagli sull’accusa e il contesto dell’omicidio
La vittima, giuseppe marra, 59 anni, è stata ritrovata nelle prime ore del 27 maggio in casa, riversa in un lago di sangue davanti all’ingresso. I sospetti cadono sulla moglie, lorenzza scarpante, che lo avrebbe ucciso colpendolo ripetutamente la testa contro gli spigoli del muro. Secondo le indagini è emerso che quella sera entrambi avevano fatto uso di sostanze stupefacenti. L’accusa, sostenuta dalla procura con la pm manuela cavallo, punta a dimostrare che l’omicidio sia stato volontario e violento. Tuttavia, la difesa ha sostenuto che potrebbero esserci altre spiegazioni, fra cui un malore improvviso della vittima.
Negazioni e misure cautelari
lorenzza scarpante, interrogata subito dopo la scoperta del cadavere, ha negato ogni coinvolgimento diretto nella morte di marra. Il gip aveva stabilito la custodia cautelare in carcere, evidenziando l’assenza di un concreto pericolo di fuga, mentre la difesa ha chiesto di spostare la detenzione alla casa della madre della donna, ad aosta.
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Il percorso giudiziario e la richiesta dei domiciliari
La richiesta di domiciliari alla madre ad aosta è stata presentata dagli avvocati difensori di scarpante durante l’udienza al tribunale del riesame di bologna. Qui i giudici stanno valutando se modificare la misura, che ad oggi prevede per la donna la detenzione in carcere. Nelle prossime ore si attende la decisione che potrà influire sul proseguo delle indagini e sulla gestione del caso.
Posizione della difesa
La difesa ha sottolineato come non sussistano motivi che giustifichino la permanenza in carcere. L’avvocata chiara rizzo ha evidenziato la mancanza di pericolo di fuga e ha rimarcato la necessità di ulteriori chiarimenti scientifici, soprattutto riguardo i risultati delle analisi tossicologiche. Queste hanno confermato la presenza di sostanze stupefacenti in entrambi, ma restano da definire i dettagli sul decesso.
I riscontri medico-legali e gli aspetti da chiarire
Fra gli atti del procedimento figura una relazione medico legale importante. In questa si indica una condotta compatibile con un omicidio, ma l’esito non è definitivo. L’avvocata rizzo ha spiegato a margine che la perizia non esclude altre ipotesi, come un possibile malore che potrebbe aver causato la morte di marra. È previsto quindi un approfondimento con esami più dettagliati per fare luce sui fatti.
Storia della coppia e tensioni precedenti
La coppia, stando alle informazioni disponibili, aveva una storia complicata. I due erano separati ma avevano ripreso a vivere insieme da marzo, dopo un periodo di lontananza. I rapporti erano spesso tesi, con episodi di conflitto documentati. Queste tensioni potrebbero aver inciso nella dinamica della tragedia.
Dinamiche familiari e ambientali che hanno preceduto il fatto
Le circostanze in cui è avvenuto il delitto riflettono una situazione familiare difficile. La convivenza forzata dopo la separazione riapre vecchie tensioni. L’uso di droghe nei momenti antecedenti l’evento aggiunge un ulteriore elemento di complessità. Questi fattori saranno probabilmente considerati nel processo e nelle valutazioni del tribunale.
Luogo dell’omicidio e indagini in corso
La collocazione dell’omicidio, nell’appartamento di via zanolini a bologna, si inserisce in un contesto residenziale urbano, comune. La ricostruzione dei movimenti della coppia e delle interazioni nelle ore precedenti è al centro delle indagini. A questo punto, il caso attende una decisione determinante dal tribunale del riesame, che potrebbe modificare lo stato giuridico di scarpante.