Docente aggredito a torino durante interrogazione, scoppia tensione nell’istituto zerboni di madonna di campagna

Docente aggredito a torino durante interrogazione, scoppia tensione nell’istituto zerboni di madonna di campagna

A Torino, all’istituto superiore Romolo Zerboni di via della Cella, un insegnante è stato aggredito da uno studente durante un’interrogazione; il corpo docente annuncia sciopero per chiedere maggiore sicurezza.
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A Torino, all’istituto Romolo Zerboni, un insegnante è stato aggredito da uno studente durante un’interrogazione, mentre un altro studente ha provocato un incendio con una bomboletta spray, aumentando la tensione nel clima scolastico e spingendo il corpo docente a organizzare uno sciopero per chiedere maggiore sicurezza. - Gaeta.it

Un episodio di violenza ha scosso la mattinata a Torino nell’istituto superiore Romolo Zerboni, dove un insegnante è stato aggredito da uno studente durante un’interrogazione. Questo fatto si aggiunge a una serie di tensioni e disordini registrati nell’istituto situato nel quartiere Madonna di Campagna, che già nelle scorse settimane aveva visto altri episodi simili. Alla base della vicenda resta la sicurezza a scuola, un tema tornato al centro del dibattito tra corpo docente e autorità locali.

Aggressione durante l’interrogazione, i fatti a torino e la condizione del docente

L’aggressione è avvenuta intorno alle 10.30 nella sede di via della Cella, periferia nord ovest del capoluogo piemontese. Secondo le testimonianze raccolte, uno studente avrebbe colpito il docente con uno schiaffo mentre questi stava conducendo un’interrogazione. La violenza non rappresenta un caso isolato: lo stesso insegnante era stato già aggredito a fine aprile da un altro allievo minorenne, sospeso in seguito all’accaduto, che aveva colpito pure una sua collega. Il docente coinvolto è stato soccorso dal personale medico e trasportato con un’ambulanza in ospedale per accertamenti.

L’episodio ha aumentato la tensione tra il corpo docente dell’istituto, che denuncia come la situazione sia ormai fuori controllo. Il filo comune tra questi atti consiste nell’escalation di comportamenti aggressivi da parte di alcuni studenti, mettendo a rischio sia l’incolumità degli insegnanti che l’ordine all’interno della scuola. La polizia è intervenuta rapidamente sul luogo per ricostruire la dinamica e garantire la sicurezza.

Incendio e disordini nella stessa giornata allo zerboni

Quasi in simultanea all’aggressione, un altro episodio grave ha interessato l’istituto Zerboni. Sempre nella sede di via della Cella, uno studente ha provocato una fiammata al primo piano, usando una bomboletta spray per deodorante e un accendino. L’azione ha fatto scattare ulteriori allarmi e la paura tra alunni e personale scolastico, già provato dall’evento precedentemente descritto.

L’incendio non si è propagato né ha causato feriti, ma l’accaduto ha contribuito ad alimentare un clima di preoccupazione tra gli operatori della scuola e i genitori. L’intervento tempestivo della polizia e dei vigili del fuoco ha evitato conseguenze più gravi. Il contesto generale restituisce l’immagine di un ambiente scolastico che si confronta con episodi di violenza e insubordinazione, rendendo urgente un confronto sui metodi di prevenzione e controllo.

Reazione del corpo docente e chiamata a sciopero davanti alla prefettura

A seguito degli eventi, il corpo insegnante dello Zerboni ha iniziato a organizzarsi per una manifestazione di protesta. Gli insegnanti e i lavoratori scolastici chiedono un intervento più deciso, giudicando le misure adottate finora insufficienti a contenere la crisi. Roberto Cermignani, docente e rappresentante sindacale Snals, ha annunciato la possibilità di uno sciopero con presidio davanti alla Prefettura di Torino.

Secondo Cermignani, le azioni promosse dal ministero dell’istruzione, guidato da Valditara, non hanno prodotto effetti concreti all’interno delle scuole che vivono situazioni di tensione. L’appello del sindacato intende richiamare l’attenzione delle autorità su necessità di azioni più incisive, con il fine di garantire una maggiore tutela per il personale e un clima adatto all’apprendimento. Lo sciopero e il presidio rappresentano, per gli insegnanti, un segnale alla politica sull’urgenza delle criticità quotidiane vissute nei loro istituti.

Una realtà difficile per molte scuole italiane

Il caso di via della Cella evidenzia una realtà difficile per molte scuole italiane, dove episodi di aggressione e disordini diventano elementi ricorrenti che condizionano negativamente l’attività didattica e la serenità della comunità scolastica.

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