Dolore oncologico: sfide e innovazioni nella gestione dei pazienti con cancro in Italia

Dolore oncologico: sfide e innovazioni nella gestione dei pazienti con cancro in Italia

Il dolore cronico colpisce metà dei pazienti con cancro, con il breakthrough cancer pain che limita la qualità di vita; il fentanyl, approvato dall’Organizzazione mondiale della sanità, è fondamentale per una gestione efficace e sicura.
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L'articolo tratta la gestione del dolore cronico nei pazienti oncologici, con particolare attenzione al breakthrough cancer pain e all'uso sicuro ed efficace del fentanyl, evidenziando innovazioni terapeutiche e la necessità di superare pregiudizi per migliorare la qualità della vita. - Gaeta.it

Il dolore cronico colpisce circa metà dei pazienti con cancro, presente in ogni fase della malattia e spesso anche dopo la guarigione. Tra le forme più complesse c’è il breakthrough cancer pain , dolori improvvisi e intensi che si presentano fino a quattro volte al giorno, limitando fortemente la qualità di vita. Durante il XXIV Congresso dell’Area culturale dolore e cure palliative della Siaarti, a Bari, si è discusso degli sviluppi nella terapia del dolore oncologico, un elemento chiave per migliorare il percorso di cura.

Dolore oncologico e impatto sociale

Il dolore nei pazienti oncologici può originare sia dalla stessa malattia che dai trattamenti medici come chemioterapia e radioterapia. Questo sintomo si traduce non solo in una sofferenza fisica, ma condiziona gli ambiti sociali e familiari del paziente. Le persone con dolore cronico spesso affrontano disturbi psicologici come ansia e depressione, che peggiorano la situazione complessiva. La presenza continua di dolore può anche rendere difficile il rispetto delle terapie antitumorali.

La gestione del dolore come priorità

La gestione del dolore rimane dunque un punto cruciale durante tutte le fasi della malattia, non solo nei momenti terminali. Ridurre il dolore permette al paziente di mantenere un certo livello di autonomia e migliorare l’adesione ai trattamenti medici. Gli specialisti sottolineano che curare il dolore significa intervenire su un aspetto fondamentale per la sopravvivenza e il benessere globale delle persone con cancro.

Oppioidi e fentanyl

Gli oppioidi rappresentano la scelta principale per trattare il dolore oncologico di grado elevato. Tra questi, il fentanyl spicca per la sua rapidità d’azione e la potenza. Questo farmaco è indicato anche per contrastare gli attacchi intensi di dolore improvviso che si presentano con frequenza durante la giornata. Grazie alla sua formulazione, il fentanyl può essere somministrato in modalità transmucosale, come spray nasale o compresse sublinguali, consentendo un controllo veloce del dolore.

Sicurezza e utilizzo del fentanyl

La sicurezza nell’uso del fentanyl è confermata da diversi esperti, a patto che venga prescritto e monitorato da personale medico specializzato. Il farmaco si adatta bene anche a pazienti con danni a organi come reni o fegato, perché non si accumula nel corpo grazie alla sua emivita breve.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha inserito il fentanyl nella lista dei medicinali essenziali, garantendo un riconoscimento globale del suo ruolo nel trattamento del dolore grave, soprattutto nei malati di cancro.

Pregiudizi sull’uso degli oppioidi

Nonostante i benefici dimostrati, l’uso degli oppioidi incontra ancora resistenze. Preoccupazioni legate alla dipendenza, alla sicurezza e agli effetti collaterali alimentano la disinformazione tra pazienti e anche tra alcuni operatori sanitari. Durante il simposio organizzato dall’Istituto Gentili, gli esperti hanno posto l’accento sulla necessità di sensibilizzare il pubblico e i medici su un uso corretto, personalizzato e responsabile di questi farmaci.

La conoscenza limitata e i pregiudizi spesso portano a sottovalutare il dolore oncologico o a evitare trattamenti adeguati. Tale situazione può compromettere la qualità delle cure e la fiducia del paziente nel percorso terapeutico. L’accesso a terapie moderne, sicure e su misura resta una priorità per garantire dignità e sollievo a chi combatte contro il tumore.

Innovazioni nella somministrazione del fentanyl

La ricerca in campo farmacologico e tecnologico ha prodotto sistemi avanzati per somministrare il fentanyl, riducendo i rischi di sovradosaggio e di uso improprio. Nuovi dispositivi di somministrazione, in fase di sviluppo, permettono al paziente di gestire meglio l’assunzione del farmaco, con maggior controllo e sicurezza.

Un impatto anche sociale

Questo progresso non riguarda solo l’aspetto medico, ma anche quello sociale. Le soluzioni innovative possono contribuire a modificare la percezione del pubblico sugli oppioidi, rafforzando la consapevolezza sulla loro efficacia e sicurezza quando usati nel rispetto delle indicazioni. Le nuove tecnologie sono destinate a facilitare un accesso più ampio e un uso più responsabile di queste sostanze, con un impatto positivo sui pazienti oncologici.

Il dolore come centro del percorso oncologico

Il dolore oncologico, specie nelle sue forme più acute come il breakthrough cancer pain, rappresenta una sfida quotidiana per molti malati. Il mancato controllo dei sintomi spesso induce il paziente a interrompere le cure antitumorali, rendendo più difficile la gestione complessiva della malattia.

Gli specialisti di istituti come l’Ieo di Milano ribadiscono che trattare efficacemente il dolore permette non solo di migliorare la qualità di vita ma anche di prolungarla. Gli analgesici rapidi e potenti, come il fentanyl, restano strumenti imprescindibili per arginare gli episodi di dolore improvviso.

Negli ultimi anni, la crescente attenzione alla personalizzazione delle terapie e l’evoluzione delle tecnologie di somministrazione aprono nuove prospettive per garantire sollievo, senza rinunciare alla sicurezza. Questo approccio integrato continua a essere centrale nel supporto ai pazienti oncologici nel nostro paese.

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