Domenico carbone nuovo presidente della consulta anci giovani punta su sindaci under 35 e competenze territoriali

Domenico carbone nuovo presidente della consulta anci giovani punta su sindaci under 35 e competenze territoriali

Domenico Carbone, sindaco di San Costanzo, assume la presidenza della Consulta Anci Giovani a Palermo, puntando a incrementare la partecipazione e le competenze dei giovani amministratori under 35 negli enti locali italiani.
Domenico Carbone Nuovo Preside Domenico Carbone Nuovo Preside
Domenico Carbone, sindaco di San Costanzo, è stato nominato presidente della Consulta Anci Giovani, impegnandosi a incrementare la partecipazione e il ruolo dei giovani amministratori locali in Italia. - Gaeta.it

Il sindaco di San Costanzo, Domenico Carbone, ha assunto la presidenza della Consulta Anci Giovani durante la XIV Assemblea nazionale che si è svolta a Palermo. La sua nomina arriva in un momento cruciale per la rappresentanza giovanile negli enti locali, con una percentuale di amministratori under 35 ancora molto bassa in Italia. Carbone ha delineato un piano centrato sull’aumento del coinvolgimento giovanile nelle amministrazioni comunali, puntando su competenze e partecipazione attiva nei territori.

La rappresentanza giovanile negli enti locali italiani sotto la lente dei dati recenti

Nel suo primo intervento come presidente della Consulta, Carbone ha richiamato l’attenzione sui numeri attuali degli amministratori locali. Solo il 15% sono giovani sindaci sotto i 35 anni, mentre la fetta degli over 60 arriva al 25%. In tutto il paese i primi ammontano a soli 289, una presenza ridotta se paragonata all’ampiezza del sistema comunale italiano. Questa disparità riguarda anche i titoli di studio e le competenze: il 45% dei giovani amministratori ha una laurea, situazione che quasi raddoppia rispetto ai sindaci più anziani. Questi dati dimostrano che i giovani non mancano di preparazione, ma forse sono limitati da strutture e dinamiche meno aperte al loro ingresso.

Carbone sulla qualità e quantità dei giovani amministratori

Carbone ha voluto sottolineare che il problema non è la qualità, ma la quantità dei giovani coinvolti, suggerendo una necessità di invertire questa tendenza. Non si tratta infatti di chiedere privilegi, ma di creare spazi in cui le competenze dei giovani amministratori possano emergere e valorizzarsi. Il presidente ha fatto riferimento a un impegno che travalica le sole nomine, puntando a un cambiamento culturale nelle amministrazioni locali, cercando una maggiore apertura verso il talento e la formazione di chi vuole contribuire al governo dei territori.

Strategie e impegni per rafforzare la partecipazione giovanile nelle comunità

Il nuovo presidente dell’Anci Giovani ha delineato alcune parole chiave che guideranno l’attività futura. Tra queste, il coinvolgimento, la partecipazione attiva e l’ingaggio dei giovani sindaci rappresentano i cardini per ricostruire un rapporto più saldo tra amministratori emergenti e popolazione. L’intento è portare avanti un’azione che parta proprio dai territori, valorizzando le realtà locali e invitando i giovani a rivestire ruoli decisivi nel governo delle comunità.

Collaborazione e rete territoriale

Carbone ha ribadito l’intenzione di collaborare con i coordinatori regionali, continuando il lavoro svolto dagli esponenti precedenti della consulta ma anche aprendo nuove strade per mettere in contatto interlocutori diversi. Questa rete di relazioni mira a tessere un dialogo costante con chi lavora sul campo, per intercettare bisogni reali e supportare con competenze adeguate ogni iniziativa di sviluppo urbano e sociale.

Un punto centrale sarà l’uso delle risorse europee e nazionali. Il presidente ha sottolineato come i giovani sindaci sappiano attrarre fondi e gestire progetti complessi, un valore da non sottovalutare nell’attuale fase di ripresa e investimento pubblico. Per Carbone, questa capacità deve trasformarsi in un aiuto concreto per le città e i piccoli comuni, affinché il governo locale possa trarre vantaggio da strumenti spesso poco sfruttati.

Il futuro della consulta anci giovani tra sfide e opportunità concrete

L’orientamento espresso da Domenico Carbone delinea una Consulta chiamata a dare risposte concrete a una situazione italiana di lenta emancipazione giovanile nell’amministrazione pubblica locale. Il presidente ha voluto stimolare un cambio di passo, senza chiedere agevolazioni ma spazi dove mettere a frutto capacità e visioni. Già da questa nuova assemblea, che si è aperta a Palermo, si percepisce un clima di attenzione verso temi come la formazione continua, la rappresentanza equilibrata e la costruzione di reti di supporto tra comuni.

Un aspetto cruciale resta la volontà di allargare il numero di giovani sindaci, capaci di portare sguardi nuovi e competenze aggiornate. La loro presenza si lega al progresso amministrativo, alla modernizzazione del rapporto con i cittadini e al passaggio da una gestione tradizionale a una più dinamica e aperta. Per Carbone questo processo si fonda sulla partecipazione diffusa e sulla responsabilità collettiva di chi governa piccoli e grandi territori.

Sfide demografiche e rinnovamento

Nel contesto italiano, dove la media dell’età degli amministratori continua a crescere, questa spinta rappresenta uno sforzo per riequilibrare la rappresentanza e aggiornare pratiche amministrative. La tenacia indicata dal neo presidente punta a non fermarsi: ogni porta verrà bussata, ogni interlocutore coinvolto, per costruire insieme alla nuova generazione di amministratori una stagione che tenga conto di competenze aggiornate e di uno sguardo rivolto al futuro della comunità nazionale.

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